Yella - Film (2007)

Scampata a un incidente automobilistico causato dall'ex marito che ancora la tormenta, Yella parte per Hannover dove il destino la attende ad una svolta... forse. Intrigante per quanto talora troppo pensoso e sussiegoso film, in cui Petzold affina il suo caratteristico stile "naturalistico" e riflessivo con un significativo studio di carattere (la schiva "vittima" Yella/Hoss scopre un peculiare sesto senso per gli affari e il rischio). Per quanto l'espediente finale non sia certo originale e parzialmente deluda, questa storia di fantasmi mantiene un suo freddo fascino autoriale..

Perseguitata dal marito geloso e violento e sopravvissuta per miracolo ad un tentativo di omicidio-suicidio, la schiva Yella (Hoss) si trasferisce ad Hannover, dove scopre un'inconsueta fascinazione per la speculazione finanziaria sotto l'ala dell'ambiguo manager Philipp (Stiesow)... Onesta variazione teutonica sul canovaccio del Carnival of souls di Harvey, il thriller di Petzold funziona nel coltivare le zone d'ombra dei personaggi principali, ma soffre di una certa disomogeneità narrativa centrale che sembra accelerare, innaturalmente, il corso degli eventi. Senza sussulti.

Sin dall'inizio della sua carriera, Petzold mostra di avere un suo stile che si pone, per me meritoriamente, distante anni luce dalle mode e dai ritmi fintamente ipertrofici di gran parte del cinema moderno. Il regista teutonico è infatti più attento ai personaggi ed ai loro comportamenti, alla loro maturazione, ai loro dubbi, alle loro parti oscure. Gli interessa invece meno stupire lo spettatore con facili colpi di scena - anche se qui ce n'è uno, peraltro non nuovo - e ritmi frenetici. Eppure le sue storie hanno un non comune fascino vischioso che sa incuriosire con intelligenza.

Quale modo migliore per concludere la trilogia dei fantasmi che omaggiare un classico del genere? E Petzold vi riesce con classe, mantenendo invariato il suo stile (fotografia fredda, tempi dilatati, camera fissa) e i temi a lui cari (la donna vittima del maschilismo, il potere del dio denaro), ma senza dimenticarsi della base orrorifica: gli efficaci effetti sonori e l'attesa creata dalle scene di "stalking" garantiscono una tensione da manuale. La presenza costante dell'acqua sembra anticipare l'inizio della futura trilogia degli elementi. Nina Hoss al solito straordinaria.