Curiosità su Troppo forte - Film (1986)

La maniera acrobatica con cui Verdone gioca a flipper è copiata, anche se non spudoratamente, dal Terence Hill di PARI E DISPARI...

Contribuisco alla prestigiosa mostra itinerante "I flani di Legnani" curata per l'appunto dal caro Buono, inserendo il mio flano personale di TROPPO FORTE:

Nei titoli di testa C.V. e i suoi amici percorrono in moto - tra le altre - Via Giovanni Conti, una palese citazione della celebre location di Un sacco bello.

John Steiner è doppiato da Leslie La Penna.

Come si legge QUI, l'attore che interpreta la parte di "Gentilone", per intenderci colui che dice, " A Oscare... fatte pagà in Marchi che er Dollaro è calato ", è Quinto Gambi, controfigura di Tomas Milian.

I costumi indossati delle comparse di Cinecittà che ascoltano il celebre racconto de "La palude del caimano" sono quelli che si vedono nel film L'Umanoide, diretto da Aldo Lado nel 1979, e dovrebbero quindi provenire da lì.




Altri fotogrammi che dimostrano la cosa:

Nella scena della spiaggia, in cui l'attrice americana si denuda per fare il bagno, è stata usata una controfigura. Lo svela Verdone nello speciale inserito nel dvd, spiegando che l'attrice era religiosissima e non accettò di apparire senza veli.

Nel bagno di "Troppo forte" (Carlo Verdone) c'è un flacone della colonia maschile "Acqua di Selva" by "Victor". Eccolo in una vecchia pubblicità (il flacone oggi è cambiato):

In un'intervista rilasciata al settimanale "Di più" Maurizio Ferrini ha raccontato che Sergio Leone, co-sceneggiatore di questo film, inizialmente aveva pensato a lui per il ruolo di Giangiacomo Pigna Corelli (che poi andrà ad Alberto Sordi), ma che preferì rifiutare la proposta (pentendosene amaramente)

Nella scena girata in ospedale quando l' avvocato Pignacorelli (Sordi), fa visita a Oscar ( Verdone), viene citata l'opera di Bellini
I Puritani " Suoni la tromba, e intrepido Io pugnerò da forte"

I flipper che appaiono al minuto 1:30 nella famosa scena del bar...



...sono il Timewarp della Williams (1979, quello al quale gioca Verdone) e il 300 della Gottlieb (1975)

REGIA DI... SERGIO LEONE

La scena che la fonte che cito presenta come l'ultima del film (e in realtà è anche e soprattutto la seconda) risultava complessa da girare: nella finzione arrivavano a Cinecittà per essere scritturati come generici un gruppo "di metallari e motociclisti di borgata".
Verdone era impegnato con gli altri attori nel viaggio in motocicletta e perciò decise di cedere per un giorno la regia a un collega illustre nonché amico, co-produttore, e co-sceneggiatore del film: Sergio Leone.

FONTE: Leone gira il finale del film di Verdone, in Corriere della Sera, 5 novembre 1985, pag. 21.

Gli articoli del Corriere della Sera e del Corriere d'informazione non sono linkabili perché l'archivio storico è a pagamento ma posso rimandare a questo articolo liberamente consultabile del Corriere stesso. Per leggere la notizia bisogna cliccare sul pannello 2, intitolato "Il team".