Discussioni su Agente 007 - Octopussy operazione piovra - Film (1983)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Buiomega71 • 17/08/23 10:15
    Consigliere - 25998 interventi
    Rassegna estiva
    AgostOO7
    Connery & Moore , vivete e lasciate morire
     

    Penultimo Bond per Moore, e tra i suoi migliori.

    Avventure spericolate e tumultuose che vanno da Cuba (la Bond girl sudamericana che distrae i soldati in stile Ali MacGraw in Convoy), passando per l'India (tra le location più esoticheggianti e paradisiache) fino ad arrivare nella "fredda" Germania dell'Est tra inseguimenti spericolati, bombe da disinnescare all'ultimo minuto e uno spettacolo circense che nemmeno il Fellini dei Clowns)

    Intro (post titoli di testa binderiani, bellissimi, con la scia rossa che esce dalla pistola bondiana e forma la scritta 007 sul corpo di meravigliose ragazze) puramente thriller, con 009 vestito da pagliaccio che fugge tra i boschi inseguito dai fratelli monozigoti lanciatori di coltelli, furiosa lotta conseguente e caduta nelle chiuse del bacino artificiale che sembra quello di Omicidio a luci rosse.

    Incantevole tutta la parte in India, con la faraonica e suggestiva dimora di Octopussy (raggiungibile solo via mare, a nuoto o mimetizzandosi da finto coccodrillo, in uno dei più geniali travestimenti bondiani delle diavolerie partorite da Q), tra velenosissimi polipi conservati nell'acquario , che fungono anche da letali facehugger, e uno stuolo di magnifiche ancelle ginnaste (all'occorenza anche ottime guerriere) che ricordano le amazzoni del regno sotterraneo di Gwendoline (e , guarda caso, una di loro si chiama proprio Gwendoline).

    Tra i momenti più alti di tutta la saga bondiana/mooriana è la caccia all'uomo stile La pericolosa partita, dove Bond (in poco meno di cinque minuti) se la deve vedere con uno stuolo di animali assassini (la tigre, a cui Bond intima di stare a cuccia e lei obbedisce, le migale nelle ragnatele, il serpente che le striscia sulle gambe, il coccodrillo che fa capolino dal pelo dell'acqua e le sanguisughe) sotto le mire dei suoi cacciatori in sella agli elefanti.

    E se i russi sono dei cattivi da operetta, si rincara la dose degli scapicollamenti in Germania, con Bond artista circense, su di un treno in corsa, con la Mercedes che viaggia sulle rotaie, inseguito dalla polizei, nel cascinale tra i boschi col gemello vendicativo che lo riempie di coltelli, travestito da gorilla che manco quello di Una poltrona per due e infine pagliaccio artificiere.

    Grande lotta furibonda con i tre indiani penetrati nel regno di Octopussy, dove Moore si prodiga in mosse di karatè e se la deve vedere con una micidiale sega circolare.

    Simpatico, poi, l'omaggio autoreferenziale metacinematografico appena Bond mette piede a Nuova Delhi
    Un incantatore di serpenti ( che assomiglia a Shyamalan) suona con il flauto il topico refrain della saga bondiana composto da Monty Norman, con approvazione divertita di Bond.

    Tutto questo condotto da un John Glen al massimo della forma, con una regia dinamica e mozzafiato (tesissimo il finalone sulla fusoliera dell'aereo con Moore che lotta contro Sandokan).

    Come sempre incantevoli tutte le Bond girl (questa volta un regno intero) con un'algida e fascinosa Maud Adams (l'unica Bond girl. la prima apparsa due volte dopo L'uomo dalla pistola d'oro) e soprattutto Kristina Wayborn che Bond si porta subito a letto e che lei fuggirà scendendo soave e leggiadra dalla balconata dell'albergo, lasciando dietro di se il lungo vestito, dopo aver sottratto a Bond il prezioso uovo di Fabergè

    Antagonisti di certo rilievo con un Jourdan mellifluo e Kabir Bedi braccio destro silente , implacabile e efficente.

    Cultissima la cena a base di disgustose teste di pecora ripiene (con espressione nauseata di Moore) che fa il paio con le teste di scimmia servite a tavola (un'anno dopo) di Indiana Jones e il tempio maledetto e escamotage di fuga bondiano (nella cella frigorifera coi cadaveri appesi) avvolto nel sudario sullo stile di un episodio di Alfred Hitchcock presenta

    Insieme a Moonraker il Moore/Bond più divertente e zeppo di parentesi al fulmicotone dove i 130 minuti (la durata più sostanziosa che se la gioca con quella del coevo Mai dire mai) volano che sono una meraviglia, tra palloni aerostatici parafelliniani, scenografie imponenti e ammalianti e una chiusa "caraibica" sulla nave dell'amore governata da sole donne.

    Esilarante la scena in cui Bond, appiedato in una stradina desolata della Germania dell' Ovest, si mette a fare l'autostop. Un gruppo di ragazzi , a bordo di una decappottabile, si ferma, ma riparte subito dopo schernendolo. Lui, per tutta risposta , mette da parte il suo aplomb inglese facendo il gesto dell'ombrello.

    Voto a Louis Jourdan come cattivone **! (Piuttosto convenzionale la sua figura di miliardario meschino. Da antologia l'asta per aggiudicarsi l'uovo di Fabergè e la partita a dadi-ovviamente truccati-con Bond. Ma è Kabir Bedi ad accaparrarsi la palma come miglior villain. Sguardo gelido e impassibile, un Sandokan al servizio del male.

    Voto alla Bond girl di Maud Adams **! (Bellissima ma troppo algida. Seconda volta come Bond girl per l'attrice. Il suo personaggio -Octopussy-è tra i più affascinanti nell'universo muliebre bondiano. Ma è Kristina Wayborn a incidere di più , con la sua grazia e la sua leggiadria. Valore aggiunto il parterre femmineo delle "guerriere" a servizio di Octopussy.
    Ultima modifica: 17/08/23 11:48 da Buiomega71