Curiosità su Giallo - Film (2009)

CURIOSITÀ

11 post
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  • Cotola • 30/07/08 03:08
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Il ruolo ricoperto da Adrien Brody sarebbe dovuto andare inizialmente a Ray Liotta. Io lo avrei visto bene nel ruolo dell'ispettore. Non che Brody sia male, anzi...
  • Lucius • 26/08/09 18:40
    Scrivano - 9051 interventi
    Il primo abbozzo di locandina di Giallo "ispirato" dalla copertina del libro Gomorra di Roberto Saviano, ma verrà sostituita. Non esistono fotobuste della pellicola (stampate solo locandine e manifesti).



    La locandina promo per il mercato giapponese:

  • Lucius • 29/08/09 12:24
    Scrivano - 9051 interventi
    * Il film conferma ancora una volta l'amore di Dario Argento per i teatri; Dopo Opera, Il fantasma dell'opera, Quattro mosche di velluto grigio, Profondo Rosso e Nonhosonno si apre con delle sequenze altrettanto suggestive all'interno di uno di questi (ancora una volta il Teatro Regio di Torino).

    ** Giallo è costato 14 milioni di dollari.

    *** La sceneggiatura ha analogie con quelle di Sotto il vestito niente e Squillo e la figura dell'assassino è un chiaro omaggio al travestito de Il silenzio degli innocenti.
  • Lucius • 18/09/09 21:30
    Scrivano - 9051 interventi
    Doppio ruolo per Adrien Brody, nei titoli di coda del film il secondo personaggio da egli interpretato è citato con un anagramma (Byron Deidra). Consiglio pertanto di non leggere i titoli prima di aver visto il film.
  • Undying • 30/12/09 23:38
    Risorse umane - 7574 interventi
    Quasi comico il modo di fumare di Adrien Brody che, per esigenze di copione ha sempre la sigaretta in bocca, ma non caccia giù una boccata che una di fumo.
  • Undying • 5/01/10 00:01
    Risorse umane - 7574 interventi
    Curiosità inserita dalla benemerita Gugly.

    Pedro Armocida per "Il Giornale"

    E' ormai un mistero profondo il "Giallo" di Dario Argento. Sembra quasi che al regista romano, in una sorta d'ingiusto contrappasso, gli si stiano rivoltando contro i peggiori incubi evocati dai titoli dei tanti suoi film da "Inferno" a "Tenebre" a "Trauma". E' un inizio di nuovo anno da "Profondo rosso" per il nostro autore contemporaneo più studiato e amato all'estero (quando lo vai a trovare ti mostra l'ultima monografia uscita su di lui che neanche può leggere perché scritta, ad esempio, in giapponese) e da qualche tempo rivalutato criticamente anche in Italia.
    DARIO ARGENTO

    Neanche uno dei suoi sgangherati poliziotti (mai un carabiniere!) riuscirebbe a cavarne un ragno dal buco. E sì che tutto era filato liscio. Forse troppo. Un paio di anni fa dopo l'ultimo suo film, "La terza madre", hanno bussato alla porta alcuni produttori americani. Tanti soldi, libertà creativa e possibilità di girare nella sua amata Torino.

    Il film racconta del serial killer Giallo alle prese con il rapimento di donne bellissime che poi tortura e uccide in maniera efferata. Grandi attori, come non era mai successo prima a Dario Argento, dal premio Oscar Adrien Brody (nel ruolo di uno schivo ispettore di Polizia) insieme alla sua compagna e nuova rivelazione iberica Elsa Pataky, all'attuale lady Polanski Emmanuelle Seigner (le vittime designate).

    Mesi di riprese in Piemonte con l'ampio appoggio della Film Commission locale, altrettanti di montaggio a Los Angeles, un bel titolo, "Giallo" appunto, abbracci e baci da tutta la troupe... E poi il nulla. Il film giace pronto da più di un anno ma non è uscito in nessuna parte del mondo.
    Adrien Brody

    Caro Dario Argento ma che cosa è successo?
    Non lo sa nessuno. La cosa strana è che anche il primo film italiano con un attore premio Oscar. E' incredibile. Oltretutto chi l'ha visto l'ha molto apprezzato.

    E chi l'ha visto?
    Mah è stato mostrato al Festival di Edimburgo, dove non sono andato, e poi a quello di Pusan in Corea dove chi m'incontrava mi faceva i complimenti.

    Poi a maggio l'hanno portato al mercato del Festival di Cannes per venderlo...
    Sì ma non l'hanno venduto, forse chiedevano troppi soldi.

    Ma i produttori che cosa le dicono?
    Niente. Sono spariti. Non mi rispondono neanche più al telefono. C'è la segretaria che non me li passa.

    Il motivo secondo lei?
    E' che con la produzione alla fine c'è stato qualche litigio.

    Ma durante le riprese non le hanno fatto mancare niente.
    Assolutamente no. Ci hanno messo parecchi soldi. Il film deve essere costato molto. E poi a Brody dovrebbero averlo pagato una cifra enorme però non so se glieli hanno dati tutti i soldi. Forse anche questa è la ragione per cui c'è questo casino.

    Com'è stato lavorare con vere e proprie star?
    Sono bravissimi, concentratissimi e niente affatto capricciosi come si dice. Sono rimasto molto colpito da loro, una lezione per tutti noi.

    Qual è lo stato d'animo d'un regista che non si può confrontare con il suo pubblico?
    Tutta questa storia mi ha profondamente buttato giù. Anche perché è il primo film che faccio nella mia vita che poi non esce. Mi ha provocato una grossa inquietudine, una specie di depressione, perché ci ho messo tanto di me, ho girato nella mia città preferita, l'ho fatto bene con grandi mezzi e con effetti speciali bellissimi. Ora invece è un film perduto, ho perso un anno della mia vita. E poi la beffa...

    Sarebbe?
    A Los Angeles, alla fine della proiezione con tutti i produttori, inglesi e americani, erano così entusiasti che addirittura hanno iniziato a parlare di "Giallo 2".

    Un incubo.
    Vero e proprio. Tanto che continuo a ricevere altre proposte dagli Stati Uniti ma siccome sono un po' in lite con loro e sono psicologicamente provato non le accetto.

    Speriamo bene per il remake di "Suspiria" che sarà girato dall'americano David Gordon Green.
    n passato avevo rifiutato di dare i diritti per altri miei film. Per "Suspiria" nella produzione c'è anche il nostro regista Luca Guadagnino che stimo. In questi giorni sto valutando un'offerta anche per "L'uccello dalle piume di cristallo".

    E come va il suo progetto del remake di "Profondo rosso" in 3D?
    Purtroppo è naufragato. Lo doveva fare Medusa ma forse è stata frenata dai costi che però non mi sembravano eccessivi. Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con il 3D, sarebbe stato il primo horror italiano da vedere con gli occhialini.

    Una débâcle su tutta la linea?
    Purtroppo sì. Ho pensato addirittura di fermarmi per un anno. Ma proprio in questi giorni mi sono detto che non è giusto, innanzitutto per i miei fan. Non è colpa loro. E a me piace lavorare. Così ho iniziato a scrivere un nuovo film. Per uscire da questo incubo.

    Che, detto da Dario Argento, già mette i brividi...
  • Lucius • 30/05/10 08:10
    Scrivano - 9051 interventi
    In Giallo Argento omaggia Juno ricambiando la citazione nel suddetto film da parte di Jason Reitman.
    L'ispettore e la sorella della modella scomparsa stanno passeggiando: alle loro spalle su di un pilastro i poster del film Juno.

  • Lucius • 18/11/10 16:07
    Scrivano - 9051 interventi
    * Il trucco del killer (Giallo) è opera di Sergio Stivaletti.

    * Sulla scrivania dell'ispettore Avolfi un teschio azzurro. Omaggio ad Inferno?

    * Il modello del frigorifero di Giallo e il Modular della Candy.
  • Lucius • 30/12/10 22:20
    Scrivano - 9051 interventi
    L'auto nella quale viene salvata in extremis la modella rapita è in realtà il taxi di Giallo:

  • Lucius • 9/06/11 05:47
    Scrivano - 9051 interventi
    Confermato da Argento in un'intervista la notizia del doppio finale (di un film su commissione).
    Stralcio dell'intervista in questione rilasciata al Palazzo dei congressi a Taormina:
    "Giallo è un film diverso, prodotto dagli americani, dunque con precise esigenze.
    Io ho apportato qualche piccola modifica alla sceneggiatura ma con gli americani funziona così: firmi un contratto e ti assoggetti alle loro regole. Ho dovuto girare due finali, uno in cui la donna rapita non si salvava e un altro a lieto fine. Ovviamente gli americani non hanno scelto la prima versione che io preferivo e trovavo più interessante, hanno scelto la seconda".
  • Siska80 • 10/02/23 16:49
    Comunicazione esterna - 672 interventi
    Al minuto 27.28 circa, sul muro dell'ufficio di Sal (Luis Molteni) è possibile vedere due locandine di altrettanti famosi film western: a sinistra quella de Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone (1966) in lingua inglese, a destra (identificata da Buiomega71) quella de Il marchio di sangue di Rudolph Maté: