Abbastanza incredibile. I mezzi non mancano, ma la sceneggiatura ha risvolti sorprendenti, ingenui nella sua rozzezza, rozzi nella sua ingenuità (nel finale la Greci e la Stanic appaiono dal nulla nei posti topici della vicenda...). Enzo Tarascio è un bravo attore, ma farlo imperatore (Commodo) che combatte con i gladiatori, visto il suo fisico, non può non lasciare perplessi. Qua e là deve pure zacconeggiare. Nel duello a tre presso i Germani, si noti come i colpi siano portati per NON colpire. Ruolino per Ennio Antonelli (è un cristiano).
Essenziale nella trama e breve nel metraggio, è penalizzato dalla povertà delle scene di massa e d'azione, ambedue al di sotto di quanto sia lecito attendersi da uno dei tanti film parastorici prodotti in Italia in quegli anni. Leone e la Angelucci aprono gustosi siparietti comici (la visita al bagno degli uomini, la carne di topo reale), mentre Tarascio, certo poco credibile come Cesare gladiatore, si riscatta con una morte enfaticamente teatrale. Di Commodo si era già parlato nel peplum Ursus, il gladiatore ribelle.
MEMORABILE: Le crisi di violenta follia di Commodo.
Uno degli innumerevoli peplum di bassa qualità prodotti negli anni 60 in Italia. Una trama fragile in cui i romani vengono presentati un po' come dei tonti, non foss'altro per l'imperatore Commodo (poco credibile l'interpretazione di Tarascio) che tutto sembra fuorché uno degli imperatori più anti-cristiani dell'antica Roma. Scene di battaglia modeste e poco incisive. Qualche scenetta pseudo-comica e basta così. Lasciar perdere.
MEMORABILE: La stranissima croce dentro palazzo in cui Missia viene legata.
Film di recupero, con molte scene riprese da L'incendio di Roma (in particolare, tutte le scene ambientare al senato). L'unico forzuto è Renato Rossini, che infatti è il solo a esibire la sua muscolatura nell'arena. Le scene di combattimento sono ben realizzate, per il resto è un film di routine che però non lascia indifferenti per il buon ritmo che lo caratterizza.
MEMORABILE: Il menù di Tigerio (topo reale con petti di scorpione e sugo di vermi).
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Cotola ebbe a dire: Buono, perdona l'ignoranza. Ma zacconeggiare
cosa vuol dire? Ho cercato in giro ma non ho
trovato occorenze. Illuminami, o buono e colto
Legnani :)
Giorgio Marzelli, il produttore, ha dichiarato che il film fu girato insieme a L'incendio di Roma e che, se fosse andato bene, era già pronto un terzo film, Roma impero di sangue, che invece non fu mai girato.