Zender • 16/09/08 14:04
Capo scrivano - 47727 interventi LA STRADA DELL'INCIDENTE DEL SORPASSO FU UN VERO "CIRCUITO"!
La
"Coppa Montenero" è una storica corsa automobilistica in circuito che si disputa a Livorno fino dagli anni'20 del novecento a metà estate, e divenne famosa negli anni'30 tra i Prix Internazionali.
Il circuito con
partenza dalla rotonda di Ardenza traversava il centro della città di Livorno e saliva per il colle di Montenero scalando il Castellaccio, e tra la macchia scendeva sul Romito
immettendosi nell'Aurelia a Castel Sonnino in un saliscendi lungocosta che passava da
Calafuria e
Castel Boccale, poi percorreva il rettifilo a sud di Antignano e tornava ad Ardenza dove era l'arrivo dopo aver compiuto un percorso di circa 20 Km.
Il tortuoso percorso ripetuto per vari giri era estenuante; tormentato da oltre 100 curve, in salita misto veloci e lente a tornanti, ed in discesa velocissime, in rapida sequenza, a slaloom, a raggio variabile e prive di protezioni da alberi e precipizi, taluni a picco sul mare.
I piloti si stremavano in frenetici cambi di marcia, usurando freni e gomme, impegnando a fondo le monoposto da corsa, specie le pià pesanti e poderose, che nei lunghi rettilinei ai lati di Antignano si lanciavano a velocità impressionanti tra i pali e la rete aerea dei filobus.
Il "Circuito di Montenero", duro banco di prova per uomini e macchine, ricorda la conformazione del Nurburgring in Germania, ma ha il fascino di essere incorniciato dal Mar Tirreno visibile da ogni parte del tracciato di gara, che saliva fino a 300 mt. di altezza al Valico del Castellaccio, che separa il versante nord con la splendida veduta panoramica di Livorno fino a Pisa, dal versante sud si allunga la vista fino all'Isola d'Elba e in giornate speciali si intravede la Corsica.
Erano sfide leggendarie di corridori del passato, tra i famosi rivali ed amici italiani
Nuvolari e
Varzi e gli assi germanici Caracciola e Rosemeyer, che a bordo di argentei e sibilanti "mostri" da 6 litri, con oltre 500 hp.
raggiungevano velocità intorno ai 300 Kmh.
Il circuito affascinava le folle e la "Montenero" era un grande evento, tecnico e sportivo eccezionale, irripetibile ai nostri tempi, su una fantastica pista ricavata tra mare e monti e che replicata nel tempo fu per due edizioni nel 1932 e nel 1934 il
"Gran Premio d'Italia".
Il percorso sul mare è lo stesso che si vede nel film "Il Sorpasso".
Bruno Cortona, il personaggio di Gassmann, viaggia per le strade di Roma con la sua potente Lancia Aurelia Sport. I due finiscono per arrivare a
Castiglioncello. L'indomani si vorrebbero recare a Viareggio. La macchina però sbanda in una curva proprio sul Romito.
In realtà l'automobile finita
nel burrone di Calafuria
non era la Lancia Aurelia vista nelle scene, ma la sua "controfigura", una Siata 1400 Cabriolet. In realtà, complice il bianco e nero della pellicola, nemmeno la B24 era sempre la stessa: per gli esterni se ne utilizza una celeste mentre per le riprese in studio un'altra color verde acqua. Entrambe sono ora di proprietà di privati.
Fonte: almanacchiamo.splinder.com
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