Uno scienziato progetta un piano diabolico per liberare l'amata dalla presenza del marito. Un cast perfetto per un ottimo thriller carico di tensione. Hunter eccellente nei panni del protagonista che precipita in un inferno, la Francis moglie abusata, Andrews luciferino come non mai e la Linfords psichiatra. L'idea di base è interessante e il thriller presenta una bella tensione arrivando poi a un ottimo beffardo finale. Consigliato.
MEMORABILE: L'omicidio, un piccolo capolavoro di suspense.
La bivalenza uomo-donna tipica di film come Barbara il mostro di Londra qui trova la sua massima accezione artistica in un escamotage che è pura invenzione di cinema. Si giunge alla fine senza aspettarsi assolutamente la sorpresa che il regista ha riservato ai suoi spettatori. E chi conosce il trasformismo delle drag queen apprezzerà particolarmente il lavoro del protagonista. Echi di Hitchcock (alcune immagini riprese pari passo da Psyco) e perversioni mentali le pedine per giocare a questa partita a dama. L'apparenza inganna.
Un thriller che colpisce per l'originalità del piano criminale, per la bravura del cast e per la negatività che traspare da tutti i personaggi: Hunter è una mente veramente diabolica, Andrews un marito di arrogante perfidia e persino la Francis (moglie del secondo che fa perdere la testa al primo) si rivela meno innocente di quanto lasciassero presagire le apparenze. Come nel precedente Nodo scorsoio, Conrad non riesce però a piazzare il colpo d'ala che avrebbe permesso al film di elevarsi dal buon livello medio; è tutto fin troppo lineare...
Il film ha un andamento irregolare, come una scala interrotta al momento buono e dove manca completamente l'elemento suspense. E il solito triangolo con lei che cerca di affrancarsi da un marito potente fa nascere un'idea delittuosa a un promettente scienziato annodando il racconto per il verso giusto. Ma, pur con tutti gli ingredienti che promettono bene, la torta non lievita come dovrebbe e lascia scontenti tanti, specie gli appassionati del genere.
Misconosciuto gioiellino noir uscito fuori tempo massimo, girato come i grandi classici del genere, con riferimenti evidenti a Un bacio e una pistola e a La fiamma del peccato (ma si percepisce anche l'influenza di Psyco). La trama sembra non brillare per originalità, ma ha uno sviluppo imprevisto e si trasforma in un viaggio nei meandri della follia umana. Jeffrey Hunter in stato di grazia, la sua interpretazione è il valore aggiunto del film. Molto bravi anche la deliziosa Anne Francis, l'oppressivo Dana Andrews e l'ambigua Viveca Lindfors.
MEMORABILE: Il piano orchestrato da una mente malata; Il manicomio; Il finale.
Dopo aver salvato la moglie del suo principale da un tentativo di suicidio, un ingegnere ne diventa l'amante. Quando il marito scopre la tresca, cerca di farlo passare per pazzo ma... Non male lo spunto, ossia l'idea a cui allude il titolo, ma, proprio come accade al protagonista nella messa in atto del suo piano criminale, la realizzazione è piuttosto goffa, penalizzata com'è dal solito semplicismo che quasi sempre caratterizza i film statunitensi quando affrontano temi psicanalici. Nel cast, i più convincenti sono Andrews marito mefistofelico, e Lindfords dottoressa suadente.
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Luciano De Ambrosis: la guardia
Mario Feliciani: il giudice
Mario Mastria: un dottore della casa di cura
Sergio Tedesco: il primo pschiatra
Arturo Dominici: il secondo psichiatra