A colpire subito è ovviamente la strana coppia: affiancare Carlo Delle Piane a Brooke Shields to sorridere fin dalla lettura dei titoli di testa. Poi però si capisce che la storia non è altro che una variante sul tema dell'uomo maturo che si innamora della ragazzetta bella ed esuberante. Delle Piane è un professore dell'università di Urbino spedito in America a tenere un corso di tre mesi in una scuola locale. Brooke Shields gli è assegnata come assistente, ed è facile capire come di fronte a tanta bellezza il buon italiano ci metta pochi secondi a cadere in tentazione. Lei lo tratta professionalmente, non disdegna le timide attenzioni di lui,...Leggi tutto ma forse nemmeno capisce i veri sentimenti dell'uomo. E l'intero film è giocato su questo equivoco, che può bene sfruttare la recitazione sommessa di Delle Piane, abile a dare credibilità e umanità al suo personaggio. La storia dopotutto è semplice, lineare, e prevede una serie di figure e di situazioni altamente prevedibili, dal fidanzato di lei stupido e attaccato ai soldi alle proposte di carriera legate all’avvenenza. In tutto questo Delle Piane tenta di districarsi ritagliandosi uno spazio nella complessa vita di lei, sabotando nel frattempo le intenzioni di sua moglie di raggiungerlo negli States. Vuole godersi il suo sogno cercando di trasformarlo in realtà, in poche parole, anche sapendo che ciò comporterà molte delusioni. Certo, la singolarità del tutto sta nella recitazione di Delle Piane; con un altro protagonista sarebbe un film sostanzialmente inutile.
Chi non s'innamorerebbe dell'allora giovane Brooke Shields? Penso quasi nessuno, figuriamoci un professore universitario di mezza età colto e interessante ma non propriamente bello (il sempre eccellente Delle Piane). Schivazappa delizia gli amanti del genere sentimentale con una non molto fortunata pellicola girata in terra americana, che punta - e fa bene - più sul fascino intrinseco dei personaggi che sulla vicenda (complessivamente anonima e priva di originalità).
Tema vecchio come il mondo, quello del non più giovane professore che si innamora della fascinosa collaboratrice. Qui siamo in terra americana, ma la produzione è italiana e ha il "fiato corto" della cinematografia italica del genere, ovvero una sceneggiatura asfittica che si avvita su sè stessa senza momenti topici degni di nota. Un minimo interesse (ma giusto il minimo sindacale) è rappresentato dal mestiere del bravo Delle Piane. Mediocre.
Schivazappa, regista esperto del mezzo televisivo, ha curato anche il soggetto di questo film-tv che prevede l'ennesima variazione sul tema della "principessa e il ranocchio". In questo caso il bacio finale della "principessa", una Shields insipida, non farà altro che decretare la fine del "sogno americano" per il professore universitario interpretato dall'incisivo Carlo delle Piane alle prese con quell'underacting a lui congeniale (e che rappresenta l'unico vero motivo d'interesse). Degne di nota le musiche del pianista jazz Amedeo Tommasi.
Interessante film sentimentale che presenta diversi spunti drammatici alternati a momenti più "leggeri", quasi da commedia. Girato quasi tutto negli Stati Uniti, ma di produzione italiana. Buona la fotografia, nel cast fa un ottima prova Carlo Delle Piane; discreta anche Brooke Shields. Valide le musiche, passabili le ambientazioni. Sicuramente un film da riscoprire.
Un film decisamente alla Avati, sia perché lo ha prodotto suo fratello Antonio sia perché il professore che castamente si innamora della studentessa è l'ottimo Carlo Delle Piane. Un film che all'inizio sembra essere scontato, ma che in seguito (soprattutto grazie all'ottima interpretazione di Delle Piane) riesce a procurare più di una piacevole sorpresa. Anche la Shields, in questo caso, funziona.
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Il film (prodotto dai fratelli Avati) ebbe un destino “travagliato”: girato in USA nel 1991, la pellicola doveva uscire al cinema ma, non trovando una distribuzione, si ripiegò sul film televisivo e partecipò all'Umbria Fiction '92 con la prospettiva di essere mandato in onda su Canale 5 nell'autunno di quell'anno, ma alla fine non se ne fece nulla e restò negli archivi fino al 20 febbraio 1994, data in cui fu mandato in onda in prima tv su Retequattro.