Curiosità su Le avventure di Sherlock Holmes - Serie TV (1984)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/12/07 DAL BENEMERITO LOVEJOY
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  • Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
    Lovejoy, Darkknight, Liv
  • Un film straordinario, quasi perfetto!:
    Il Dandi
  • Davvero notevole!:
    Galbo
  • Quello che si dice un buon film:
    Daniela

CURIOSITÀ

5 post
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  • Il Dandi • 11/10/10 22:01
    Segretario - 1486 interventi
    La serie si compone di 37 episodi da 50 minuti più 4 episodi speciali da due ore, per un totale di 41 film.

    Nell'edizione originale anche le succesive stagioni della serie prendono il titolo di raccolte di racconti di Sir Arthur Conan Doyle. Seguono nell'ordine:

    Le avventure di Sherlock Holmes (1984)
    Il ritorno di Sherlock Holmes (1986)
    Il taccuino di Sherlock Holmes (1991)
    Le memorie di Sherlock Holmes (1994)

    Tuttavia l'ordine cronologico degli episodi nella serie non rispetta quello delle raccolte di racconti originali, oppure capita che particolari di un'avventura vengano spostati e ripresi in un'altra. Per fare degli esempi:

    - Il primo episodio della prima stagione, Uno scandalo in Boemia, inizia con una discussione tra Holmes e Watson sulla cocaina assente nel racconto originale, che è invece l'incipit del romanzo Il segno dei quattro.

    - L'episodio La lega dei capelli rossi è stato modificato nel finale per introdurre l'episodio successivo, Il problema finale. Nel racconto originale infatti Moriarty non era previsto e non c'entra nulla col caso.
  • Il Dandi • 11/10/10 22:36
    Segretario - 1486 interventi
    I DUE WATSON DELLA SERIE

    Nella prima stagione il ruolo del Dottor John Watson è interpretato da David Burke. Per tutto il resto della serie invece Watson sarà interpretato da Edward Hardwicke.



    Fu lo stesso Burke, desideroso di dedicarsi ad altri progetti, a suggerire l'amico Hardwicke alla produzione come suo sostituto. Brett dal canto suo ha speso parole di elogio per entrambi.
  • Il Dandi • 11/10/10 23:03
    Segretario - 1486 interventi
    MYCROFT HOLMES

    Non tutti sanno che Sherlock holmes ha un fratello maggiore: Mycroft, maggiore in tutti i sensi (la sua capacità di deduzione è addirittura superiore a quella di Sherlock). Nella serie Mycroft Holmes è interpretato da Charles Gray, che curiosamente aveva già rivestito lo stesso ruolo dieci anni prima in Sherlock Holmes e la soluzione sette per cento.



    Il personaggio di Mycroft compare, come nei racconti, nell'avventura L'interprete greco.

    Nell'episodio I pince nez dorati non compare il personaggio di Watson, e Sherlock è assistito nell'indagine da Mycroft.

    Nell'episodio La pietra di Mazarino invece non compare Sherlock, e Mycroft conduce l'indagine al suo posto.
  • Il Dandi • 13/10/10 18:11
    Segretario - 1486 interventi
    All’affettuosa memoria di

    JEREMY BRETT
    (1933-1995)




    ovvero
    L’uomo che diventò Sherlock Holmes


    CHI ERA JEREMY BRETT
    * Nasce il 3 novembre 1933 (ma alcune biografie riportano il 1935) col nome di Peter Jeremy William Huggins a Berkswell Grange, ultimo di quattro fratelli, da una famiglia di origine aristocratica. Da ragazzo non può seguire studi tradizionali a causa di una forma di dislessia, ma ciò non gli impedisce di arrivare a Eton, dove canta nel coro e inizia a studiare teatro. Deve faticare molto per correggere un congenito difetto di pronuncia, ma la sua determinazione è tale che la sua voce dalle mille modulazioni e dalla dizione perfetta diventerà il suo tratto distintivo. Suo padre, austero colonnello dell’esercito, è però contrario a tale carriera e gli chiede di non usare il nome di famiglia sul palco: diventa così Jeremy Brett.

    * Di solida formazione shakespeariana esordì in teatro con Robert Stephenson (lo Sherlock Holmes de La vita privata di Bill Wilder), di cui fu intimamente amico per tutta la vita. Tra gli altri lavorerà con Laurence Olivier e Alec Guinnes.

    * Quintessenza dell’attore britannico, Jeremy Brett fu considerato più volte per il ruolo dell’agente 007 James Bond; tuttavia non ottenne mai la parte, per la quale gli vennero preferiti prima George Lazenby e poi Roger Moore.

    * Prima di interpretare Holmes ha avuto ruoli di secondo piano in alcuni film, tra cui il musical My fair lady con Audrey Hepburn e il thriller Il tocco della medusa con Richard Burton. È apparso anche nelle serie Love Boat, L’incredibile Hulk, Cuore e batticuore, Galactica.

    * Dopo l’americano Reginald Owen (che nel ’32 interpretò Watson in un film intitolato Sherlock Holmes e l’anno successivo fu promosso al ruolo di Holmes in A study in scarlet) Brett è l’unico attore ad aver interpretato entrambi i ruoli: come Watson affiancò sul palco Charlton Heston (nel ruolo di Holmes) nel dramma The crucifer of blood (1980) ispirato al romanzo di Doyle Il segno dei quattro.



    * Brett era amante dell’equitazione, del tiro con l’arco e del pianoforte. Era anche bisessuale, ma finché era in vita non si parlò mai di lui per questo. Si sposò due volte: dalla prima moglie, l’attrice Anna Massey, ebbe il figlio David Huggins, divenuto affermato disegnatore e scrittore; i due divorziarono nel 1962 ma si ritroveranno insieme nel tv-movie della BBC Rebecca la prima moglie, remake del film di Hitchcock. Nel 1976 Brett si risposò con Joan Wilson, dalla quale ebbe due figli, ma rimase vedovo nel 1985, andando incontro ad una tremenda depressione che lo accompagnerà per il resto della sua vita.
  • Il Dandi • 13/10/10 18:28
    Segretario - 1486 interventi
    PARTE SECONDA:
    La sindrome di Holmes e la malattia di Brett.


    Se Doyle inventò Sherlock Holmes, Brett fu quello che diventò Holmes.

    Brett inziò a lavorare alla preparazione della serie nel 1982. Nato sotto il segno dello scorpione e affetto da un disturbo bipolare che comporta pesanti sbalzi d’umore, l'attore riconobbe nel personaggio alcuni aspetti della propria personalità e prese molto sul serio la costruzione del suo Holmes. Fu pignolo sulle discrepanze tra le sceneggiature ricevute e i racconti originali, e sul set teneva sempre con sé un “promemoria” di 77 pagine da lui preparate sulle più dettagliate abitudini di Holmes (dall’abbigliamento all’alimentazione).



    Brett introduce così quegli elementi (la gestualità eccentrica delle mani, le brevi illuminazioni di sguardo, le risatine isteriche) che rendono la sua interpretazione diversa dai predecessori e lo consacrano presso la critica come il migliore Sherlock Holmes di tutti i tempi. In un’intervista dichiarò:

    “Watson lo descrive come un cervello senza cuore: ciò è molto difficile da interpretare. Così ho deciso di inventargli un’anima, una vita interiore”.

    Ma quella “vita interiore” di Holmes (purtroppo o per fortuna) diventa la sua. Dopo la morte della moglie Brett cade in depressione e viene ricoverato in una clinica psichiatrica, dove gli viene diagnosticata una psicosi maniaco-depressiva. La produzione di Il ritorno di Sherlock Holmes subisce un forte ritardo ma Brett è deciso a riprendere il lavoro.

    Holmes diventa la sua ossessione: lo legge nel tempo libero e nelle vacanze, cerca di immaginare nei dettagli la sua infanzia e tutto ciò che di “lui” è ignoto al pubblico, lo sogna di notte,… diventa perfino incapace di pronunciare il suo nome, riferendosi a Sherlock Holmes sempre con espressioni come “tu sai chi” o più semplicemente come “lui”.

    Gli psicofarmaci a base di Litio con cui viene curato lo portano ad un progressivo decadimento fisico, ben visibile nel corso delle ultime stagioni della serie. Brett soffre inoltre di febbre reumatica e ha un cuore delle dimensioni il doppio del normale (non solo in senso figurato purtroppo). Inizia a prendere peso, a soffrire di ritenzione idrica e ad avere problemi di respirazione. Nondimeno fuma tre pacchetti di sigarette al giorno e sul set si impone di camminare sdraiato per seguire un’impronta sul terreno. Nel frattempo sono seguiti anche altri ricoveri per il riacutizzarsi della depressione. Brett comunque parlò sempre candidamente della propria malattia, per incoraggiare il pubblico a riconoscerne i sintomi e a non sottovalutarli.

    Brett si spense il 12 settembre 1995 a Londra, nella sua casa di Clapham, a all’età di 61 anni. In un’intervista aveva dichiarato:

    “Alcuni attori riescono ad essere come una spugna, che si strizza per rimuovere la propria personalità e assorbe quella del personaggio.”