Curiosità su Il conte Tacchia - Film (1982)

Questo film ( o sceneggiato) anche se minore lo rivedo sempre con piacere, anche perchè Gassman fa un ruolo istrionico-satirico ma sotto sotto buono e financo tenero...perciò voglio postare qui, visto il destino del personaggio del principe, una piccola esperienza che ho vissuto l'anno scorso.
Molteplici volte tra il serio ed il faceto Gassman dichiarò, e ne sono testimone anche io, che detestava essere impallato durante una ripresa ( ovvero che passasse qualcuno tra lui e la telecamera)e che sulla sua tomba avrebbe voluto il seguente epitaffio : non fu mai impallato.
L'anno scorso al Verano sono andata a rendere omaggio ad uno miei attori preferiti...beh, indovinate un po'?Cosa c'era scritto sulla lapide???? Vittorio Gassman, attore.
Non fu mai impallato!

La parte di Elisa ( la Duchessina un po' debosciata fidanzata di Lollo) è interpretata da Anja Pieroni, all'epoca personaggio molto chiacchierato; siamo negli anni 80, ed era ancora fulgida la stella di Bettino Craxi, di cui si mormorava che la Pieroni fosse la favorita.

Ricordo che all'epoca uscì anche il 45 giri de "Il conte Tacchia" con il brano "N'SAI CHE PACCHIA" cantata da Enrico Montesano.

L'attore che impersona lo zio della Pieroni (lo si vede per la prima volta mentre guarda le foto piccanti al Circolo Araldico e poi molte altre volte) è Luciano Zanussi, uno dei figuranti onnipresenti del cinema italiano dell'epoca, oggi destinatario di un piccolo culto...

Zoe Chauveau è doppiata da Emanuela Rossi.

La scena nella quale il principe Torquato Terenzi (Vittorio Gassman) fa mangiare a mastro Alvaro Puricelli (Paolo Panelli) un filetto di baccalà era prevista dal copione. O meglio, era prevista che mangiasse il solo Gassman, ma ad un certo punto il regista Sergio Corbucci decise che anche Panelli, notoriamente morigerato ai pasti, doveva ingollare qualcosa. Ecco come andò a finire (aneddoto raccontato da Enrico Montesano e tratto dal sito www.ilcinemaniaco.com)

È vero quello che avete detto a proposito dell’aspetto giocoso di Vittorio. Io, ad esempio, mi ricordo una scena memorabile de Il conte Tacchia. Mentre il mio personaggio, Checco, va a fare un duello, Vittorio sta con Paolo nella berlina in una scena in cui devono assolutamente mangiare. La scena si gira la mattina verso le undici e il copione prevede che Gassman e Panelli debbano mangiare, e così Vittorio mette un uovo crudo in una manciata di farina e poi se lo mangia! Però a quel punto doveva mangiare pure Panelli. Mi ricordo che Sergio Corbucci diceva ‘Beh, Paolo qualche cosa la devi mangiare pure te!’ E Panelli, colla sua vocina inconfondibile (lo imita): ‘Non posso, so’ le undici de mattina!’ Sapete, di solito Paolo mangiava il riso in bianco con un goccio d’olio… E allora arriva Vittorio, e fa: ‘Volete mangiare sor Alvaro!’ E gli infila certi filetti di baccalà fritto grossi così, già d’accordo con Sergio Corbucci, che non avrebbe mai dato lo stop! E così Vittorio faceva: “Magnatevene n’artro pò’” E Panelli continuava a mangiare” Poi, alla fine, al momento dello stop, Panelli sputa tutto quello che gli avevano ficcato in bocca e sbotta in un sacrosanto: ‘Ma li mortacci vostri!’