Discussioni su Un medico in famiglia - Serie TV (1998)

DISCUSSIONE GENERALE

  • R.f.e. • 9/11/09 09:41
    Fotocopista - 826 interventi
    E' anche una questione di finezza e di "come" si copia. Non puoi farmi passare per "omaggi" o "citazioni" ciò che invece è scopiazzato male (e soprattutto non è diretto ad un pubblico colto che si compiaccia di riconoscere tali "citazioni", come poteva fare, che sò, Tiziano Sclavi nel campo dei fumetti con il suo Dylan Dog, ma invece a un pubblico chiaramente di gente "semplice", per non dire di peggio, che si tenta di fregare contando sul fatto che potrebbero realisticamente non aver visto l'originale e così lo prenderebbero per una idea nuova e magari "geniale" dello sceneggiatore d'accatto di turno).

    Del resto, gli "omaggi" si fanno anche nel cinema americano e nella tv. Io stesso ho fatto notare, in altre parti del sito, certe citazioni (mi viene in mente quell'episodio di McGyver ispirato al vecchio film avventuroso Furia bianca con Charlton Heston, oppure certe puntate della Signora in giallo che omaggiavano chiaramente vuoi I peccatori di Peyton o vuoi Sleepy Hollow di Washington Irving).

    Piuttosto, è una questione di copiare "bene", dei contesti, della recitazione... in genere, gli americani che ho citato, non "piegavano" una sequenza rubata da un film importante alle proprie squallide esigenze di palinsesto, adattandola al proprio contesto e alla noiosissima trama che devono per forza "portare avanti", "buttando dentro tutto", per fare audience, contando sull'insipienza dello spettatore medio televisivo. Ho l'impressione che gli sceneggiatori tv italiani (chiamarli sceneggiatori mi sembra già fargli un complimento...) fingano di fare "citazioni" solo per nascondere la loro cronica mancanza di idee ("nulla s'inventa di nuovo, tutto si copia").
    Ultima modifica: 9/11/09 09:46 da R.f.e.
  • Stefania • 9/11/09 15:00
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    R.f.e. ebbe a dire:
    E' anche una questione di finezza e di "come" si copia. Non puoi farmi passare per "omaggi" o "citazioni" ciò che invece è scopiazzato male (e soprattutto non è diretto ad un pubblico colto che si compiaccia di riconoscere tali "citazioni", come poteva fare, che sò, Tiziano Sclavi nel campo dei fumetti con il suo Dylan Dog, ma invece a un pubblico chiaramente di gente "semplice", per non dire di peggio, che si tenta di fregare contando sul fatto che potrebbero realisticamente non aver visto l'originale e così lo prenderebbero per una idea nuova e magari "geniale" dello sceneggiatore d'accatto di turno).

    Del resto, gli "omaggi" si fanno anche nel cinema americano e nella tv. Io stesso ho fatto notare, in altre parti del sito, certe citazioni (mi viene in mente quell'episodio di McGyver ispirato al vecchio film avventuroso Furia bianca con Charlton Heston, oppure certe puntate della Signora in giallo che omaggiavano chiaramente vuoi I peccatori di Peyton o vuoi Sleepy Hollow di Washington Irving).

    Piuttosto, è una questione di copiare "bene", dei contesti, della recitazione... in genere, gli americani che ho citato, non "piegavano" una sequenza rubata da un film importante alle proprie squallide esigenze di palinsesto, adattandola al proprio contesto e alla noiosissima trama che devono per forza "portare avanti", "buttando dentro tutto", per fare audience, contando sull'insipienza dello spettatore medio televisivo. Ho l'impressione che gli sceneggiatori tv italiani (chiamarli sceneggiatori mi sembra già fargli un complimento...) fingano di fare "citazioni" solo per nascondere la loro cronica mancanza di idee ("nulla s'inventa di nuovo, tutto si copia").


    Sono d'accordo, ma infatti sto proprio dicendo che gli sceneggiatori televisivi dovrebbero trovare un linguaggio adeguato al proprio contesto, e non prendere di peso situazioni e immagini già viste al cinema. Ma è anche un fatto di grande pigrizia, magari uno dice: beh, se questa immagine del ragazzo legato in cantina e del crick ha funzionato al cinema, magari anche in tv... Così facendo, la fiction italiana di oggi non trova un suo linguaggio originale, ed è sempre più sbiadita.
  • Dengus • 26/11/11 14:43
    Magazziniere - 178 interventi
    Lo sapete che verso il 1997, inizialmente come Nonno Libero fu precettato nientepopodimeno che PAAOLO VILLAGGIO???Lo lessi in una rivista nel periodo in cui impaazzava la prima serie, quindi nel 1998, in un'intervista al regista di quella serie!!
    Mah..ormai Nonno Libero è Lino(ahimè...per chi come me lo ama per altri film è un pò triste...), ma come lo avreste visto voi Paolo??Nella parte di vecchietto non l'avrei visto male data la sua versatilità....Mah!Cosa ne dite voi?
  • Zender • 26/11/11 19:26
    Capo scrivano - 7 interventi
    Difficile dirlo. Ce lo vedrei bene, comunque...
  • Mauro • 22/04/14 11:17
    Disoccupato - 11929 interventi
    Aggiungere al cast Flavio Parenti, Valentina Corti, Riccardo Alemanni, Michele Venitucci, Claudia Vismara, Denise Tantucci
  • Gugly • 22/04/14 12:28
    Portaborse - 4710 interventi
    Trama sempre uguale a sè stessa, cambiano solo alcuni interpreti: un medico che interagisce con la famiglia Martini, una storia d'amore tormentata che comprende sempre la presenza di un terzo incomodo che spariglia le carte sino al prevedibile happy end, dottori tutti bravi buoni e quasi sempre belli, un omosessuale che però non esprime mai la sua affettività (il personaggio di Paolo Sassanelli), e infine lui, l'immortale Nonno Libero con accanto l'immarcescibile e snob Enrica (la Vukotic nel ruolo della vita dopo la signora Fantozzi).