Discussioni su Angel - La vita, il romanzo - Film (2007)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/10/07 DAL BENEMERITO REBIS
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  • Davvero notevole!:
    Daniela
  • Quello che si dice un buon film:
    Giacomovie, Nando
  • Non male, dopotutto:
    Cotola
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Rebis, Galbo, Faggi
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Lucius, Domino86

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Daniela • 5/03/16 08:42
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Visto ieri sera per la prima volta e, stranamente, anche apprezzato. Scrivo stranamente perché avevo già letto i vs. commenti, in particolare quelli di alcuni davinottiani con cui mi trovo d'accordo nel 90% dei casi, per cui le aspettative erano basse, sia pur controbilanciate dal fatto che, secondo la mia esperienza, Ozon può deludere ma assai raramente risulta banale, comunque mai ripetitivo.

    Qui dov'è l'originalità? Credo nel fatto di aver posto al centro della narrazione una eroina romantica con tutti i crismi: una donna forte, determinata a raggiungere i suoi obiettivi (vivere nel Paradiso, nome programmatico di una dimora signorile oggetto delle sue fantasie adolescenziali) scavancando le barriere sociali a cui nascita e condizioni economiche parevano volerla confinare. E lo fa non nel modo più facile, ossia impalmando il ricco pollo di turno, ma con le proprie forze e, una volta raggiunta fama e ricchezza, è lei che prende l'iniziativa in campo sentimentale, scegliendo il maschio più affascinante in circolazione.

    Grande personaggio, verrebbe da dire, senonché l'Angel interpretata da Romola Garai è di una antipatia esagerata, quell'antipatia che non incute neppure rispetto ma piuttosto genera fastidio.
    Un'antipatia non tanto odiosa quanto patetica causa inadeguatezza.
    A differenza di altre celebri "odiose" dello schermo, la povera Angel è antipatica senza avere l'intelligenza, il fascino luciferino oppure la bellezza per poterselo permettere.
    E questo è voluto, Ozon lo sottolinea in vari modi: basta vedere come abbiglia la sua eroina in modo sempre eccessivo, si tratti di un albero di Natale, un lampione in fiamme oppure la stracciona di lusso. Un trionfo di cattivo gusto, micidiale se unito alla ricchezza, che la fa uscire distrutta dall'incontro/confronto con l'aristocratica Angelica. Né va certo meglio dal punto di vista delle doti artistiche: mai nessun dubbio che i romanzi di Angel siano sotto-letteratura di scarso valore (best-sellers usa e getta), destinati all'oblio una volta passati di moda.
    Ed infine, come ha notato Galbo nel suo commento, non le fa dono neppure di un briciolo di salvifica ironia.
    Insomma, fra la protagonista del film e lo spettatore Ozon mette il filo spinato, impedendo ogni forma di empatia oppure di fascinazione.

    Così facendo, quello che si presenta come un omaggio al melodramma al femminile anni '50 può anche essere interpretato come la sua parodia neppure tanto velatamente misogina: almeno così l'ho percepito ed è questa ambiguità che a mio parere rende il film di Ozon interessante.

    PS: Il vero personaggio romantico del film è quello di Nora, fedele segretaria di Angel, che la ama senza mai dichiararlo, ma Ozon la lascia in disparte fino all'epilogo.
    Ultima modifica: 5/03/16 08:57 da Daniela
  • Galbo • 5/03/16 09:55
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Niente da dire sull'aspetto formale, ma il film mi è sembrato un'algida e fredda ricostruzione d'epoca, poco coinvolgente. Sul fatto che Ozon non realizzi pellicole banali sono d'accordo.