Curiosità su USS Indianapolis - Film (2016)

CURIOSITÀ

4 post
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  • Zender • 27/07/17 15:30
    Capo scrivano - 19 interventi
    Come già scritto anche dal Marcel nel papiro (e poi nelle note del film), la storia vera dell'incrociatore USS Indianapolis, affondato dopo aver recapitato importanti componenti della bomba atomica esplosa a Hiroshima fino alla base di Tinian, è quella raccontata da Quint (Shaw) nello Squalo di Spielberg e già portata sullo schermo nel tv-movie del 1991 Cibo per squali.

    Su Wikipedia la storia completa.
  • Puppigallo • 10/08/17 10:19
    Scrivano - 506 interventi
    Nel film i carnefici dei poveri marinai sono squali bianchi (forma e muso li identificano come tali). Ma secondo testimonianze e informazioni basate sul luogo dell'affondamento, è da escludere che sia stato lo squalo bianco l'artefice della strage. E' stato invece il longimanus o squalo pinna bianca oceanico; si tratta di un predatore pelagico opportunista, che già in altre occasioni ha rappresentato un grosso problema per i naufraghi a causa della sua aggressività e del fatto che pare non tema l'essere umano, anzi; spesso infatti lo attacca anche solo come intruso nel suo territorio di caccia. Un predatore essenziale nell'ecosistema marino, che come altri sta scomparendo proprio "grazie" a chi in realtà non sembra temere.

  • Piero68 • 8/09/17 09:58
    Contratto a progetto - 242 interventi
    A chi si fosse appassionato alla storia dell'Indianapolis e ne volesse sapere di più, ma soprattutto volesse conoscere la realtà fino in fondo, consiglio caldamente il saggio di Doug Stanton "Il comandante e gli squali".

    Ecco alcune delle tante differenze col film:

    * I nomi dei protagonisti, fatto salvo quello del comandante e (in parte) quello del cappellano, sono praticamente inventati. Il nome di alcuni uomini che si prodigarono, quanto se non più di McVay, a dare aiuti agli altri e a cercare di infondere coraggio, sono stati praticamente annullati.

    * E' vero che al momento del siluramento c'erano due uomini in cella di rigore, non che si siano salvati perché la nave si era spezzata in due proprio all'altezza delle celle facendolocisì uscire (oltretutto è fantascienza pura visto che, anche ammesso che la nave si fosse spezzata realmente dove erano le celle, i risucchi della nave che affonda avrebbero trascinato anche i due uomini nell'abisso). Molto più semplicemente dopo l'impatto del secondo siluro il marine di guardia, capito quello che accadeva, prese le chiavi ed aprì le celle consentendo così ai prigionieri di uscire da lì.

    * Subito dopo l'affondamento, la prima causa per cui iniziarono a morire i membri dell'equipaggio fu l'enorme quantitativo di nafta/kerosene che si riversò in mare: non solo impregnava i giubbotti di salvataggio rendendoli così pesanti da trascinare gli sventurati nell'abisso e la sua viscosità impediva quasi di nuotare sempre con conseguenze mortali, ma la sostanza si attaccava addosso aggredendo le mucose di occhi, bocca e naso rendendo i marinai pazzi dal dolore e molto spesso rendendoli ciechi. I visi dei naufraghi erano talmente neri e trasfigurati che all'inizio per riconoscersi dovevano dire nome e cognome a chi gli stava accanto. Da una stima molto approssimativa fatta a posteriori, i primi 50/100 naufraghi morirono per via del carburante in acqua. Di questo nel film non vi è proprio menzione.

    * A poche ore dall'affondamento, i sopravvissuti, per via delle correnti e altro si divisero in tre grossi gruppi di cui il più grosso era composto inizialmente di circa 400 persone. Il gruppo maggiore, che si vede nel film dopo l'affondamento, probabilmente non arriva nemmeno a 100 persone. Capisco che girare una scena di massa, per di più in acqua, sia difficile, ma diamine, oggi con i green screen e la CG si potrebbero ricreare anche gruppi di 1000 persone...

    SPOILER

    * Non è vero che McVay salì per ultimo sull'aereo che ammarò per salvarli facendo stoicamente prima salire i suoi uomini. Semplicemente McVay non era proprio con il grosso del gruppo ritrovato dall'aereo. Era andato alla deriva, a molte miglia di distanza dal gruppo, con tre zatteroni e un gruppo iniziale di nove uomini. Fu il penultimo gruppetto ad essere trovato e ad essere tratto in salvo. Anche se in effetti su questo esiste una piccola disputa: qualcuno sostiene che sia stato l'ultimo gruppo ad essere stato trovato e salvato. In ogni caso non andò come raccontato nel film.

    * Verso la fine il film sostiene che McVay fu l'unico ufficiale ad essere sopravvissuto. Balla enorme: in realtà furono 14 gli ufficiali ad essere tratti in salvo. Probabilmente McVay era l'unico ufficiale superiore ad essersi salvato, ma sicuramente non l'unico ufficiale.

    * L'incontro a quattro occhi tra McVay e il comandante del sommergibile Hashimoto non c'è mai stato. I due si videro ed incrociarono gli sguardi solo in aula. D'altra parte il comandante Hashimoto, per evitare proprio che potesse fare incontri spiacevoli o che potesse parlare con la stampa, fu trattato alla stregua di un prigioniero, guardato a vista 24 ore su 24 e scortato in ogni posto dove si recava. Resa la testimonianza in aula fu preso in fretta e furia e riportato in Giappone senza che mai, nemmeno per un attimo, fosse riuscito a scambiare qualche parola con chicchessia (a meno che non si trattase di persona autorizzata).
  • Piero68 • 30/07/18 15:43
    Contratto a progetto - 242 interventi
    * Dal terzo giorno in poi, un'altra importante causa di morte degli uomini finiti in mare furono le allucinazioni. In alcuni casi anche collettive. Sempre da testimonianze raccolte dai sopravvissuti si calcola che furono circa un centinaio gli uomini che affogarono a seguito ad allucinazioni. In particolare, un gruppo di oltre venti persone ebbe una sorta di allucinazione collettiva.

    Dalla testimonianza del marine McCoy: "A metà mattinata vidi un gruppo di circa 25 uomini che nuotavano molto lentamente e in fila indiana. Erano in posizione quasi eretta ed ognuno di loro aveva la mano destra sulla spalla del compagno che lo precedeva (nota mia: tipo il trenino che si fa nelle feste). Erano taciturni ed avevano un'espressione strana. Così mi avvicinai e chiesi loro cosa stesse accadendo. Uno di loro mi rispose sottovoce che avevano trovato un albergo ad ore, ma siccome tutte le stanze erano occupate tranne una, si stavano alternando a dormire un quarto d'ora per uno. Se voleva poteva mettersi in fila anche lui. Dopo un po' il gruppo scomparve alla vista di tutti. Probabilmente inghiottiti dall'oceano, sfiniti dalla fatica".
    Nel film si fa soltanto intendere, e molto alla lontana, che gli uomini fossero preda di allucinazioni. E comunque non viene indicata come causa di morte dell'equipaggio.

    * La statistica definitiva dei dati raccolti indica che dal momento in cui l'equipaggio finì in mare al momento in cui i naufraghi furono tratti in salvo, morì circa un uomo ogni dieci minuti. Sempre secondo statistiche stilate dai racconti dei sopravvissuti, i naufraghi morti in seguito ad attacchi di squalo furono circa 200, vale a dire un terzo di quelli finiti in acqua dopo il siluramento dell'Indianapolis.

    * La didascalia finale dice che furono in 317 ad essere salvati dalle acque. In realtà furono 317 i sopravvissuti alla conta finale. Ad essere tratti in salvo furono 321. In 4 morirono durante il ricovero ospedaliero.

    SPOILER
    *Il cappellano morì il quarto giorno, dopo essersi prodigato a salvare quante più vite potesse. Nel film fanno solo vedere che l'ultimo giorno, cioè poco prima del salvataggio, è disteso sul bordo di uno zatterone semi incosciente ma ancora vivo. L'ufficiale medico invece riuscì a sopravvivere. Gli sforzi di questi due personaggi, uniti a quelli del comandante, riuscirono a tenere in vita molti marinai. Nel film vengono invece trattati come figure marginali a tutto beneficio di personaggi assolutamente inventati come i due amici Mike e Bana ad esempio.

    Fonte: Doug Stanton "Il comandante e gli squali".