Vera e propria icona globale del mondo della moda e non solo, lo stilista Valentino viene celebrato in un documentario realizzato da un corrispondente della rivista Vanity Fair, Matt Tyrnaure. Una troupe segue lo stilista nel corso dell'anno che precede la presentazione della sua ultima collezione. Ne deriva un ritratto veritiero del mondo dorato di Valentino e del suo strettissimo legame personale e professionale con il suo storico collaboratore e partner Giancarlo Giammetti. Interessante.
Utilizzando la tecnica del reality show, il regista Matt Tyrnauer ci mostra nel dettaglio gli ultimi momenti della carriera lavorativa di Valentino come "direttore creativo" della maison: al suo ritiro verrà sostituito (solo per un anno) da Alessandra Facchinetti (figlia del mitico componente dei Pooh). Il documentario non mostra solamente l'amore e la dedizione di Valentino per la moda, ma pure i vizi e i capricci. Non male!
Con la stessa tecnica usata da Madonna e Alek Keshishian in A letto con Madonna, il documentario risulta estremamente esaustivo, non limitandosi alle sole pailletts, ma svelando il dietro le quinte del mondo Valentino. Particolarmente interessante risulta la scelta di girare a Palazzo Mignianelli e all'interno di due delle residenze dello stilista. Arricchito da interviste, filmati e soprattutto "dirette" dal suo lavoro, riesce a raggiungere il suo scopo, aprendoci le porte del mondo dorato dell'alta moda e di quello che c'è dietro. Riuscito.
Al posto di declamarne solo le gesta e i mutamenti della sua moda si entra nell'intimità creativa e lavorativa dello stilista. Si percepisce il gusto e l'attaccamento alla precisione, il suo lato sensibile (con Giammetti) e la scarsa affinità durante la convivenza con Marzotto. Si descrive altresì il mondo da ultraricchi che lo pone in un'élite di privilegiati fuori dalla realtà quotidiana. Indubbia la qualità del suo lavoro, che lo pone come un'eccellenza del settore.
MEMORABILE: I carlini in aereo; L'incontro con Lagerfeld.
A differenza del documentario biografico Yves Saint Laurent l'amour fou (delicato e minimalista), questo è invece sfarzoso e ridondante, come a rispecchiare due icone delle diverse personalità. Valentino a volte ammicca alle telecamere (fiero di esibire il lungo lavoro creativo e sartoriale che si cela dietro a ogni abito), altre invece appare infastidito e insofferente e non fa nulla per nasconderlo. Rosso è anche il colore della passione che lo unisce da sempre al suo compagno di vita e di lavoro (Giancarlo Giammetti), suo prezioso sostegno.
MEMORABILE: "Valentino è fuori controllo, lui fa quello che vuole, è Valentino. Per essere amico di Valentino, compagno, dipendente, ci vuole molta pazienza" (Giancarlo Giammetti)
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Ne stiamo parlando sul Davi...avessi potuto avrei messo questa notizia sulla scheda di Fantozzi :p
DiscussioneZender • 29/07/16 11:31 Capo scrivano - 47782 interventi
Dispiace. La donna per eccellenza, capace di contenere nel cognome la festa che la celebrava. Non sapevo che avesse fatto il film con la Wertmuller, tra l'altro. Chissà che ruolo aveva...
Zender ebbe a dire: Dispiace. La donna per eccellenza, capace di contenere nel cognome la festa che la celebrava. Non sapevo che avesse fatto il film con la Wertmuller, tra l'altro. Chissà che ruolo aveva...
Erano molto amiche. Probabile facesse l'ospite al party.
B. Legnani ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Dispiace. La donna per eccellenza, capace di contenere nel cognome la festa che la celebrava. Non sapevo che avesse fatto il film con la Wertmuller, tra l'altro. Chissà che ruolo aveva...
Erano molto amiche. Probabile facesse l'ospite al party.