Un uomo e una colt - Film (1967)

Un uomo e una colt
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Titolo originale: Un hombre y un colt
Anno: 1967
Genere: spaghetti western (colore)
Note: Aka "Un uomo e la sua colt".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/09/08 DAL BENEMERITO BUCK
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Buck 20/09/08 18:38 - 45 commenti

I gusti di Buck

Misconosciuto western-rivoluzionario di Demicheli. Ottimo, splendidamente interpretato dal grande Claudio Undari. Un western dai molti significati: la redenzione, la possibilità di cambiar vita abbracciando una causa giusta... insomma vivere per uno scopo. Assolutamente da vedere. Piccolo gioiellino troppo dimenticato dello spaghetti western.

Homesick 10/09/12 18:01 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Il secondo western di Tullio De Micheli viaggia lungo i tracciati dell’imprevedibilità, in un susseguirsi di violenza e commedia – ben esemplificati dalla presenza di Fernando Sancho, attore feticcio di tale binomio – e di improvvisi colpi di scena e voltafaccia. In uno dei suoi infrequenti ruoli da “buono”, il volto torvo del mascellone Robert Hundar si distende nella presa di coscienza del killer Dakota Joe e nel suo convertirsi alla causa della rivoluzione zapatista e della libertà.
MEMORABILE: Hundar a Sancho dopo la fucilazione di un rivoluzionario: «Quello almeno è morto per uno scopo, una cosa che difficilmente capiterà a noi due».

Reeves 25/06/20 18:10 - 2152 commenti

I gusti di Reeves

Misconosciuto film western con sfondo terzomondista che esalta il bravo Robert Hundar, attore che in vita non ha mai ottenuto il riconoscimento sperato. I rivoluzionari sono simpatici, i cattivi rancheros egoisti e violentatori, il killer yankee prende coscienza e si schiera con i ribelli. Tutto avviene con un buon ritmo e colpi di scena non banali. Poi, quando il sottoproletariato ha il volto di Fernando Sancho, non ci si può che divertire. Andrebbe sempre citato tra i western rivoluzionari di Corbucci, Sollima, Leone...

Ronax 5/10/22 01:04 - 1243 commenti

I gusti di Ronax

Nel Messico di Porfirio Diaz e di Emiliano Zapata, un killer prezzolato al servizio dei ferocissimi latifondisti prende coscienza e si converte alla causa della rivoluzione. Westerm terzomondista, ideologicamente in linea con i ben più noti modelli italiani di quegli anni, il film di De Micheli traballa non poco nella credibilità della trama ma è condotto con un buon ritmo, ben fotografato e con un abile dosaggio di violenza e di sprazzi umoristici. Hundar e Sancho in coppia si muovono in discreta sintonia. Abbastanza stereotipate le figure di contorno a partire da quelle femminili.
MEMORABILE: Il duello finale nel saloon con musica morriconeggiante.

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