Zero patience - Film (1993)

Lo scienziato vuol dimostrare la genesi dell’Aids da un Paziente Zero, ma è sedotto dal fantasma di quest’ultimo che gli fa cambiare idea. La satira nei confronti dell’insipienza della ricerca scientifica e delle reazioni sociali dei primi anni di epidemia, si intreccia con la molteplicità dei discorsi possibili sull’Hiv, da Act Up al sesso sicuro, dagli interessi di Big Pharma al forte immaginario queer. Uno zibaldone narrativo curioso e arguto. Ma la realizzazione è debole, quasi amatoriale, e la parte musical-coreografica sciatta.

il format è quello di Rocky Horror Picture Show, ma è il linguaggio, a metà strada tra il demenziale e il superficiale, a colpire maggiormente. Parlare in questi termini di una tragedia come quella dell'HIV, a dieci anni dalla sua scoperta, fa restare a dir poco esterrefatti. L'intento era sdrammatizzare e divertire, il risultato, assai discutibile, un calderone di assurdità in cui si salvano esclusivamente i brani musicali (che per un musical sono linfa vitale). Un melodramma tanto melo quanto assai poco dramma, tra avulsi cliché e parodie urticanti.