Un anno da leoni - Film (2011)

Un anno da leoni
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Esistono film artisticamente mediocri ma interessanti, e questo THE BIG YEAR (inutile dire che la traduzione italiana strizza l'occhio furbescamente ai noti addii al celibato senza c'entrarci nulla) ne è un esempio; a patto, certo, che desideriate aprire gli occhi su una realtà insolita accettandone un approccio anche superficiale. Racconta di tre invasati del birdwatching il cui unico obiettivo è quello di avvistare in un anno più specie di uccelli possibile. Non conta nemmeno fotografarli, ci si basa unicamente sulla fiducia. Si compila un libretto con il nome dell'uccello e la data dell'avvistamento e alla fine dell'anno chi ne ha visti di più...Leggi tutto vince. A molti sembrerà una follia, ma per gli appassionati è un gioco stimolante, che da puro hobby si trasforma in competizione; e allora eccoli riuniti i tanti birdwatcher, a muoversi tra l'Alaska e gli Stati Uniti pronti a spendere ore, giorni di tempo a caccia di specie rarissime. Steve Martin, Jack Black e Owen Wilson hanno tre caratteri diversi, ma s'incontrano sulla stessa strada condividendo la sfida e sfoggiando una lealtà reciproca non comune. E' una commedia che non cerca la battuta: non fa ridere perché non è questo il suo scopo. L'intento è invece quello di illustrare ai profani come si estrinseca la passione per un hobby ai più poco comprensibile, e ci riesce. In qualche modo ci si può perfino appassionare, alle vicende di questa comunità bislacca di persone in grado di riconoscere qualsiasi uccello anche solo dal suo verso. Se si accetta di stare al gioco si entrerà in contatto con un mondo nuovo, organizzato secondo regole codificate, riuscendo a stupirsi di fronte alla competenza e alla caparbietà dei partecipanti alla caccia. Wilson è il campione, che con i suoi 732 avvistamenti aveva stabilito un nuovo record e ritenta l'operazione per ribadire la supremazia, Black è l'ingenuo entusiasta, Martin il finanziere di successo meno ossessionato degli altri dalla vittoria. Trovati i tre personaggi, la storia ha il merito di apparire meno scontata di quanto ci si aspetti, nei suoi snodi narrativi, e si fa forza dell'originalità data dall'affrontare un argomento tanto inusuale per liberarsi dagli schemi rigidi della commedia brillante. Colpisce perché sa portarci all'interno di una nicchia ai più sconosciuta, infischiandosene di dover per forza muovere al sorriso; sa intrigare mostrandoci i suoi eroi persi tra paesaggi naturali desolati muniti solo di canocchiale e fotocamera, sa descrivere correttamente le tre diverse situazioni dei protagonisti: Owen alle prese con una moglie che richiede più attenzione, Black con una famiglia che non lo capisce e un lavoro che non ama, Martin col difficile distacco dalla sua professione a età pensionabile raggiunta. Difficile definirlo un buon film, e anzi talvolta rallenta fin quasi a fermarsi, però è opera sfiziosa e inusuale, che contribuisce ad aprire gli occhi su una realtà di cui molti hanno solo sentito parlare senza comprenderne il mondo che le sta dietro.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/07/12 DAL DAVINOTTI
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Markus 28/07/12 11:09 - 3680 commenti

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Il film di David Frankel ha il merito di mostrarci l'attività - ai più sconosciuta - del birdwatching (l'avvistamento del maggior numero di specie di uccelli), i cui meccanismi sono qui comprensibili (chi non ha una passione o una collezione in casa?). Affronta un argomento inconsueto e ha l'accortezza di farlo senza enfatizzazioni ed escludendo la ricerca della situazione dilettevole, perché in definitiva non è questo l’intento. Appropriate le caratterizzazioni dei personaggi, che appaiono credibili.

Daniela 10/08/12 07:43 - 12606 commenti

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Onore al merito per aver saputo rendere umanamente comprensibile una competizione che, sulla carta, poteva fornire facile materia per una presa per i fondelli, demenziale o sarcastica, di questi avvistatori fanatici disposti a fare centinaia di miglia per aggiungere un nome ai loro taccuini. Frankel invece ci va con mano leggera, preferendo soffermarsi sui caratteri dei tre protagonisti, le cui motivazioni sono credibilmente descritte. Ne risulta una commedia interessante più che riuscita, dato che spesso pare incartarsi su se stessa e alcuni spunti non sono ben sfruttati. Comunque gradevole.
MEMORABILE: L'avvistamento dell'allocco nel bosco, sotto la neve: momento in cui il padre comprende e condivide l'emozione del figlio.

Puppigallo 14/08/12 17:46 - 5250 commenti

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Una missione, una vocazione, o una follia? Sembrano degli invasati questi birdwatchers. Niente e nessuno (neanche gli affetti più cari) riesce a distrarli dal loro scopo: avvistare più specie possibili di uccelli, seguendo un rigido codice d'onore. La pellicola in sè non offre molto, imboccando un sentiero filmico abbastanza prevedibile. Dalla sua però ha una certa fluidità e tre protagonisti in parte, che hanno seguìto percorsi di vita diversi e sono accomunati dalla stessa passione. Qualcosa poteva essere tralasciato, ma nel complesso non è male e un'allegra occhiata gliela si può dare.
MEMORABILE: Wilson provoca il vomito a Martin; La tecnica dell'averla utilizzata da Martin nel lavoro; Le aquile in caduta; Uccellino braccato con l'elicottero.

Rambo90 25/10/12 13:33 - 7659 commenti

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Un film che mi ha colpito molto, sia per la storia molto originale, che getta luce su una passione poco conosciuta al cinema, sia per la mancanza di troppi luoghi comuni, con un finale dove non trionfano i più simpatici o i buoni sentimenti a tutti i costi. Il cast è magnifico, il trio di protagonisti è davvero ben scelto e divertente, anche quando non cerca di esserlo; ma è molto bravo anche il vecchio Dennehy, capace di sguardi intensi incredibili. Divertente, senza spingersi mai troppo oltre, leggero e riuscito.

Didda23 13/07/13 23:06 - 2424 commenti

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La tematica particolare certamente ha indotto il pubblico americano a disertare le sale (uno dei flop più ecclatanti del 2011), ma a sorpresa Frankel compie il miracolo di rendere la pellicola interessante e per certi versi pure appassionante. Di gradevole ci sono il messaggio legato alla lealtà, cosa che avrebbe fatto gioire il barone de Coubertin, e il finale non del tutto prevedibile che regala un paio di riflessioni non banali. Nota curiosa: né Wilson, né Black, né Martin hanno la voce del loro doppiatore ufficiale/abituale.

Galbo 12/07/13 07:12 - 12372 commenti

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Non conosciutissimo, il mondo del birdwatching è al centro di questa commedia di David Frankel dedicata appunto ad un gruppo di strani personaggi che gira il mondo per dedicarsi alla propria passione. Un film divertente, con un sottofondo sentimentale tenue ma distintamente avvertibile e la cui sceneggiatura ha una curata caratterizzazione psicologica dei personaggi. Merito del regista quello di utilizzare bene attori come Black e Wison, che tendono spesso a strafare, mentre è sempre un piacere vedere sullo schermo Steve Martin. Un buon film.

Piero68 20/08/13 08:57 - 2955 commenti

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Non proprio entusiasmante questo film del mediocre Frankel; anche se va dato atto che il soggetto è sicuramente originale, lo svolgimento della storia alla fine sa di déjà-vu. Trio comico quasi mai affiatato, vista anche la differenza tra loro, con Wilson che si limita allo stretto necessario. Buona - e come non potrebbe in un film del genere - la fotografia. Commedia sì, ma con la quasi totale assenza di gag esilaranti. Non lo rivedrei!

Viccrowley 5/11/14 22:27 - 814 commenti

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Detto fuori dai denti, non era per niente facile mettere in piedi una commedia che come fulcro portante avesse un hobby tanto di nicchia e facile preda di dileggiamenti come il birdwatching. Eppure, grazie a tre protagonisti simpatici e in palla, la vicenda si segue con interesse e garbato divertimento senza mai annoiare. La gara di avvistamento è solo lo spunto che permette ai tre istrionici protagonisti di portare lo spettatore dentro le loro vite, di sicuro non perfette ma ricche di emozioni (magari infantili ma senz'altro pure). Buono.
MEMORABILE: L'amarezza finale del vincitore del Big Year.

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