Secondo capitolo dedicato al famigerato Triangolo delle Bermuda e firmato da Anthony Richmond (Tonino Ricci), in cui si sviluppa ciò che nel primo (BERMUDE: LA FOSSA MALEDETTA) si era solo suggerito. Gli agganci con la teoria secondo cui i misteri del Triangolo sarebbero da sposare a fenomeni di natura extraterrestre diventano il fondamento su cui imbastire la solita storia della barca che si perde nelle nebbie (ed è la terza volta, considerato il capostipite di Cardona jr.!); a bordo della stessa c'è stavolta anche un ottimo attore come Ferzetti, mecenate...Leggi tutto dell'operazione visto che l'obiettivo è ritrovare lì l’imbarcazione scomparsa dove viaggiavano sua figlia e il genero. Effetti naturalmente molto poveri ma non privi di una certa rozza efficacia. Le musiche di Cipriani sono insolitamente solenni e pompose per cercare di avvicinarsi alla grandiosità degli INCONTRI RAVVICINATI di Spielberg (a cui il film si rifà in modo piuttosto clamoroso nell'ultima parte): musiche di qualità, ma suonano fuori luogo, mentre restano di un certo fascino le riprese subacquee. I fenomeni atmosferici e non legati alla pista aliena si moltiplicano, un enorme cargo si materializza nella nebbia per poi scomparire. Le suggestioni non mancano insomma e rispetto alla semplice avventura dei film precedenti ci si spinge più in là. La prima parte è debole, la seconda incuriosisce e si distingue per bizzarria.
Essendo diretto da Ricci, regista del quale non ho mai particolarmente amato lo stile, mi aspettavo di peggio; invece se si sorvola sul ritmo catatonico, la totale mancanza di azione e gli effetti speciali diciamo discutibili... esce un film più che vedibile. Cast non male e ottime le riprese subacquee; non troppo originale nella trama, musiche mediocri.
MEMORABILE: Carole Andrè sempre bellissima, anche con i capelli corti.
Ricci dà corpo agli sviluppi appena accennati nel film precedente e sceglie definitivamente la soluzione aliena, una delle ipotesi più fantasiose, strizzando l'occhio a Spielberg. La resa non è delle peggiori e l'artigianato italico trova qualche soluzione interessante per ovviare alle ristrettezze del budget, benché i modellini di plastica siano e di plastica sembrino. Il cast principale, collaudato e ben assortito, fa il suo e l'atmosfera sul set è quella giusta. Film più che guardabile, soprattutto se vi piace il cinema bis.
MEMORABILE: Il pastore tedesco; Le riprese subacquee.
Ideale seguito di Bermude: La fossa maledetta dello stesso Ricci (e di nuovo con García come protagonista), che rinuncia agli spunti orrorifici (sebbene una bambola inquietante appaia pure qui) e crime-action per puntare alla sci-fi avventurosa, ampliando nello specifico le teorie ufologiche che occupavano la seconda parte del libro di Berlitz (sempre fonte primaria). Modesto il risultato: il ritmo è lentissimo e gli effetti speciali (poveri ma usati con intelligenza) limitati al "finalone" spielberghiano, di gran lunga il momento migliore. Non molto ispirate le musiche di Cipriani.
MEMORABILE: L'UFO luminoso subacqueo; Il moai e il portale a tronco di piramide; Gli umanoidi; L'esplosione dell'isola e l'emersione dell'astronave nel finale.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Spaghetti adventure", domenica 17 agosto 1986) di Uragano sulle Bermude - L'ultimo S.O.S. (Incontri con gli umanoidi):