Difficile sopravvivere alla micidiale lagna sentimentale che, unita alla banalizzazione della politica, affossa questo film, che nella prima parte saltella leziosamente tra i flashback. Eppure gli spunti ci sarebbero: lui che dopo 8 anni dalla morte della fidanzata la rivede ossessivamente ovunque; la contrapposizione tra stare nel sistema per migliorare il mondo o combattere al di fuori di esso... Ma tutto riconduce a un romanticismo piagnucoloso: l’ossessione diventa languore, la dialettica diventa screzio di innamorati. Inutile.
Se si dovesse stilare una classifica dei film più patetici della storia del cinema, questo “Waking the dead” si piazzerebbe facilmente ai primi posti: il semplicismo con cui affronta il tema della politica tra corruzione e impegno umanitario; la puerilità con cui cerca di confondere reale e immaginazione; la retorica dei dialoghi, che toccano il fondo nei languidi, sussurrati pensieri finali di Crudup. Nel doppiaggio italiano, quest’ultimo è ancora più irritante, così come è irritante la figura della pasionaria Connelly. Regia di maniera, con stucchevole ricorso a scolastici flashbacks.
MEMORABILE: La Connelly che esterna il suo desiderio di erotismo sfrenato.
Billy Crudup HA RECITATO ANCHE IN...
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CuriositàColumbo • 11/09/10 17:00 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Cameo per Ed Harris nel ruolo di un giornalista televisivo.