Tarabas • 30/01/16 15:05
Segretario - 2069 interventi E' curioso intervenire in una discussione di cinque anni fa. Del resto, il narratore del film discute con un uomo di inizio ottocento, quindi perchè stupirsi.
Io ho visto il film solo ora e devo dire che, pur privilegiando di norma l'aspetto narrativo dei film, credo che la grandezza di Arca Russa stia nel non averne alcuno.
Anzi, come ho scritto nel commento, i pochi momenti didascalici, nei quali si tentano delle spiegazioni, in realtà a me pare che non spieghino nulla, facciano solo danno.
Interrompono un flusso che altrimenti scorre ammaliante. A me è venuto spontaneo il paragone con la fine di 2001. Bowman non è più in nessun luogo e in nessun tempo, mostrarlo in modo razionale e convenzionalmente narrativo sarebbe stato impossibile. Lo stesso credo valga per Sokurov.
Un'ultima cosa.
Come quasi sempre, Roger Ebert dice meglio di me quello che avevo provato io.
Sapendo come è stato realizzato, il film ha un effetto "thrilling" implicito, quando si osservano i complicatissimi movimenti degli attori non si può non partecipare alla tensione e all'ansia della realizzazione "senza rete" delle sequenza (la sequenza, meglio).
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/01/16
Belfagor, Bubobubo, Aco
Ammiraglio, Daniela, Cotola, Saintgifts, Rufus68
Magnetti, Ilmonco, Deepred89, Tarabas
Pigro
Rebis, Capannelle, Marcel M.J. Davinotti jr.
B. Legnani