Undying • 29/04/10 13:27
Comunicazione esterna - 7568 interventi Le regole del nazi-movie
Il genere "nazi" riconosce due direttrici: da un lato le pellicole su case chiuse e bordelli per SS, derivanti dal modello di
Salon Kitty di
Tinto Brass.
Dall'altro i film ambientati nei lager di sterminio, infarciti di sangue e torture, ispirati allo stesso tempo al
Salò di
Pasolini e ai fumetti sadici per adulti in voga in quegli anni.
Spesso, tuttavia, in una stessa pellicola convivono entrambe tali "anime", creando così un ibrido surreale e delirante che accontenta i gusti di tutti.
In ogni nazi che si rispetti, devono comunque sussistere alcuni elementi caratteristici:
1) le prigioniere-vittime;
2) la visita medica, con annessa spoliazione e doccia forzata;
3) l'amore lesbico;
4) un "buon soldato", ovvero un personaggio di cuore tenero tra le fila dei truci nazisti;
5) un'eroina che allacci un rapporto di natura erotica e sentimentale con il comandante del lager, regola detta del "si salvi chi la dà";
6) una tortura o un esperimento scientifico assurdo.
Fonte: La piccola cineteca degli orrori (pag. 229), a cura di Davide Pulici e Manlio Gomarasca, BUR Edizioni
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