Curiosità su Devil monster - Film (1946)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/09/20 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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    Anthonyvm

CURIOSITÀ

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  • Anthonyvm • 29/09/20 01:41
    Scrivano - 805 interventi
    Se si è in vena di trash ma si ha poco tempo a disposizione, spesso tra le vecchie pellicole low-budget si nascondono piccoli gioielli dimenticati che superano a malapena sessanta minuti di durata e, senza più diritti d'autore, si possono guardare su YouTube in totale legalità. È il caso di The sea fiend, un oscuro e avvincente dramma avventuroso del 1936, ridistribuito dieci anni dopo, rimontato e con un nuovo titolo. Uno di quei pastrocchi malnati che fanno ridere una scena sì e l'altra anche.

    (Nd Zender: i disegni e i testi sono tutti di Anthonyvm e non pubblicati altrove). L'elenco di tutti i fumetti di Anthonyvm lo trovate nello SPECIALE DEDICATO.



    Siamo in una cittadina di pescatori e facciamo la conoscenza del nostro eroe, Robert, interpretato da Barry Norton, che sogna di vivere qualche avventura marittima come il suo affezionato padre, capitano di un peschereccio.



    L'occasione arriva quando giunge un'inaspettata notizia: sembra che Jose, un uomo del villaggio scomparso sei anni prima durante una battuta di pesca, possa essere ancora vivo, e che si trovi su un'isola dei Mari del Sud. La madre e la fidanzata del disperso chiedono a Robert di andarlo a cercare. Robert non si tira indietro, sebbene l'amore che prova per la ragazza di Jose si riveli un ostacolo.



    Così, non appena il peschereccio del padre parte in cerca di tonni, Robert si imbarca e convince il genitore a deviare durante il percorso per cercare il superstite. Le peregrinazioni navali sono commentate dalla voce fuori campo del nostro eroe, che descrive le meraviglie del mare e dei suoi abitanti.



    E non è il solo esempio di sequenze di repertorio. Anzi, circa il 50% del film è occupato da estratti documentaristici. L'assenza dei protagonisti da queste scene, per ovvie ragioni, viene intelligentemente mascherata dalla narrazione esterna del buon Robert, che si inventa alcune delle più esilaranti castronerie che la storia del cinema ricordi.



    E non finisce qui!



    Ma gli excursus si estendono pure alle popolazioni indigene, in parentesi dal forte valore educativo.



    Ora che le riserve di stock footage si stanno esaurendo, il regista decide di andare avanti con la storia. Vediamo quindi che Jose è effettivamente vivo e vegeto, e ora abita con un'amichevole tribù indigena. Nel corso degli anni ha dato dimostrazione delle sue doti di pescatore, acchiappando un esemplare di “diavolo di mare”, il terrore dei nativi. Si è talmente ben inserito nella comunità che adesso è felicemente fidanzato con la principessa dell'isola, e il capo-tribù lo ha scelto come suo successore.



    Il capo, l'indigeno più bianco che si sia mai visto, invita Robert e l'equipaggio a passare la serata con loro. Potranno ripartire il giorno dopo senza problemi. Ma gli ingenui nativi non immaginano che il capitano e suo figlio Robert hanno architettato un piano diabolico: con l'aiuto del cuoco fanno ubriacare l'intero villaggio, quindi si recano da Jose, intenzionati a riportarlo alla civiltà.



    Ma Jose, giustamente, non ha intenzione di seguirli.



    Così c'è un'unica soluzione per Robert e compagnia...



    Bisogna però ammettere che Jose non fa così tante storie, una volta a bordo del peschereccio: nutrito e curato, ora sembra un clone ispanico di Freddie Mercury, ed è pronto a tornare dalla sua graziosa Louise.



    Con la scusa di condurli in una zona perfetta per la pesca al tonno, Jose dirige i suoi "salvatori" verso il territorio della micidiale manta assassina, l'unica della sua specie rimasta.



    Passano i giorni e di tonni neanche l'ombra. La ciurma comincia a dubitare dell'onestà di Jose, e anche Robert è preoccupato, ma il capitano è fermamente convinto che lui non li tradirebbe mai. Perché si fidi così tanto di lui non ci è concesso saperlo. A ogni modo, nel frattempo in sala montaggio sono arrivate nuove bobine di filmati d'archivio, e quindi ci sorbiamo vedute di balene e di delfini, completamente a caso.



    Per un'inspiegabile botta di fortuna, la barca incappa davvero in un luogo di ritrovo per tonni, e comincia una lunga e violentissima battuta di pesca in stock footage, per la gioia degli animalisti. Non ci si limita ai tonni, per di più.



    Ma finalmente il diavolo di mare affiora in superficie! Il più terrificante mostro acquatico del pianeta... O una normalissima manta recuperata da brutti filmati antidiluviani, dipende dai punti di vista. Jose si improvvisa Capitano Achab e riempie la povera creatura di arpioni, nella confusione generale.



    A questo punto è fatta: Jose deve solo aspettare che il mostro si pappi il suo antagonista...



    Se trovavate ridicola la mancanza di interazione fra gli attori e le scene di repertorio, la lotta conclusiva fra Jose e il diavolo di mare cercherà di porre rimedio al problema grazie a effetti visivi all'avanguardia.



    Il duello si fa sempre più intenso, e alla fine la minaccia diabolica viene debellata. Purtroppo, Jose ha perso un braccio durante il trambusto.



    Il lieto fine è presto servito: Jose torna a casa come un mutilato e si ricongiunge infelicemente a Louise, Robert non sposa la donna di cui è innamorato ed è roso dai sensi di colpa, su una remota isola del Pacifico una ragazza piange col cuore spezzato, il futuro di un'intera popolazione è stato compromesso dall'abuso di alcol e uno splendido esemplare di manta gigante è stato trucidato senza alcuna ragione. Ci pensa la madre di Jose a chiudere la vicenda con le giuste parole.