Un delitto di classe - Film (1991)

Un delitto di classe
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Tediosissimo giallo televisivo inglese che il celebre John Le Carré sceneggia a partire dal suo secondo romanzo (l'unico in cui l'abituale protagonista, George Smiley, non è coinvolto in una storia di spionaggio). Il delitto in apertura, nel quale già si denota un certo imbarazzo registico nel vano tentativo di dare alla sequenza un taglio personale, è quello della moglie di un professore di chimica, che insegna nel collegio destinato a diventare il centro di gravità delle indagini. Smiley (Elliott, dopo che Anthony Hopkins rifiuta la parte), la cui moglie ha ricevuto una lettera dalla vittima nella quale quest'ultima si diceva convinta che il marito stesse...Leggi tutto tentando di ucciderla, decide di raggiungere la scuola dopo aver saputo che la donna è effettivamente morta. Affiancandosi in qualche modo al lavoro dell'ispettore Rigby (Scurfield) chiamato a risolvere il caso, Smiley scopre quanto lì alla scuola siano numerose le persone che nascondano moventi validi per il delitto. Tra di essi l'eccentrico preside e pure qualche alunno, come il giovane Tim Perkins (Bale). L'intento è quello di portare lentamente in superficie un sottobosco di insani sentimenti che serpeggia sotto la facciata impeccabile e profondamente inglese del collegio, ma l'operazione è condotta maldestramente da una regia che fin da principio pare incapace di suscitare un minimo di coinvolgimento. E questo a discapito di un buon parco attori che, al di là di un giovanissimo Christian Bale (già in possesso di un fascino e un carisma assai cresciuti dai tempi dell'IMPERO DEL SOLE), comunque molto ai margini, garantisce interpretazioni di livello. Purtroppo anche nella regolazione del meccanismo giallo Le Carrè s'incarta quasi subito mettendo troppa carne al fuoco all'interno di una storia molto più elementare di quanto non appaia. La sceneggiatura è fin dalla prima scena con Smiley decisamente contorta, incapace di esporre la vicenda con la necessaria chiarezza. Ci si perde in divagazioni superflue, ci si impaluda in dialoghi logorroici che, accompagnati da una regia tutt'altro che brillante, rendono faticosa la visione. Non c'è mai un guizzo, tutto procede piattamente sposandosi alla stessa rigidezza degli ambienti e dei personaggi che popolano il set. Le sale del collegio, qualche esterno nel verde... Un grigiore che incupisce la rappresentazione di un'Inghiterra d'altri tempi cui manca però quella proverbiale ironia che avrebbe potuto salvare almeno certi scambi. Il colpevole salta fuori nel peggiore dei modi, di indizi seri nemmeno a parlarne. Si mantengono una professionalità e un rigore che non permettono di confondere il film con certi prodotti spudoratamente commerciali d'oltreoceano, ma non basta di certo...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/06/20 DAL DAVINOTTI
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Myvincent 21/10/20 09:11 - 3741 commenti

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Si indaga sul sanguinoso delitto di una donna assidua frequentatrice di chiese e si scopre uno squallido ricatto. Il film è in realtà poca cosa, con uno scorrimento che spinge alla disattenzione continuamente, con toni stilistici grigi e attori talentuosi sprecati. Glenda Jackson, inutile presenza, è la ciliegina sulla torta. Peccato, perché le credenziali per una buona riuscita c'erano tutte, inclusa la prestigiosa fonte letteraria di John Le Carré.

Tarabas 11/11/20 18:27 - 1878 commenti

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Film TV del 1991 che sembra girato trent'anni prima, basato su un singolare romanzo di Le Carré con Smiley ma senza spie, è una storia di ricatti di provincia cui è assai arduo prestare attenzione. Peccato per il cast, che annovera una lista di attori di prim'ordine e offre al bravo Denholm Elliott un meritato ruolo da protagonista. Il resto è francamente noia.

Cotola 15/08/21 10:50 - 9043 commenti

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Noiosissimo giallo di stampo televisivo, di cui è protagonista George Smiley qui però non in versione spia, ma investigatore. La storia non parte mai, il livello di tensione è sempre molto basso e non riesce a creare il benché minimo barlume di interesse per ciò che accade sullo schermo. Troppi dialoghi verbosi e di poco interesse che non possono che far assopire. Il meglio, ma non è una novità, è come ritrae la piccola provincia con tutta la sua ipocrisia, i suoi livori ed il suo bigottismo. Forse, solo per thrillerofili in grave astinenza.

Daniela 3/05/22 12:04 - 12660 commenti

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Su richiesta di un'amica, l'ex agente segreto George Smiley indaga sull'omicidio efferato della moglie di un professore, scoperchiando un vaso di Pandora di intrighi e segreti inconfessabili... Dal secondo romanzo di Le Carré in cui compare il suo personaggio più celebre, un giallo televisivo deludentissimo: regia anonima, messa in scena piatta e ritmo sonnolento che rende penichellosa la visione. Peccato per lo spreco di un cast di tutto rispetto a partire da Elliott, la cui pacata interpretazione del protagonista costituisce l'unico motivo di interesse.

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