Discussioni su Annabelle - Film (2014)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 23/11/18 10:51
    Consigliere - 25998 interventi
    Annabelle, Annabelle, quanto sono esangui e imbarazzanti (quando vogliono esserlo) certi horror dell'anno domini 2.0, così tirati via, sciatti e dozzinali da fare quasi tenerezza.

    Annabelle ne è l'esempio calzante, diretto male, scritto peggio, ritmo e look televisivo (o peggio, da straight to video anni 90), pervaso da un sentore di banalità costante, a uso e consumo dei palati di bocca buona, dove la pochezza dell'insieme sfiora quasi la perfezione del proverbiale "un tanto al kilo"

    Wan era riuscito (nei 5 minuti di prologo del già non eccelso Conjuring) a dare alla bambola di porcellana un'aurea satanica che inquietava (Vi sono mancata?) e metteva a disagio, Leonetti non sfiora nemmeno l'atmosfera macabra waniana in 95 minuti di film, indugiando sui ghigni malevoli della bambolazza che si "sposta" da una sedia a dondolo, finendo nel bidone della monezza, per poi sbucare di nuovo nella scatola dei traslochi che non è nemmeno la star del film (messa tristemente in ombra da un pacchianissimo e trashissimo demone nero che ruggisce , che pare uscito da un horrorazzo made in Hong Kong, talmente brutto esteticamente che ti chiedi se sia veramente stato concepito dal magico duo Berger & Nicotero), dove i suoi occhi inniettati di sangue e il suo demoniaco sorrisetto se la giocano con il nulla e la pochezza dell'insieme.

    Leonetti bada alla forma (non male la fotografia notturna spielberghiana delle villette e del borgo residenziale) , ma lascia fuori tutto il resto, tra scelte narrative elementari e smorte (la carrozzina tenebrosa nel seminterrato che stà tra un incubo rubato a Nightmare 5 e The Darkling, l'ascensore che non funziona a dovere, il prete -da sbellicarsi il suo volo, sbattutto a terra da una forza demoniaca sul sagrato della chiesa- la scelta penosa del sacrificio finale, i popcorn infuocati sul fornello, i disegnini infantili funesti argentofoli, gli elettrodomestici che fanno le bizze che manco in Pulse-Scossa mortale), come se a Leonetti e soci interessasse davvero poco del film, fatto in fretta e furia per cavalcare l'onda del successo di Conjuring

    Prova ne sarebbero le scene potenzialmente buone , ma risolte da una regia piatta e monocorde (penso a quella dell'home invasion stile Manson, o del massacro dei genitori dove la ferocia viene vanificata da una messa in scena a dir poco televisiva) o al "tentato suicidio" sacrificale sulla finestra, anche quì buttato alle ortiche da un twist che fa gridare vendetta.

    Poco o nulla rimane, se non le ambientazioni vintage fine anni 60, la tv che trasmette le efferatezza della Family e il palazzone con riverberi del Dakota polanskiano.

    Il resto è un'accozzaglia di "satanic movie" da discount, degno de I cancelli dell'inferno

    Sicuramente il potenziale Annabelle (cheppoi non è manco il nome della bambola, ma della ragazza , figlia degli Higgins, che ha abbracciato il culto satanico,e che una volta morta suicida possiede il corpo inerme della popa) meritava opera migliore o, almeno, un regista che sapesse valorizzarne i lati oscuri.

    Leonetti è un gran mago della luce, ma come regista non è che sia propriamente un falco della notte (la sua misera filmografia da director parla chiaro, e anche quì non si smentisce a dire il vero)

    Così com'è è solo un horroretto che scivola via, senza lasciare traccia di sè

    E tra macchine da cucire che partono da sole, televisori fuori frequenza, matte furiose che imitano il Brad Dourif delle prima Bambola Assassina, camion che travolgono carrozzine, sciapi preti con l'hobby della fotografia, il proverbiale pennarello rosso per imbrattare la stanza (e il soffitto) di frasi poco velate, l'indisponenza della mogliettina incinta, bibliotecarie addolorate, mani nella culla, bambinette che sghignazzano attraversando la stanza, demoniacci burattinai più ridicoli che spaventosi e cotrattazioni sull'anima da prendersi si celebra la sagra dell'horror indolore e incolore, quintessenza della pochezza di idee e contenuti, purgatorio della banalità e della superficialità.

    Colpo di (dis)grazia la chiusa sullo stile La bottega che vendeva la morte, ma poi ci si riallaccia a Wan. Amen.

    Da denuncia il divieto ai minori di 14 anni

    La tua anima
    Ultima modifica: 18/07/21 19:39 da Buiomega71