Vedo nudo - Film (1969)

Vedo nudo
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Film a episodi incentrato sul sesso, con un Manfredi in piena forma, misurato e divertente. Si apre con LA DIVA, in cui la Koscina distrae il medico che dovrebbe curare un paziente in fin di vita: ottimo Manfredi, apparizione eccezionale per Jimmy il Fenomeno, sconvolto dalle curve della Koscina. Si prosegue con UDIENZA A PORTE CHIUSE, breve stacco con un Manfredi contadino (dallo sguardo strabico “alla Tognazzi”) colpevole di aver violentato una gallina: forse il momento più divertente del film. ORNELLA è l'episodio più lungo (circa mezz'ora), che vede nel duetto Manfredi/Salerno un ottimo esempio di affiatamento: nella parte dell’omosessuale Manfredi...Leggi tutto è credibilissimo. IL GUARDONE è poco più di una barzelletta, in cui super-miope scambia la propria immagine nuda allo specchio per la vicina in déshabillé: idea e personaggio che andavano sfruttati meglio. L’ULTIMA VERGINE è il solito gioco degli equivoci, con Manfredi tecnico del telefono scambiato per un pericoloso stupratore: di nuovo Manfredi è bravo, ma la partner Veronique Vendell recita troppo artificiosamente. MOTRICE MIA! è una variazione sul tema del feticismo con Manfredi che trascura la moglie per andare ogni sera a stendersi sui binari in attesa di una nuova locomotiva che gli passi sopra: buona l'idea, il resto non esiste. Chiusura con VEDO NUDO, in cui un pubblicitario comincia a vedere donne nude ovunque: divertente ma ripetitivo. Nel complesso un film solo a tratti comico, in realtà troppo bozzettistica e povero. Dino Risi, comunque, appagato dal successo del film al botteghino, ripeterà l'operazione con Giannini a sostituire Manfredi: SESSOMATTO sarà già più divertente.

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B. Legnani 31/01/07 19:51 - 5519 commenti

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Pazzesco successo di pubblico nel tempo che fu. Sette episodi, taluni articolati (quello che dà il titolo al film), taluni veloci ("Il guardone"), tutti con regìa impeccabile. Manfredi, grandissimo, tocca il vertice nel duetto con Salerno (in "Ornella"). Il più debole è uno dei più noti (il primo, con la Koscina, che fa impazzire Jimmy il Fenomeno). Ha non poche lentezza, ma anche svariate trovate divertenti. C'è, bellissima, Daniela Giordano. Grande ruolo per Spadea (il giudice dell'udienza a porte chiuse). Discreto: **½
MEMORABILE: "Com'era tua madre?" "Abruzzese."

Gugly 6/02/08 19:21 - 1184 commenti

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Film simpatico che ha il punto di forza in alcuni episodi, mentre altri onestamente non sono granchè: da ricordare rimangono l'Ultima Diva, Ornella, che possiede un certo coté malinconico (pur di non rimanere solo il ragioniere piemontese rimarrà con l'omosessuale) e soprattutto l'ultimo che da il titolo al film, così smaccatamente datato (bellissime le musiche) da venire citato qualche anno fa anche in una pubblicità.

Undying 8/02/08 23:27 - 3807 commenti

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Con il senno di poi vien da pensare che il contenuto quasi osceno (per l'epoca ovviamente) abbia segnato il destino "critico" del film. Vedo Nudo è, rivisto oggi e dopo quasi 40 anni, ancora fresco, moderno ed efficace. Frutto dei sette episodi che compongono il film, diretti da un grande regista (Dino Risi) sorretto -in sceneggiatura- da penne dorate: ovvero Bernardino Zapponi e Fabio Carpi. Da ricordare anche l'ottima selezione d'attori tipo: Manfredi, Salerno e D'Orsi per il reparto maschile; Sylva Coscina e la Giordano per quello femminile.

Homesick 29/03/09 17:48 - 5737 commenti

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Sei episodi, di differente lunghezza ed esito alterno, su sesso e nudità nei loro aspetti più ossessivi e patologici, ma sempre entro i binari della commedia all'italiana. In quello che è quasi un suo "one man show", Manfredi si prodiga in sei personalità diverse (medico, contadino zoofilo, omosessuale, guardone miope, presunto maniaco, pubblicitario affetto da "sindrome del nudo"), ma nell'episodio "Ornella" - forse quello più riuscito e penetrante - si piazza ex aequo con un Salerno mogio, dimesso e per l'occasione doppiato in torinese.

Saintgifts 26/05/09 12:35 - 4098 commenti

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È un Manfredi in gran forma e il titolo del film (allora la parola "nudo" faceva ancora il suo effetto, se poi era affiancata da un vedo...), a decretare il buon successo di pubblico che ebbe questo film di Risi. Film a episodi, alcuni fulminanti, divertenti o comici, altri, forse i migliori, più riflessivi e malinconici, non in tema con le promesse del già citato titolo. È un momento di passaggio del cinema italiano e il commerciale spesso va a svantaggio della qualità.
MEMORABILE: La cura è peggio della malattia. Era meglio continuare a vedere nude le donne.

Markus 13/10/09 14:09 - 3680 commenti

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Film a episodi dedicato interamente a Manfredi, che qui ci regala tutti i suoi personaggi e ci dimostra di essere un attore poliedrico capace di passare dalla caratterizzazione al ruolo più impegnato. Certamente il film è orientato al sorriso, ma alcuni episodi lasciano spazio a riflessioni. L'episodio migliore del lotto è indiscutibilmente "Ornella", in cui si narra con rara finezza ed intelligenza la vicenda di un omosessuale. Piacevolmente cinico anche il primo episodio con Sylva Koscina. Manfredi, ospite a Sanremo 1982, definì il film "dei F.lli Lumiere".

Stefania 5/04/10 01:16 - 1599 commenti

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"La diva" è di una cattiveria banalotta, "Motrice mia!" e "Guardone" sono poco più che barzellette. "L'ultima vergine" è salvato dall'imprevedibilità del personaggio di Manfredi. Buon equilibrio di umorismo e malinconia sia in "Udienza a porte chiuse" che in "Ornella". In quest'ultimo, il progressivo svelarsi della disperazione di entrambi i protagonisti è gestito con vera finezza. "Vedo nudo" ha ambizioni di satira di costume: l'ossessione collettiva per il nudo diviene, nel pubblicitario Manfredi, una strana psicopatologia. Apprezzabile.
MEMORABILE: La vicina impicciona in "Ornella" liquidata da Manfredi. La terapia del professore svizzero in "Vedo nudo".

Galbo 7/04/10 11:44 - 12372 commenti

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Film ad episodi in cui il sesso in varie forme è l'elemento narrativo centrale. Episodi molto gustosi si alternano a parti non perfettamente riuscite ma sempre con il comune elemento positivo della prova recitativa di Nino Manfredi che con grande bravura dà vita a personaggi molto differenti tra loro. Buono il cast di contorno.

Nando 19/05/10 00:48 - 3806 commenti

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Commedia ad episodi, tipica degli anni 60, incentrata tutta sul mestiere e le capacità istrioniche di un Manfredi in buona forma. Vicende boccaccesche velate di latente omosessualità in cui il sesso è l'elemento preponderante. Caricaturale l'episodio "Udienza a porte chiuse", più indovinati "Ornella", "L'ultima vergine" e "Motrice mia", tutto sommato piacevole e alquanto spregiudicato, per l'epoca.

Fabbiu 15/10/10 20:59 - 2133 commenti

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Presi singolarmente, tutti gli episodi (accomunati dal tema del sesso nelle sue forme) ci mostrano un Dino Risi molto tecnico ed ispirato, con le idee chiare e mai troppo fini a se stesse. Se alcuni episodi sono deboli (Il guardone, L'ultima vergine), tutti in realtà ci presentano un Manfredi strepitoso che per ogni personaggio si cala nel ruolo con una perfezione ammirabile; ogni personaggio nella sua semplicità o meno (Ornella, il piu divertente e allo stesso tempo poetico vale la visione dell'intero film) è caratterizzato alla perfezione.

Nino Manfredi HA RECITATO ANCHE IN...

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Skinner 25/02/11 14:23 - 592 commenti

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Primo di una trilogia, ottimo esempio di commedia all'italiana ad episodi, per una volta quasi tutti su un livello medio alto e non coi soliti picchi alti (pochi) e bassi (tanti) tipici del genere. Grande lavoro virtuosistico per Manfredi. Meritano di essere menzionati gli episodi "Ornella" (un piccolo capolavoro di misura e delicatezza) e "Motrice mia", assolutamente geniale. Ma si ride di gusto per tutta la pellicola. Un piccolo gioiello.

Ciavazzaro 4/05/11 21:19 - 4768 commenti

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Nulla di eccezzionale. Film ad episodi (di qualità variabile) nella norma, con un cast strepitoso. Si parte dal primo dove troneggia la divina Koscina, passando ad episodi più o meno interessanti (un po' meno udienze a porte chiuse, interessanti Ornella ed A porte chiuse). Ottima e bellissima la Giordano, sempre un piacere vedere la Montagnani. Sufficiente.
MEMORABILE: Jimmy il fenomeno: "Bella tutta nuda!"

Motorship 25/06/12 21:59 - 585 commenti

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Buon film del grande Dino Risi con un Nino Manfredi assolutamente superbo e in stato di grazia (uno stato di grazia iniziato con Riusciranno i nostri eroi... e che si protrerrà per tutto il decennio successivo. Gli episodi più risuciti sono "Udienza a porte chiuse", "Ornella" (forse quello più riuscito in assoluto) e "L'ultima diva". Tutto sommato il film scorre benissimo dall'inizio alla fine, forte di un'ottima sceneggiatura, di una regia superba e di un Manfredi grandissimo. Per il lato bellezze le stupende Sylva Koscina e Daniela Giordano.

Liv 28/07/12 20:37 - 237 commenti

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All'epoca il titolo già attraeva una buona parte del parco spettatori (così eravamo noi). Non era "impegnato", non si faceva l'apologo della resistenza, non era femminista: i critici lo stritolarono. Per me, l'episodio di "Ornella" vale tutto il film. Il resto si può saltare o guardare mentre si sbrigano faccenduole in casa. Lo ritengo un capolavoro: ci sono due grandi interpreti, misurati, ben diretti, una sceneggiatura perfetta. Ci sono interi film fatti con meno idee di questo episodio.

Caesars 31/10/12 09:29 - 3772 commenti

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Manfredi, protagonista assoluto della pellicola, interpreta tutti e sette gli episodi e la sua sola presenza vale il prezzo del biglietto. La qualità dei vari segmenti è variabile (alcuni sono poco più che barzellette) e Risi dirige col consueto mestiere. Probabilmente è in "Ornella" che si tocca il punto più alto, anche grazie alla presenza di un ottimo Salerno: si racconta, con molto garbo, la solitudine di due individui. Per vedere i nudi promessi dal titolo bisogna aspettare l'ultimo episodio, probabilmente il più famoso. **!
MEMORABILE: Toglietemi tutto ma non toglietemi il mio Philip watch!

Lythops 21/02/13 14:40 - 1019 commenti

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Inevitabile che i film girati in certi anni, visti oggi e al di là del loro valore, assumano sempre le caratteristiche di documentari. In questo caso, accanto alla mentalità di allora e a oggetti ormai scomparsi, abbiamo anche, in certi episodi, la lungimiranza sull'esasperazione alla quale il voyeurismo e la gestione onnipresente del sesso avrebbero portato. Episodi narrati sempre con eleganza, Manfredi in gran forma (ed essendo costruito su di lui, non avrebbe potuto essere altrimenti). Da vedere con sana curiosità e passatempo.

Daidae 10/04/13 05:21 - 3163 commenti

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Film a episodi coi suoi argomenti, a iniziare da un ottimo Manfredi qui in diversi ruoli ma sempre personaggio principale. Qualche bella donna di contorno, alcuni episodi azzeccati come l'ultimo (quello del treno) e Ornella, altri decisamente meno come quello della gallina particolarmente pessimo. Nel complesso un buon film, da riscoprire.
MEMORABILE: La locomotiva.

Il Dandi 23/06/13 15:47 - 1917 commenti

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Commedia epocale, che ai suoi tempi rappresentò una sorta di sdoganamento mainstream dell'umorismo a sfondo erotico nell'Italia già mutevole ma ancora bigotta di quegli anni. Grandissima la prova di Manfredi, che come mattatore trasformista qui dà una pista a molti colleghi, anche nel duetto con il garbato Salerno (l'unica vera spalla del film). Scenografie ed oggettistica sono una festa per gli appassionati del design 60's, ma al di là di questo colpisce la straordinaria modernità del linguaggio pubblicitario (l'episodio-titolo è un gioiello).
MEMORABILE: Pubblicità della borsa dell'acqua calda: "sono calda, portami a letto con te, costo solo mille lire..."

Il Gobbo 17/11/13 10:22 - 3015 commenti

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Tour de force per Manfredi orchestrato da Risi in gran vena sardonica. Disuguale, com'è quasi inevitabile nei film a episodi, ma con momenti alti, soprattutto in "Ornella" e nell'eponimo segmento conclusivo, particolarmente apprezzabile anche per il dècor pop. Superlativa la colonna sonora ("Let's find out", la scatenata "Crazy" di Wess pre-Dori Ghezzi e il pezzo con wah-wah che commenta lo sketch del guardone)

Gabrius79 16/11/14 23:46 - 1420 commenti

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Una commedia a episodi fra le migliori dell'epoca che può risultare a tratti un po' pruriginosa e che ha come protagonista un camaleontico e istrionico Nino Manfredi. La regia di Dino Risi è una garanzia e lo dimostra con almeno quattro episodi riusciti (quello con la splendida Koscina, quello con un dimesso e bravo Enrico Maria Salerno, quello dello stupro alla gallina e quello finale che dà il titolo al film). Piccola particina per la simpatica Nerina Montagnani, che Manfredi ritroverà anni dopo in un noto spot di una marca di caffè.

[+e] Dino Risi HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina I mostriSpazio vuotoLocandina SessomattoSpazio vuotoLocandina I nuovi mostriSpazio vuotoLocandina Sesso e volentieri

Rambo90 3/01/15 00:47 - 7659 commenti

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Divertente commedia a episodi, tutti incentrati sul tema del sesso (alcuni in maniera più seria come "Ornella", altri in chiave goliardica come "Udienza a porte chiuse") e tutti interpretati da un Manfredi che sa calarsi perfettamente in qualsiasi ruolo e dar sfoggio di ogni dialetto. L'episodio migliore rimane l'ultimo, molto fantasioso dal punto di vista della trama e con finale beffardo. Buono.

Daniela 21/09/17 00:55 - 12606 commenti

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Grande successo commerciale per uno de titoli più famosi del genere antologico di moda in quel periodo, con sette episodi di varia lunghezza e spessore, dal più modesto con Koscina che fa girare la testa ad un intero ospedale al migliore con un impiegato delle poste che spacciandosi per donna intreccia una tenera corrispondenza con un vedovo bisognoso di compagnia (l'ottimo Salerno per l'occasione doppiato). Anche nei meno riusciti, emerge la bravura trasformistica di Manfredi, in grado di rendere gustosi anche i personaggi più grevi come il molestatore di galline.
MEMORABILE: Al vigile: "ho visto una ragazza che guidava completamente nuda. E' possibile?" "Eh, se ci ha la patente..."

Il ferrini 15/10/17 00:37 - 2337 commenti

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Divertente. Come tutti i film a episodi ha ovviamente alti e bassi; in questo caso i segmenti meno riuscìti sono il primo e l'ultimo, che pure è girato molto bene. Il migliore è senz'altro "Ornella" ma anche "L'ultima vergine" è una gustosa commedia degli equivoci. Risi dirige da par suo, perfino senza l'uso delle parole ("Il guardone") e Manfredi è strepitosamente camaleontico. Il regista tenterà, senza la stessa fortuna, di ripetere la formula con Sessomatto e Sesso e volentieri.

Didda23 30/03/18 14:55 - 2424 commenti

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Un Risi decisamente minore, eppure dal punto di vista prettamente tecnico la regia è ottima, soprattutto nell'ultimo episodio, con momenti formali di rara efficacia. Nel mentre uno stuolo di episodi per in maggioranza inutili (quelli brevi). Supera la sufficienza "Ornella" per la capacità di scrittura nonostante un Salerno al minimo storico alle prese con un personaggio poco nelle sue corde (anche per colpa di un torinese rivedibile). Manfredi è discretamente in forma. Il frammento "Udienza a porte chiuse" lascia increduli per la bruttezza.
MEMORABILE: Lo scambio fra zucchero e sale; Il finale dell'episodio "Vedo nudo"; Manfredi che aggiusta il telefono.

Faggi 8/05/18 17:55 - 1548 commenti

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Cinismo, ironia e sottile umorismo: quasi un I mostri declinato sul costume sessuale italico allo stato di quei tempi sessantiani, che oggi sembrano lontani anni luce (sembrano, soltanto). L'oggetto non è ammuffito, tutt'altro. Pur se a impulsi alternati funziona e a fine visione ci si può sbizzarrire nell'individuare l'episodio migliore (o il preferito). Manfredi mattatore inesorabile, Koscina sensuale e spigliata, Salerno professionale e strano. Bravi tutti gli altri.

Deepred89 15/04/20 23:43 - 3701 commenti

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Un Manfredi ai vertici del suo trasformismo sorregge una commedia a episodi di livello medio non eccelso, ma con diversi elementi interessanti: la sfavillante confezione, la simpatica idea dell'episodio omonimo, la curiosa, seppur solo abbozzata, riflessione pre-argentiana nel segmento Il guardone. E infine la perla del film, l'episodio Ornella, 35 minuti di puro calore umano, un ancora oggi attualissimo incontro tra due solitudini, delicato e raffinato, dallo splendido finale. Si sente il main-theme di La matriarca, qui cantato in inglese.

Zampanò 27/04/20 11:45 - 381 commenti

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Film sul prisma della sessualità, entrato di prepotenza in agenda a fine anni 60. Manfredi one man show è superlativo almeno in quattro occasioni: l'amante della gallina, il feticista dei treni, l'en travesti Ornella (con un Salerno sabaudo) e il pubblicitario nudificatore. La partitura a episodi un po' sclerotizza il lavoro di Risi. Comunque ricami di commedia di buona stoffa.
MEMORABILE: Manfredi mima davanti al pretore l'approccio erotico con la gallina.

Victorvega 24/02/20 23:35 - 501 commenti

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Tipici di quell'epoca della commedia all'italiana sono i film a episodi. Questi scontano sempre una sorta di handicap nell'esser necessariamente solo abbozzati; così, spesso, si riducono a mere barzellette. Avviene anche qui: la quasi totalità risultano finalizzati alla battuta finale. Due cose elevano questo film: l'interpretazione di Manfredi e l'episodio "Ornella". In questo emerge la storia (come fosse esso stesso un film) assieme alle dinamiche di due fuoriclasse assieme: il protagonista e Salerno. Nel complesso buono.
MEMORABILE: Il finale di "Ornella".

Pessoa 26/06/20 11:45 - 2476 commenti

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Film interessante, che in sette episodi di durata diseguale ci offre un quadro abbastanza chiaro del comune senso del pudore dell'epoca, filtrato naturalmente dalla grottesca ironia del maestro Risi. Le storie offrono la possibilità a un monumentale Manfredi di muoversi fra caratteri molti diversi, per luogo di nascita e ceto sociale, tutti inseriti in una terrificante normalità. La frammentazione però evita giocoforza di approfondire i personaggi, spesso relagandoli al ruolo di farsa o macchietta. Migliore l'episodio finale più lungo con un bravo Karlsen. Merita una visione!
MEMORABILE: La studiata ambiguità fatta soprattutto di gesti e sguardi nei dialoghi fra Salerno e Manfredi: due autentici mostri!

Piovrone 23/03/21 00:18 - 34 commenti

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Un gigantesco Nino diretto dal maestro Risi offre una caleidoscopica prova della sua grandezza e della sua impareggiabile mimica, in un contesto a tratti stiloso fine sixties, sfornando una serie di ritratti perlopiù surreali. A tratti delizioso nei dettagli, il film risulta godibilissimo come pastiche di spunti, sguardi in tralice, ambientazioni e maschere, talvolta sordiane come in Vedo nudo (i Nostri moschettieri avevano da poco girato in Angola). Punt e Mes come se piovesse, dettagli memorabili e commenti sonori à la Gainsbourg completano l'affresco. Viva Saturnino!

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Manfrin 16/08/21 18:10 - 391 commenti

I gusti di Manfrin

Saggio di recitazione di un Manfredi in grande forma che snocciola da par suo sette diversi personaggi in altrettanti episodi.Quello che dà il titolo al film è più per gli occhi, mentre notevole e tenero è "Ornella", con un Salerno addirittura doppiato con accento piemontese. Godibili gli altri, meglio forse quelli di breve durata. Grande successo dell'epoca.

Minitina80 7/09/21 21:10 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Un piccolo compendio sui vizi e le inclinazioni sessuali delle persone che ha la capacità di mantenersi sempre attuale. Affrontare un tale argomento suscita un pizzico di pudore e riservatezza e l’unica arma a disposizione è una pungente ironia, di cui Manfredi conferma di essere stato uno dei migliori portatori sani. Il lato comico è quasi involontario, ma va inteso come frutto di situazioni grottesche o parossistiche e non ideato per strappare la risata. Particolare non da poco che potrebbe condizionare il gradimento insieme a piccole imperfezioni che si trascina dietro.

Paulaster 24/09/21 09:53 - 4373 commenti

I gusti di Paulaster

Sette episodi con tema sulla sessualità. Alterno come resa; la morale del film riguarda l'uso eccessivo dell'erotismo dei media che influenzano i comportamenti del pubblico. Le nudità sono all'acqua di rose e l'effetto morboso viene evitato grazie all'interpretazione misurata di Manfredi. Delicato l'episodio con Salerno, garbato con la Koscina e divertente nell'imitazione della gallina. Il tema vero è nell'ultimo episodio, in cui manca una spalla a supporto. Gli altri spezzoni sono solo siparietti o denotano perversioni che scadono nella facezia.
MEMORABILE: La gallina provocatrice; Sotto al treno; In ciabatte da donna; Il ferito esanime.

Mattatore 9/06/23 15:44 - 78 commenti

I gusti di Mattatore

Grande successo per una commedia dagli esiti altalenanti incentrata sul tema della sessualità e articolata in sette episodi, tradizionalmente slegati tra loro. Un camaleontico Manfredi si destreggia alla perfezione, donando una credibilissima umanità al prezioso episodio di "Ornella", un'ottima sfumatura di feticistica ambiguità in "Motrice mia!" e un'eccellente prova nel conclusivo "Vedo nudo". Il tema dell'omosessualità, di un ostentato ma vacuo machismo e della repressione sessuale sono piacevolmente trattati. Abominevoli l'episodio della gallina e alcuni toni grotteschi.
MEMORABILE: L'episodio di Ornella; Il fascino e l'aura della Koscina; Il feticismo verso i convogli notturni; Il felliniano episodio finale.
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MUSICA:
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  • Musiche Il Gobbo • 7/06/10 10:13
    Segretario - 762 interventi
    E che dire di questa? Spettacolare Wess pre-Dori Ghezzi

    http://www.youtube.com/watch?v=FZOt_VJGPr8
  • Musiche Lucius • 9/02/12 22:09
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 10/02/12 08:04 da Zender
  • Curiosità Caesars • 31/10/12 09:13
    Scrivano - 16796 interventi
    All'inizio dell'episodio finale viene citato un motto pubblicitario: "Toglietemi tutto ma non toglietemi il mio Philip Watch", ben in anticipo rispetto a quando usato da una nota casa di orologi.
  • Musiche Quidtum • 9/05/13 17:19
    Custode notturno - 2201 interventi
    ARMANDO TROVAJOLI & ISABEL BOND - "VEDO NUDO" OST 45rpm CBS 4218 (1969)

    LET'S FIND OUT / CRY...7-inch, 45rpm OST singolo di ISABEL BOND, orchestra diretta da ARMANDO TROVAJOLI. Stampa originale italiana su etichetta CBS (4218) del 1969. Raro singolo che presenta lo straordinario e brillante tema LET'S FIND OUT, cantato dalla mod girl Isabel Bond da Glasgow (vero nome Isabella Bond). Splendide vocals che iniziano soul e poi diventano man mano aggressive per accompagnare l'arrangiamento potentemente funky di Trovajoli. Orchestrazioni lounge di qualità top del maestro su un hammond psichedelico accompagnato da I Marc 4 come session men e sezione corni che reiventa alcuni motivi della batteria e del basso di "Theme", dalla sua colonna sonora de "Il Commissario Pepe" ed anche il classico riff del corno di "Papa's Got A Brand New Bag" di James Brown. Presente nella compilation "Beat At Cinecitta Vol 3" e con una versione modificata anche in "Women In Lounge" uscita su etichetta Cinedelic. Sexy artwork con Sylva Koscina.

    Audioclip

    Ultima modifica: 9/05/13 19:00 da Zender
  • Curiosità Zender • 31/07/13 19:10
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Caesars • 1/08/13 09:24
    Scrivano - 16796 interventi
    O ho qualche problema col mio computer, oppure non si vede il flano del film in curiosità.
  • Discussione Zender • 1/08/13 09:52
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Grazie Caesars, avevi ragione! Sistemato.
    Ne approfitto per ringraziare anche Buio che ieri mi ha segnalato che stavo mettendo segnalazioni tv nel passato...
    Ultima modifica: 1/08/13 10:07 da Zender
  • Discussione Roger • 10/02/14 14:32
    Fotocopista - 2923 interventi
    Rivedendolo giusto in questi giorni, non ho potuto fare a meno di notare che l'episodio LA DIVA, apportate poche varianti (un po' meno erotismo un po' più grottesco) sarebbe stato un buon episodio de I NUOVI MOSTRI, sulla falsariga di FIRST AID. Qui addirittura il malcapitato da soccorrere muore abbandonato da tutti, intenti a lisciarsi la Koscina...
  • Curiosità Roger • 24/07/14 18:55
    Fotocopista - 2923 interventi
    LEGAMI DI PARENTELA...
    Nell'episodio "Ornella" si vede un quadro raffigurante la severa e austera madre di Ornella (Manfredi):



    Lo stesso lo rivediamo nella stanza da letto del casale di campagna di Io so che tu sai che io so (1982)! Il casale è una eredità che Livia (Vitti) ha ereditato dai genitori...



    La donna deve aver avuto un trascorso come educatrice, visto che il suo ritratto è appeso anche nell'ufficio della direttrice dell'orfanatrofio in Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto:

  • Curiosità Fauno • 12/10/19 00:30
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, un altro flano del film: