Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/06/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 17/06/08 01:10 - 5523 commenti

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Turgori etnei. Ambientazione e fotografia (Nannuzzi) da sole varrebbero la visione. Ma il film è bello, con Turco bravo, la Lollo perfetta nella parte della zia un po’ zoccola (ma anche la Savona, in veste di giovanetta, conturba mica male) e comprimari cospicui (Gàipa, Ferzetti, la Lozano…). Zàgare e sesso (c’è pure la c.s.c. Rìgano, qui servetta trombabile per tutti), noia della vita di campagna e continuità dell’arcaica famiglia. Stupefacente identità (nel “chi va a Londra?”) col finale di American graffiti! Da vedere.

Homesick 31/01/09 17:40 - 5737 commenti

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La relazione zia-nipote - unico argomento dell’ardente romanzo di Patti, che peraltro si concludeva in modo drammatico e sanguinoso – viene complicata da Bolognini aggiungendovi personaggi superflui e risapute notazioni sul contesto sociale e familiare siciliano, scavalcando l’idealismo romantico dello scrittore. Tolti gli sguardi della Lozano e la severità di Gaipa, gli altri pur validi interpreti attendono invano il “la” registico; inadatta la Lollobrigida, statica e priva della giocosa freschezza della Cettina pattiana. Fotografia ottima.

Dusso 10/06/11 11:54 - 1566 commenti

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Niente da dire, Bolognini dirige egregiamente supportato da una fotografia di Armando Nannuzzi che definire stupenda è poco... Cast all'altezza, ma il film dura un po' troppo poco per una vicenda cosi, ed inoltre il finale voluto dal regista mi ha decisamente deluso.

Lucius 31/08/11 19:44 - 3015 commenti

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Desidera la zia più di ogni altra donna da sempre, affascinato non solo dalla di lei bellezza, ma anche dallo stile di vita. In una splendida cornice siciliana si apre questa appassionata pellicola di Bolognini che, se non fosse per qualche lungaggine nel montato, sarebbe ai livelli di un'opera viscontiana. Un amore proibito che si tramuterà in ossessione, un'ossessione che sfocerà in perdizione. La vita di provincia da un lato, i turbamenti del nipote dall'altro. Cosa scegliere? E a che prezzo?

Giùan 16/03/15 22:02 - 4539 commenti

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L'impressione è che la sensibilità estetizzante di Bolognini non fosse la più adeguata a restituire sullo schermo gli umori torbidi, i viscosi afrori, la gattopardesca refrattarietà a ogni cambiamento del romanzo di Ercole Patti. Nuoce peraltro al film la sua stessa collocazione "storica": in pieno clima sessantottino infatti, giocar la carta controcorrente del conformismo poteva esser lungimirante, sta di fatto però che la scelta di Nino (ok Turco) di rientrare nei ranghi è tirata via senza convinzione psico sociologica. La Lollo "zucculeggia" ineccepibilmente.
MEMORABILE: Il doppiaggio di Rita Savagnone, qui impegnata sia con la Lollobrigida che con la Godet (la madre di Nino).

Faggi 23/03/18 18:20 - 1549 commenti

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I turbamenti, gli incendi, le follie e le gelosie adolescenziali sotto il microscopio figurativo (ora ambiguo ora esplicito, sensibile, emotivo con cognizione di causa) di Bolognini; nella luce siciliana di un Novembre psichicamente afoso come se fosse piena estate (il tuffo in mare del giovane protagonista: simbolo di una meteorologia interiore). La zia (una Lollo capace di piromania erotica) è desiderata con abbandono panico (sotto possessione del demone caprino); e la macchina da presa pedina e scruta: fremiti, espressioni; andamento, esito.

Zampanò 6/01/21 15:20 - 381 commenti

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Pochi dubbi che quel risciacquo domestico con la brocca abbia aperto la strada alle docce della futura commedia sexy. Differenze abissali, ovviamente. Il turbamento di Nino per la zia è lo stesso dell'Agostino moraviano per la madre: Bolognini indaga ancora edipicamente con la risolutezza ma pure il garbo dello stilista dell'immagine e del metronomo di parole e sospiri. Forse la Lollobrigida non era la più adatta al ruolo di nave-scuola, eppure se la cava. Soldatino Paolo Turco, molle Ferzetti. La sicilianitudine di Patti sortisce solo a sprazzi.

Paulaster 2/03/23 18:02 - 4389 commenti

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Nipote nutre attenzioni verso la zia. Ci si muove in ambienti da decadenza borghese, in cui l’importante è la prosecuzione patrimoniale, tra adulti “corrotti” e gioventù che si ribella causa pruriti sessuali. Messa in scena di una certa cura con la pecca che quando entra sul set l’emancipata Lollobrigida sembra di aver a che fare con un B-movie voyeuristico. Il suo ruolo tra la merce di scambio e l’ammiccante doveva essere aiutato da dialoghi migliori, soprattutto col nipote in preda alla gelosia. Ferzetti e Lozano non riescono a incidere. Conclusione affrettata.
MEMORABILE: La doccia semivestita fatta con le brocche; All’opera; L’amore nel fienile.

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  • Musiche Lucius • 14/01/15 00:45
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, due giri originali:



    Il secondo, apribile:




    Questo l'interno:

    Ultima modifica: 22/12/18 10:58 da Zender
  • Discussione Raremirko • 26/07/18 00:25
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Tecnicamente notevole, invecchiato bene, si lascia vedere ma poteva dire qualcosina di più almeno a livello sociologico (ed è qui che Bolognini di sicuro fece di meglio).

    Lollo molto bona, musiche di Morricone indicatissime, fotografia maestosa, solita cornice meridionale per certi versi opprimente o, perlomeno, immobilizzante.

    Più che discreto, ma con cotanto cast/crew poteva venire fuori un altro capolavoro made in Bolognini.
  • Musiche Zender • 22/12/18 10:59
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ok, questo ti vale anche per domani, Lucius.
  • Musiche Fauno • 22/12/18 15:32
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Cavolaccio, davvero bello e decorativo.