Discussioni su American Guinea pig: Sacrifice - Film (2017)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/09/18 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Un film straordinario, quasi perfetto!:
    Gada
  • Quello che si dice un buon film:
    Buiomega71
  • Non male, dopotutto:
    Herrkinski, Schramm
  • Gravemente insufficiente!:
    Peter neal

DISCUSSIONE GENERALE

  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 25/09/18 22:24
    Consigliere - 25934 interventi
    Il quarto American Guinea Pig patrocinato da Stephen Biro arriva dall'italia, prodotto e fotografato da Domiziano Cristopharo (si sente la sua influenza mefistofelica, penso a Red Krokodil) e diretto da Poison Rouge (Sarah Rouge)

    Un unico ambiente (l'interno di un abitazione), pochissimi dialoghi (del padre, dell'interiorità del protagonista, della diabolica Isthar, sorta di male femmineo che rinasce dal dolore, dal sangue e dall'automutilazione altrui), un giovane ragazzo che ha perso il padre in circostanze tragiche si chiude tra le quattro mura e dà il via ad un sanguinosissimo rito di automutilazione fino alle estreme (è il caso di sottolinearlo) conseguenze

    Si squarcia il palmo della mano che le procura una ferita vagino/cronenberghiana che lecca con lascivo trasporto, si scarnifica la fronte con un taglierino, sino a comporre una specie di pentagramma fatto di sangue, si trapana la gamba per poi spaccarsi le unghie dei piedi infilandoci la punta del ciacciavite, fino ad autoimmolarsi il pene, prima infilando nel foro del prepuzio la punta del ciacciavite, con cui si era già divelto l'unghia del pollice, (con schizzi spermatici sanguinari che manco in Antichrist) per poi tranciarselo di netto con un coltello da cucina

    Ma l'estremo vademecum autolesionista ha il suo culmine nella vasca da bagno, con estirpazione di visceri in stile Antropophagus versione subacquea

    Le larve faranno il resto, sguazzando negli orifizi spalancati e nella carne in via di decomposizione

    Nel mezzo visioni oniriche di oasi marine e un demone femmineo che appare al protagonista davanti allo specchio

    Vomito, fiumi di sangue, pezzi di carne che cadono a terra, piacere del procurarsi devastanti amputazioni, del divino sapore del proprio sangue, fino alla "transumatazione" e alla rinascita femminea del male

    Sarah Rouge distrugge il corpo maschile come se fosse una sadica piccola chirurga, smontando con feroce perizia e crudele precisone la materia fisica di Roberto Scorza, vittima sacrificale dell'atroce e inesorabile autoimmolazione fino al punto di non ritorno, fino all'insostenibile leggerezza della carne e del sangue. In un'ora e tre minuti di durata martirizza la carne maschile componendo una necrofora e truculentissima sinfonia macabra da museo degli orrori e di tecniche di autoflagellazione "estatica" della sofferenza da annali di anatomia criminale fai da te.

    Un Naked Blood 2.0, ma senza sostanze sintetiche che annulano il dolore, perchè quì, il dolore, c'è eccome.

    Impressionanti e iperrealistici gli SFX di Athanasius Pernath

    Maneggiare con cura e astenersi deboli di stomaco.
    Ultima modifica: 18/08/19 21:46 da Buiomega71
  • Schramm • 25/09/18 22:38
    Scrivano - 7694 interventi
    mi riprometto di leggere tutto con molta attenzione non appena ultimo questo post, per ora a caldo permettimi quest'oziosa curiosità: come mai pur avendoli tutti (o almeno tre su quattro) sei partito dritto dall'ultima uscita anziché seguirne l'ordine numerico-cronologico? non che siano tematicamente o narrativamente concatenati fra loro o perdi qualcosa saltando di palo in frasca, giusto curiosità.
    Ultima modifica: 25/09/18 22:39 da Schramm
  • Buiomega71 • 25/09/18 22:45
    Consigliere - 25934 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    mi riprometto di leggere tutto con molta attenzione non appena ultimo questo post, per ora a caldo permettimi quest'oziosa curiosità: come mai pur avendoli tutti (o almeno tre su quattro) sei partito dritto dall'ultima uscita anziché seguirne l'ordine numerico-cronologico? non che siano tematicamente o narrativamente concatenati fra loro o perdi qualcosa saltando di palo in frasca, giusto curiosità.

    Appunto perchè sono opere a sè stanti non colleghate tra loro

    Non ho ritenuto importante seguire l'ordine cronologico, visto che in comune hanno solo la "tagline" AMERICAN GUINEA PIG

    Ma avendoli tutti e quattro in dvd (per merito del santissimo Stephen Biro) mi riprometto (ma quì lo scrivo e quì lo nego) di bussare anche alla porta delle ragazze smembrate allegramente, della cavia umana e della posseduta che vomita i propri intestini
  • Schramm • 25/09/18 23:19
    Scrivano - 7694 interventi
    grazie. tra l'altro biro è davvero un sant'uomo: è grazie alla sua produzione se vedremo il nuovo spasojevic, al momento alla sua fase finale di post-produzione. mi sono ahimé rimasti fuori gli ultimi due, curiosissimo di sentire la tua campana su bloodshock, che è davvero una vagonata di roba (a mio avviso il migliore fino a futura visione contraria)
  • Raremirko • 26/09/18 21:43
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    grazie. tra l'altro biro è davvero un sant'uomo: è grazie alla sua produzione se vedremo il nuovo spasojevic, al momento alla sua fase finale di post-produzione. mi sono ahimé rimasti fuori gli ultimi due, curiosissimo di sentire la tua campana su bloodshock, che è davvero una vagonata di roba (a mio avviso il migliore fino a futura visione contraria)

    Ha diretto pure A serbian documentary
  • Schramm • 27/09/18 12:10
    Scrivano - 7694 interventi
    buio, ma oltre il nutrito bric-a-brac di atrocità che ormai sono garanzia del brand, abbiamo qui una qualche abbozzata trama, un'atomsfera, un lacerto di visionarietà?
  • Buiomega71 • 27/09/18 12:40
    Consigliere - 25934 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    buio, ma oltre il nutrito bric-a-brac di atrocità che ormai sono garanzia del brand, abbiamo qui una qualche abbozzata trama, un'atomsfera, un lacerto di visionarietà?

    Come script siamo all' osso ( giovine con trauma alle spalle si chiude tra quattro mura-preferibilmente la stanza da bagno- dando il via all' allucinato martirio della devastazione del proprio corpo), l' atmosfera è putrida , angosciosa e malata quanto basta, la visionarieta' arriva negli onirismi di un oasi marina ( rinascita? Nell' Eden del post auto martirio?) e nell' immersione nelle acque e nella figura satanico/femminea, come elemento di trasmutazione dopo il massacro nakedbloonesco fai da te
    Ultima modifica: 27/09/18 12:42 da Buiomega71
  • Schramm • 27/09/18 12:44
    Scrivano - 7694 interventi
    certo che dopo quello che si è visto nei primi due è durissima immaginarsi uno scavalcamento. ma a quanto pare i registi coinvolti non temono il gioco al rialzo.
  • Buiomega71 • 27/09/18 12:47
    Consigliere - 25934 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    certo che dopo quello che si è visto nei primi due è durissima immaginarsi uno scavalcamento. ma a quanto pare i registi coinvolti non temono il gioco al rialzo.

    Il prepuzio violato e le unghie dei piedi divelte richiedono, comunque, nervi saldi
    Ultima modifica: 27/09/18 12:48 da Buiomega71
  • Schramm • 27/09/18 12:49
    Scrivano - 7694 interventi
    io poi sono ormai talmente digiuno e disintossicato di cinema estremo che ora come ora anche una scheggia nel palmo della mano in un film qualunque mi dà un ceffone, figuriamoci questo :D
  • Schramm • 18/08/19 17:38
    Scrivano - 7694 interventi
    herr, avvisto un tuo prossimo commento da queste poco rassicuranti parti. anticipazioni? è degno di un selfie col #2?
  • Herrkinski • 18/08/19 17:46
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Dunque, al momento mi manca solo Bloodshock che avevo recuperato ma per un qui pro quo coi codec ho dovuto rimandare a stasera o domani, per cui è l'unico termine di paragone che mi manca; direi che s'inserisce bene nel filone e i colpi bassi non mancano affatto. La trama è minimale, le critiche ai social network sono giusto accennate e il tema del sacrificio alla dea Ishtar è un po' buttato lì, forse per giustificare l'accanimento sugli organi maschili o forse come sottotesto femminista (dal sacrificio estremo dell'uomo rinasce la dea, un essere superiore femminile); la regista ha negato qualunque significato politico/sociale quindi il film l'ho preso per quel che è. Arreca in ogni caso un discreto disagio a livello di splatter ed atmosfera marcescente.
  • Schramm • 18/08/19 17:54
    Scrivano - 7694 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Dunque, al momento mi manca solo Bloodshock che avevo recuperato ma per un qui pro quo coi codec ho dovuto rimandare a stasera o domani, per cui è l'unico termine di paragone che mi manca.

    ok, allora aspetto che la lacuna si colmi d'ogni materia organica e liquocorporea; tengo come stella polare bloodshock perché resta finora a mio avviso il migliore del lotto, anche su un fronte estetico. però chissà, se hai trovato un po' incomprensibile eluti, bloodshock potrebbe anche farti storcere la bocca, perché il taglio è davvero della stessa materia del sogno... attendo assai incuriosito ;)
  • Schramm • 28/09/19 18:41
    Scrivano - 7694 interventi
    uhm. devo ammettere che per me è stato acqua fresca e non mi ha solleticato un solo nervo. gli effetti sono così speciali e primedonne che si mangiano le briciole di mollica narrativa lasciate lungo il sentiero e la sola cosa che resta, pretestuose suggestioni simboliche a parte, sono proprio loro. così predominanti, pervasivi, pavoni e contundenti, che finiscono col sostituirsi al film e adombrare anche la bontà della regia che stai lì ad ammirarli analiticamente senza però che null'altro ti tocchi dicendo "fatti benissimo, ma non fanno malissimo". anche perché dentro una confezione così protesa verso il lussureggiante ne va proprio di quel che serviva davvero loro per sbaragliare l'animo: la sudiceria.

    parlando un po' da scafato, è anche tutta roba un po' già elaborata altrove molto tempo fa: le unghie divelte? clean, shaven mi aveva già fatto rizzare il pelo e cappottato il nervo. il cacciavite che si inabissa dentro pipino il breve? schramm e tomboy avevano già servito il salato conto. et cetera.

    assicuro che niente è più lontano da me della brama di propedeutica, però - paradossalmente, dato che la carne esplosa ed espansa qua non fa certo la preziosa - la ciccia e la polpa mi sono mancate assai. o se si preferisce ci sono solo quelle, tenute su da un'ossatura osteoporotica.

    certo è che il saggio colpisce più quando derapa dal bloodlust perpetuo alla volta di abbozzate impennate visionarie dalla risonanza filosofico-mitologica. se la rouge avesse maggiormente equilibrato le due valenze sarebbe stata una grandissima botta, dato che la capacità di squarciare il velo di maya non le fa difetto, facendosi perdonare anche madornali erroracci di continuità (del pari inevitabili in un esordio) come le unghie dei piedi risanate nelle scene successive allo sradicamento o lame e attrezzi di tortura lindi subito dopo l'uso, tacendo della recitazione non proprio convincente (diciamo così) dell'ishtarica protagonista: quando annuncia con voice over la sua venuta si accendono le spie rosse su ogni quadrante.

    i numeri ci sono ma non tutti: certo che al prossimo step si andrà completando la tavola pitagorica lo promuovo con riserve. siamo comunque lontani caselli e caselli dall'impatto e dalla magnificenza del secondo ordito-ordigno.
    Ultima modifica: 28/09/19 18:47 da Schramm
  • Herrkinski • 29/09/19 17:27
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Sostanzialmente d'accordo, anche a me è probabilmente quello che è piaciuto meno dei quattro, pur avendo i suoi momenti e un'atmosfera abbastanza marcescente; si nota che è un esordio.
  • Raremirko • 29/09/19 21:46
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Si, ormai il torture come genere spesso ricicla scene e temi.
  • Raremirko • 31/03/20 22:30
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    L'ho apprezzato dal punto di vista tecnico (sfx molto buoni mi han fatto venire in mente The big shave di Scorsese, Cutting moments di Buck e Schramm di Buttgereit) e la fotografia ha il suo perchè; come scrpt non è Quarto potere, ma produzioni dle egenre non abbisognano di chissà cosa.

    Cristofaro ci ha messo mano a vari livelli a si vede; discreto e tutto puntato sull'autolesionismo.