Voyage of time: un documentario Imax - Corto (2016)

La voce narrante di Brad Pitt ci accompagna in questo "breve viaggio" che ci porta dalla nascita dell'Universo fino al futuro che verrà. In mezzo abbiamo l'epoca dei dinosauri e ovviamente i giorni d'oggi. Non tutto in questo documentario riesce bene (alcune cose non sono comprensibili facilmente), ma se ci si lascia guidare dalla bellezza delle immagini allora si ha la possibilità di compiere un percorso meraviglioso, che porta inevitabilmente a interrogarci sul mistero e sul senso della vita. Un'esperienza gradevole che si gusta meglio con immagini ad alta definizione.

Malick la prende piuttosto da lontano e racconta dall’inizio dei tempi ai giorni nostri. L’idea sarebbe di trasmettere il senso di infinito e continuo mutamento. A tratti ricorda The tree of life e 2001 Odissea nello spazio, con le scene rallentate che rimandano a un sentore epico. I toni sono però smorzati dalla voce narrante e soporifera di Pitt (usando frasi universali). Ottime le immagini spaziali e sottomarine, quelle terrestri meno. Il collegamento con il quotidiano appare poco chiaro.

Un po’ spin-off (concettuale e visivo) di Tree of life e un po’ docufilm filosofico, il mediometraggio è un vertiginoso e immaginifico attraversamento della storia dell’universo, dal big bang a oggi e oltre, verso la fine, non tanto per spiegare la formazione delle stelle o la nascita della vita e la comparsa dell’uomo, ma per osservare incantati i fenomeni della natura e interrogarsi. Il film è sostanzialmente una domanda aperta, sostenuta dalla calda voce di Brad Pitt, sui grandi misteri del mondo e sul senso dell’esistenza. Suggestivo.