Discussioni su Annunci di morte - Film (1991)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/03/21 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 1/03/21 09:48
    Consigliere - 25998 interventi
    7 serate all'insegna del noir

    Dopo Leonard Kastle, e prima di Arturo Ripstein, Todd Robinson e Fabrice Du Welz, anche il reuccio dei thriller da discount Andrew Lane (Lontani parenti, Passione mortale) da la sua versione, ispirandosi liberamente, della coppia assassina dei killer della luna di miele (o dei cuori solitari) Raymond Fernandez e Martha Beck

    Lo fa alla sua maniera però, descrivendo lei come una vittima insicura e bisognosa d'affetto e lui come un truffatore edonistico e assassino all'occorenza (al contrario delle altre versioni, dove lei si trasformava in una belva omicida accecata dalla gelosia e lui, alla fine, ne era succube), confezionando il tutto in una cornice paratelevisiva tipica di questo genere di film, ma lasciando ampio spazio alla psicologia dei personaggi e a una narrazione più curata del solito, che si sposta da Los Angeles all'Arizona, con una Beverly D'Angelo che soffre di alimentazione compulsiva, e che tratteggia bene il suo personaggio, una donna complessa (e complessata), vittima della solitudine e in disperata ricerca dell'amore, disposta a stare insieme ad un uomo (Roberts) che vive truffando le donne ricche di tutte le età, rimanendo incastrata in un rapporto malato, dove deve spacciarsi per la sorella di lui agli occhi delle potenziali vittime (come appunto faceva la reale coppia assassina, con la sola differenza che la gelosia della donna si riversa sul cibo e sui crucci personali).

    A differenza dei thriller da discount del periodo, quello di Lane se ne discosta per un'accurata presentazione dei protagonisti, per gli ottimi dialoghi mai banali, la convita recitazione e per un certo realismo, lasciando da parte i soliti clichè.

    Roberts è tanto sgradevole quanto carismatico, spesso va sopra le righe, ma da la prova di essere un grande attore e almeno due momenti da segnalare: la sequenza della doccia con delitto, dove la potenziale vittima assiste all'amplesso "incestuoso" tra i due e , durante la furente colluttazione, viene colpita con un pugno da Roberts e sfonda la porta scorrevole a vetri (una diversa rappresentazione della doccia di Psycho meets quella di Gli occhi di uno sconosciuto) e quella della cena, dove la bella Jane mangia la foglia dell'imbroglio, viene strangolata e poi gettata in un cassonetto, fino alla resa dei conti finale e alla chiusa che arriva a bruciapelo.

    Lane pare meno superficiale dei suoi colleghi e il suo noir si addentra più nei meandri del dramma passionale, con l'incontro poco edificante tra una donna sola che vive con sua nonna e che stà uscendo da problemi di alimentazione e un bellimbusto che gioca a fare l'American gigolò spillando soldi a ricche e belle signore, tampinati dall'ex androide di Blade Runner, la statuaria Joanna Cassidy (anche quì, che sia una donna e non il solito poliziotto a dare la caccia agli "assassini" è valore aggiunto), tra fughe da uno stato all'altro, seduzioni, delitti per necessità e occultamenti di cadavere.

    Cultissimo il momento in cui Roberts appella la nonna della D'Angelo con un "Stà zitta vecchia puttana rimbambita!" e la Rebecca Street (Jane) che somiglia in maniera impressionante a Antonella Elia.

    Nulla di nuovo sotto il tendone nel segno del giallo, ma con stile e buona professionalità.
    Ultima modifica: 1/03/21 16:08 da Buiomega71