Curiosità su Rocky IV - Film (1985)

CURIOSITÀ

7 post
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  • Magnetti • 11/03/09 16:21
    Call center Davinotti - 210 interventi
    Durante le riprese del combattimento Stallone disse a Lundgren di cercare di colpirlo veramente per far sembrare il combattimento più realistico. Ci avrebbe pensato lui a schivare i colpi. Purtroppo un gancio all'addome andò a segno. Sul momento Stallone sembrò star bene... qualche ora dopo fu ricoverato in rianimazione e vi ci rimase per 6 giorni. Gli chiesero "Ha avuto un incidente d'auto?" e lui "No, molto peggio...".

    (Fonte: intervista a Stallone su Sky- Marzo 2009)
  • Maxspur • 14/11/11 21:41
    Galoppino - 208 interventi
    Sulle note di un'adrenalinica "No easy way out" uno Stallone fortemente contrariato si lancia a tutta velocità per le strade della città al volante di una Lamborghini Jalpa 3.5 gts di colore nero.
    In una scena precedente, all'interno della villa del pugile, si scorge invece una Lamborghini Countach S rossa. La Lamborghini Jalpa disegnata da Bertone, che all'epoca del film (1985) costava circa 76 milioni di lire, fu prodotta dal 1981 al 1988 in soli 416 esemplari.
  • Maxspur • 16/11/11 18:27
    Galoppino - 208 interventi
    Decisamente "scorrect" le parole pronunciate da Drago all'intervistatore mentre Creed è agonizzante "al tappeto":

    "I defeat old man" e "If he dies... he dies".
    Nella versione italiana, "Io sconfiggo l'uomo vecchio" si è tramutato in un ben più banale "Io non ho paura di nessuno" e il cinicissimo "Se lui muore... lui muore" in: "E' quello che cercavo" (anche se su quest'ultima traduzione non ho la certezza perchè in quasi trent'anni non sono mai riuscito a percepire con chiarezza l'ultima parola di certo non dice "Se lui muore, muore").

    Ennesimo esempio di stravolgimento del reale significato dei dialoghi in un film, e questo per un film apparentemente innocuo come "Rocky", figuriamoci che cosa è stato fatto per titoli più importanti a livello socio/politico/culturale.
  • Didda23 • 26/07/13 17:28
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Rocky Balboa vs. Ivan Drago:
    Una sfida a colpi di... quoziente intellettivo!

    Forse non tutti sanno che Sylvester Stallone e Dolph Lundgren possiedono due fra i Q.I. più alti di Hollywood e non solo; quindi il loro incontro in questo film portava sul ring una quantità d'intelligenza spropositata, non solo muscoli! Il loro quoziente è 160 (si consideri che oltre i 140 si può far parte del MENSA e che solo l'1 per cento della popolazione supera questa soglia). A pari merito c'è pure Quentin Tarantino. Ma sorprendentemente l'intelligenza più alta fra le star dello show business è quella dell'attore James Woods (180), un Q.I. davvero mostruoso!
  • Vito • 14/05/16 19:17
    Fotocopista - 92 interventi
    L'edizione italiana del film è stata diretta da Luciano De Ambrosis, che inizialmente non sapeva come adattare in italiano la frase «" must break you!" ("Io devo romperti") con accento russo. Fu il doppiatore Renato Mori (voce di Tony "Duke" Evers nel film) a suggerire di inserire una "i", da cui risultò il famoso "Io ti spiezzo in due!".

    Fonte: Wikipedia
  • Buiomega71 • 30/01/17 19:10
    Consigliere - 25997 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (sabato 1° ottobre 1988) di Rocky IV:

  • Maxspur • 3/03/17 20:02
    Galoppino - 208 interventi
    In una scena vediamo "Duke" (Tony Burton) sconfiggere, a scacchi, il "compagno russo"; non è un caso visto che l'attore era veramente un appassionato del gioco come se ne deduce da questo stralcio tratto dalla biografia: "Stanley Kubrick - L'uomo dietro la leggenda".

    "Il mio contratto era per una settimana. Nel film (Shining) avevo solo due brevi scene. Rimasi sei settimane perché Stanley e io giocavamo a scacchi.
    ...Il primo giorno non dovevo lavorare. Arrivai sul set e mentre stavamo lì seduti io tirai fuori la scacchiera, ci misi sopra i pezzi e cominciai a spostarli. Per Stanley fu una piacevole sorpresa. Cominciammo a giocare. Io ero arrivato subito dopo pranzo. Giocammo a scacchi per il resto della giornata. Quel giorno non si girò più niente. Nessuno disse: "Forza, giriamo questo film". Stanley e io giocammo due partite per il resto della giornata. Da allora non fui più ammesso sul set. Mi vedevano alla porta e dicevano: "Tony, per favore!".