Discussioni su Arca russa - Film (2001)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Gugly • 17/10/08 14:02
    Portaborse - 4710 interventi
    Riporto qui la più importante curiosità del film, scritta in commento dal benemerito Magnetti:
    La cosa che lo rende unico è che è stato girato con un unico piano sequenza! Per 96 minuti la telecamera non stacca mai!

    aiuto....sembrerebbe uno di quei film sottovalutati da Fantozzi :p
    Ultima modifica: 17/10/08 23:02 da Zender
  • Zender • 17/10/08 15:20
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Effettivamente un Guido Baldo Maria Riccardelli non se lo lascerebbe certo sfuggire, in una delle sue rassegne :)
  • Capannelle • 9/11/10 16:47
    Scrivano - 3487 interventi
    96 minuti di piano sequenza: un'esperienza terribile!

    Il PS a mio parere va limitato, non deve prendere il sopravvento sugli altri aspetti.
    Orson Welles nell'infernale Quinlan era stato bravo ma non mi pareva funzionale al racconto
    Ricordo poi la maestria di Scorsese in Quei bravi ragazzi
    De Palma in Omicidio in diretta si era consumato tutto il cervello nel PS iniziale, il resto del film era ordinario..
    Ultima modifica: 9/11/10 16:48 da Capannelle
  • Jandileida • 9/11/10 17:05
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Scola in Una giornata particolare l'ha usato alla grande.
    Ultima modifica: 9/11/10 17:05 da Jandileida
  • Rebis • 9/11/10 17:33
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Sì, nel caso specifico, oltre ad essere una sfida, il piano sequenza avrebbe anche una sua funzione narrativa (come restituzione di un continuum spazio temporale) solo che l'espediente tecnico, mi sembra, ha il sopravvento sul significato e sul contenuto che il film vorrebbe veicolare, e tutto rimane "contemplativo"... Non l'ho gradito molto devo ammettere...
  • Pigro • 9/11/10 18:30
    Consigliere - 1659 interventi
    Pur non avendo amato questo film (come si può vedere dai miei due pallini e mezzo), visto che obbliga lo spettatore a rimanere a bocca aperta per la bravura dell'operatore steadycam, spezzo una lancia sul piano sequenza usato da Sokurov (regista troppo estetizzante per i miei gusti anche in altri film).
    In questo caso, il piano sequenza non è affatto arbitrario, perché vorrebbe porre lo spettatore nella condizione dell'ospite ricevuto dall'anfitrione, e quindi lo spettatore come visitatore "in presa diretta" sia di un edificio che - soprattutto - della storia russa. Da questo punto di vista ho trovato concettualmente molto intelligente e "necessaria" la scelta del piano sequenza.
    A questo si aggiunge un'altra cosa che rende questo piano sequenza assolutamente magistrale (tecnicamente) e infinitamente al di sopra di tutti gli altri piani sequenza: il film è un kolossal! Tenete presente che già girare un piano sequenza è difficilissimo, girarlo con movimenti complessi lo è ancora di più, girarlo in movimento all'interno di uno spazio complesso che deve mutare lo è ancora di più... ma se poi in quello spazio devono interagire 1000 (mille!) attori e comparse, perfino in scene di massa (il grande ballo con l'uscita di tutti dalle scale!), allora il virtuosismo tocca livelli eccelsi!
    Ecco, per cui è vero che il film non è gran che, ma gli va riconosciuta una forte valenza della scelta del piano sequenza, e poi una abilità eccelsa che nessun altro regista (e operatore steadycam) ha mai raggiunto nella storia del cinema.
  • Capannelle • 9/11/10 23:37
    Scrivano - 3487 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    Ecco, per cui è vero che il film non è gran che, ma gli va riconosciuta una forte valenza della scelta del piano sequenza, e poi una abilità eccelsa che nessun altro regista (e operatore steadycam) ha mai raggiunto nella storia del cinema.

    Fotografi perfettamente la situazione ma preferirei che Sokurov mettesse le sue abilità al servizio del racconto. Se il suo ego glielo permette.
  • Pigro • 10/11/10 23:19
    Consigliere - 1659 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Fotografi perfettamente la situazione ma preferirei che Sokurov mettesse le sue abilità al servizio del racconto. Se il suo ego glielo permette.

    Concordo.
  • Belfagor • 12/11/10 16:06
    Formatore stagisti - 145 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    Capannelle ebbe a dire:
    Fotografi perfettamente la situazione ma preferirei che Sokurov mettesse le sue abilità al servizio del racconto. Se il suo ego glielo permette.

    Concordo.


    Quello di Sokurov è probabilmente ego puro impressionato su pellicola. A modo suo, è uno stile.
  • Tarabas • 30/01/16 15:05
    Segretario - 2069 interventi
    E' curioso intervenire in una discussione di cinque anni fa. Del resto, il narratore del film discute con un uomo di inizio ottocento, quindi perchè stupirsi.

    Io ho visto il film solo ora e devo dire che, pur privilegiando di norma l'aspetto narrativo dei film, credo che la grandezza di Arca Russa stia nel non averne alcuno.
    Anzi, come ho scritto nel commento, i pochi momenti didascalici, nei quali si tentano delle spiegazioni, in realtà a me pare che non spieghino nulla, facciano solo danno.
    Interrompono un flusso che altrimenti scorre ammaliante. A me è venuto spontaneo il paragone con la fine di 2001. Bowman non è più in nessun luogo e in nessun tempo, mostrarlo in modo razionale e convenzionalmente narrativo sarebbe stato impossibile. Lo stesso credo valga per Sokurov.

    Un'ultima cosa.
    Come quasi sempre, Roger Ebert dice meglio di me quello che avevo provato io.
    Sapendo come è stato realizzato, il film ha un effetto "thrilling" implicito, quando si osservano i complicatissimi movimenti degli attori non si può non partecipare alla tensione e all'ansia della realizzazione "senza rete" delle sequenza (la sequenza, meglio).
  • Zender • 30/01/16 17:03
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Io trovo invece abbastanza triste che per girare tutto in piano sequenza Sokurov abbia dovuto venire a patti con una semplicizzazione della messa in scena e nelle riprese che a parer mio emergono tutte (non a caso già al quarto tentativo è andato tutto a posto e chiusa lì). Non si contano le sequenze che potrebbero benissimo appartenere a un documentario qualsiasi. C'è gente che guarda in macchina, luci strane sui quadri che sono certo avrebbe potuto girare molto meglio se non si fosse ostinato a girare tutto in ps. Allora capisco di più un Inarritu che in Birdman ricorre al trucco digitale quando serve: per me la tecnica deve essere al servizio del risultato e non il secondo piegarsi alle esigenze eccessive della prima.

    Sono con te che i momenti didascalici facciano solo danno (per quell'effetto doocumentaristico che mi pare stucchevole), ma per il resto il film mi ha ammaliato solo a brevissimi tratti, per qualche buona intuizione nel soggetto e poco altro.
  • Capannelle • 30/01/16 19:35
    Scrivano - 3487 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    ..effetto "thrilling" implicito, quando si osservano i complicatissimi movimenti degli attori non si può non partecipare alla tensione e all'ansia della realizzazione "senza rete" delle sequenza (la sequenza, meglio).
    Quando avrò vinto la lotteria e non saprò veramente cosa fare nella vita proverò a rivederlo con questo spirito.
  • Tarabas • 3/02/16 10:03
    Segretario - 2069 interventi
    Capisco entrambi. In effetti, teoricamente mi sarebbe "dovuto" piacere meno, però mi ha fatto una notevole impressione. Purtroppo il master di SkyArte era chiaramente un hd taroccatissimo, sicuramente un sd convertito via software.

    Sulla messa in scena, è vero che la scelta di fondo ha imposto delle semplificazioni, ma va detto che la troupe aveva un solo giorno (con circa mille persone da sistemare), perchè questo aveva concesso la direzione dell'Ermitage.

    Tutto parte dalla decisione "tecnica" (che però a me pare anche fortemente stilistica e teorica). Le conseguenze sono, penso, inevitabili.

    Però capisco perfettamente le tue obiezioni, Zender. Per certi versi le condivido, ma nel giudizio mio finale il fascino prevale.
  • Zender • 3/02/16 17:11
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Il fatto che avesse un solo giorno mi fa ancor di più pensare alla scarsa lungimiranza del progetto :) Dover girare tutto in pianosequenza pure coll'obbligo di doverlo completare per forza entro un tot di volte mi pare un suicidio artistico non da poco. Davvero non capisco la scelta de pianosequenza. Ad ogni modo è un film che qualcosa ti lascia, indubbiamente.
  • B. Legnani • 26/03/24 11:35
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    96 minuti di piano sequenza: un'esperienza terribile!


    Totalmente d'accordo.