Curiosità su Ecologia del delitto - Film (1971)

CURIOSITÀ

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  • Cotola • 19/01/08 20:36
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    * Alla fine del film nella maggior parte delle copie i due bambini (la ragazzina è Nicoletta Elmi, futura torturatrice di lucertole in "Profondo rosso") pronunciano la battuta "Come giocano bene a fare i morti".
    In realtà nella prima versione la battuta era profondamente diversa "Così imparano a fare i cattivi" e attraverso di essa Bava dava spazio all'intento derisorio su cui si fonda parte del film.

    ** La pellicola è conosciuta con diversi titoli attraverso i quali è possibile mettere in luce alcuni aspetti molto interessanti del film.
    Ecologia del delitto, infatti, può essere letto in una duplice chiave: da una parte c'è chi vi ha visto il meccanismo di difesa che la natura mette in atto ai danni dei suoi speculatori che vogliono distruggerla e che perciò faranno una brutta fine. Dall'altra qualcuno vi ha visto una sorta di enunciazione (ma non giustificazione!) della legge del più forte.
    D'altronde legati all'ecologia e più precisamente all'entomologia sono i tanti riferimenti agli insetti sparsi per la pellicola, attraverso i quali sembra che Bava voglia quasi suggerire che gli uomini sono a loro volta come gli insetti.
    Reazione a catena indica invece la moltiplicazione impazzita degli omicidi (che sono ben 13) che si scatena a partire dalla prima morte.

    *** Nei dialoghi iniziali si cita (ma senza la spocchia tipica di chi fa film con intenti autoriali) lo "squonk" che fa parte del "Manuale di zoologia fantastica" del grande filosofo Borges.

    Fonte:
    Alberto Pezzotta "Mario Bava" Il Castoro.