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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Osservando la ricostruzione storica della Roma dei Settanta e certe licenze discutibili sulla realtà italiana del tempo, c'è chi non ha mancato di sottolineare errori e imprecisioni; ma Scott non è Rosi e nemmeno Pollack: la sua Roma è immaginifica, disegnata coi tratti superbi di un artista della forma, che può permettersi di sostituire al rigore l'estro puntando a colpire con luci e grandiose aperture paesaggistiche, lavorando di fantasia sul soggetto ricavato dal celebre rapimento in Italia di Jean-Paul Getty III (Charlie Plummer), nipote del ricchissimo petroliere americano Jean-Paul Getty (Christopher Plummer, che nonostante l'identico cognome non è parente di Charlie), avido uomo d'affari,...Leggi tutto cinico al punto di rifiutare il pagamento dei 17 milioni di dollari chiesti come riscatto. Lasciando la madre (Williams) del ragazzo a consumarsi tra le lacrime e la disperazione, confortata solo dall'addetto alla sicurezza di Getty, Fletcher Chase (Wahlberg), ingaggiato per liberare il sequestrato senza sborsare un solo dollaro. Molto s'è detto della sostituzione di Kevin Spacey con Christopher Plummer (che in soli otto giorni ha reinterpretato tutte le scene necessarie) ed è facile pensare a quanto Spacey possedesse in potenza tutto il cinismo necessario per la parte; ma Plummer è attore di gran caratura e non demerita, così come Wahlberg dimostra di poter essere utilizzato con profitto anche in ruoli non necessariamente d'azione. Perché l'azione latita, è vero, ma non se ne avverte la mancanza, sostituita dalla tensione costante data dalle continue contrattazioni con i rapitori, i quali non capiscono come sia possibile che uno degli uomini più ricchi del mondo si rifiuti di pagare il riscatto per il nipote. Per loro (secondo una facile stereotipizzazione dell'italiano) la famiglia è il bene più importante, inconcepibile tradirla. E invece Getty tentenna, o meglio volta le spalle e lascia che ad agire sia il suo uomo migliore mentre lui prosegue a investire il proprio denaro, a leggere gli andamenti del petrolio sui mercati, ad acquistare preziosissime opere d'arte. Nel triangolo tra le parti interessate a liberarare il ragazzo Chase è il tramite, costretto a mediare senza sosta tra il distacco del vecchio e le pressioni della madre. Nel frattempo tra Roma e la Calabria il povero Paul si consuma in una prigionia snervante in attesa che qualcuno lo ritrovi, consolato solo dal rapitore che di lui si occupa in prima persona, Cinquanta (Duris)... Nonostante la durata raggiunga quasi le due ore e venti Scott riesce a tenere alta in chi guarda la curiosità di capire come si concluderà la vicenda, a gratificare l'occhio con riprese di classe superiore (si veda il finale notturno tra le strade e i vicoli del paese semideserto), a muovere le sue pedine con abilità e a confezionare un dramma che ha nel rapporto di Getty col suo denaro (Plummer peraltro aveva appena interpretato Scrooge nell'ennesima rilettura di Dickens) una delle particolarità più interessanti: l'idea di pagare il riscatto detraendolo dalle tasse, ad esempio, è geniale... La Hollywood commerciale di qualità, che con tutti i soldi del mondo (o quasi) forse eccede con la patina ma sa intrattenere. Tanti gli attori di casa nostra utilizzati in loco, dal ritrovato Vaporidis (una parte di pochi minuti) al bravo Marco Leonardi (il boss dei sequestratori), da Giulio Base (il coroner) a Francesca Inaudi (una prostituta nella notte romana).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/01/18 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/01/18
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Dusso 6/01/18 10:24 - 1565 commenti

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Tutto sommato l'ambiente italiano dell'epoca è stato ricreato bene rispetto a quanto visto in altre pellicole straniere girate da noi. Una storia vera per un film che si fa guardare senza problemi, anche se la sceneggiatura - a volte fin troppo distaccata - non è certo il massimo per diversi motivi. Molto bene Leonardi e Duris mentre Wahlberg rimane legato a un personaggio che sembra non si dia troppo da fare per ritrovare il rapito.

Didda23 7/01/18 21:18 - 2424 commenti

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Scott, sfruttando la propria indiscussa ecletticità, firma un'opera dall'indubbio interesse, narrando i fatti di cronaca del sequestro Getty avvenuto in Italia nella prima parte degli Anni Settanta. Il belpaese, per una volta, non ha le caratteristiche da cartolina e l'ottima scelta delle location eleva la qualità complessiva. Scott rende il racconto molto fluido, non facendo pesare la durata non indifferente. Narrativamente prelibato, con una gestione della tensione magistrale che culmina in un finale di rara efficacia. Scultissime le presenze italiane del cast.
MEMORABILE: Il rapporto fra il sequestrato e Cinquanta; L'orecchio; La statuetta regalata dal nonno al nipote.

Markus 7/01/18 18:17 - 3680 commenti

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Che cattivoni questi italiani che si permettono di sequestrare un americano! Ridley Scott, con tutte le atrocità del 1973 e con mezzo mondo sotto le più sanguinose dittature (peraltro capitanate da loro) scomoda il "Belpaese" come esempio di fattaccio di cronaca nera. Due ore d'intrattenimento "noir" con la consueta mezz’ora di troppo e un po' di bloopers abbastanza lampanti con cui fare i conti, ma che in definitiva non inficiano più di quel tanto un'opera complessivamente ben realizzata e che a tratti attanaglia. Discreta la cura nei costumi.

Kinodrop 10/01/18 20:25 - 2909 commenti

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Ricostruzione molto "cinematografica" e un po' troppo patinata dei luoghi e dei fatti inerenti al rapimento di Getty III negli anni '70. Trama e narrazione piuttosto fluide e solide nell'insieme, che non fanno pesare la lunghezza del film, tutto centrato sulla figura del miliardario petroliere e il suo impero inscalfibile e cinico, indifferente alla sorte del nipote e della sua famiglia. Molto di maniera la "brigantesca" compagnia di rapitori e superficiale il rapporto con la legge. Resta eccellente la prova di Plummer, meno che scolastica la WIlliams.
MEMORABILE: 'Ndrangheta e tarantella; La statuetta-souvenir; Cinquanta; L'orecchio; Il plastico di Villa Adriana.

Rambo90 29/01/18 02:27 - 7661 commenti

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Scott dirige ancora bene, nonostante i suoi film non abbiano più la coesione e la forza di una volta è indubbio che siano interessanti. Questo si distingue per un ottimo lavoro sui personaggi, in particolare Getty/Plummer e per la solida messa in scena a dispetto dei problemi produttivi. La storia fila liscia, si fa seguire, pur con qualche forzatura tipica del genere (il rapitore buono) e una durata un po' eccessiva. Non male l'ambientazione calabrese, un po' più anonima Roma. Buono.

Beffardo57 1/04/18 08:30 - 262 commenti

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Ispirato, con molte licenze romanzesche, al sequestro di Paul Getty III, è un film sulla avidità di possesso del vecchio nonno magnate (un monumentale Christopher Plummer) e, specularmente, dei rapitori, espressione di una società arcaica e feroce. Inizia con una evidente citazione della Dolce vita e conclude omettendo pietosamente la tragica sequela della storia. Scorre agevolmente, sorretto dall'eccezionale mestiere del regista e dai ricchi mezzi produttivi, per una durata extra-large, che però non si avverte, intenti a seguire la vicenda.

Capannelle 16/04/18 21:15 - 4394 commenti

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Indeciso tra 2! e 3 perché è fatto bene pur non disponendo di trovate geniali se alcune legate all'avarizia del protagonista (quando si reca a comprare il quadro, la statuetta e quando trova l'agevolazione fiscale). Plummer e Duris i più convincenti, un po' sacrificati gli altri e discutibili alcune americanate (il recupero della Dolce vita o quando Wahlberg catechizza la polizia prima della irruzione). Montaggio sempre oltre la media, contribuisce a non far pesare la lunghezza.

Galbo 31/05/18 05:36 - 12372 commenti

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Al netto di tutti gli “svarioni” nella ricostruzione storica e alcuni momenti francamente ridicoli (l’incontro tra il mediatore e le brigate rosse), un film che non funziona come spettacolo puro e semplice, che non crea tensione se non in rari momenti (il confronto tra Whalberg e Plummer nella parte finale). Resta un buon lavoro sulla fotografia e sulla prova di gran parte degli attori ma il miglior Scott è lontano anni luce da questo film che non resterà. Mediocre.

Ira72 23/10/18 10:04 - 1305 commenti

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A parte alcuni doppiaggi italiani (inammissibili in produzioni del genere) e una dilatazione eccessiva che rischia di annoiare, è un buon lavoro. E considerando anche le vicissitudini che hanno travolto Spacey, vanno premiati sia la tenacia di Scott che il talento di Plummer (perfetto sostituto last minute). Una storia che andava raccontata, fatta di soldi e di baratti, in cui Getty sr. viene delineato magistralmente, in modo brutale e asciutto. Efficaci anche Williams, Wahlberg e Plummer jr. Sforbiciato di più e romanzato di meno, sarebbe stato notevole.

Piero68 14/01/19 08:52 - 2955 commenti

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Come spesso capita quando gli americani devono rappresentare l'Italia, o solo un suo pezzo, abbandonano coi più biechi luoghi comuni per finire immancabilmente a tarantella e mandolino (questa volta senza la pizza). Film che si salva solo grazie alla fotografia e alla bravura di Scott che, nonostante l'evanescenza della storia, riesce a dare un discreto ritmo alla pellicola. Ricostruzioni farlocche e fuorvianti come l'incontro con le B.R. o come tutto il finale non rendono giustizia né alla storia né al prodotto. Wahlberg bravo a tratti.

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Nando 15/01/19 21:57 - 3806 commenti

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Il rapimento Getty visto con gli occhi della madre e del famoso nonno avaro. Belle ricostruzioni d'epoca, soprattutto a Roma, nonostante qualche piccola incongruenza. Vicende notevolmente romanzate con episodi alquanto artefatti (le Brigate Rosse, il decesso del vecchio). Nonostante tutto, buona la narrazione e notevoli gli interpreti; certo i fasti di Scott sono forse lontani, ma la tecnica non manca.

Muttl19741 17/02/19 00:06 - 162 commenti

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Film bello solo quando diventa onirico. In quei frangenti si sente fisicamente la mano di Scott. Meraviglioso il volo al vento dei quotidiani e l'arrivo di nonno Getty su un treno cosparso di fumo nero (come il petrolio). Quando si attiene ai fatti invece scimmiotta, li stravolge, prende in giro, va in pausa e manca di vis. Senza osar scomodare i più grandi capolavori del Sir regista, questo film non è nemmeno paragonabile a The counselor. Ottima la prova degli attori, anche di quelli italiani. Doppiaggio scarso.

Redeyes 3/10/19 20:55 - 2442 commenti

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Scott ha perso il suo tocco, ma con mestiere riesce a tessere una pellicola edibile, non brillante e che di italiano ha solo la location. Si sprecano i luoghi comuni, i cliché e tutto appare come telefonato. Scrooge/Getty stesso, per quanto sia efficace Plummer, appare fin troppo artefatto, mentre la sempre brava Williams non incide, così come Wahlberg. Al netto della "romanzatura" si arriva un po' stanchi a un finale quasi favolistico poco coinvolti dalla vicenda. Un'occasione persa.

Daniela 26/03/20 13:53 - 12606 commenti

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Jean Paul Getty ebbe in comune con Paperon de Paperoni non solo la sconfinata ricchezza ma anche certi aspetti di comica taccagneria. Peccato non poterla confrontare con quella di Spacey ma l'interpretazione di Plummer, acida e sarcastica, costituisce il principale motivo di interesse di un film per il resto modesto e, soprattutto nelle parti ambientate in Italia, pieno di stereotipi e facilonerie. Assopito il talento, Scott conserva il mestiere, per cui la confezione è buona, ma non basta ad evitare la noia in un'opera poco sentita ed inutilmente prolissa.
MEMORABILE: La cabina con il telefono a gettone installata dentro la villa a beneficio degli ospiti (gustoso particolare corrispondente alla realtà)

Il Dandi 10/07/20 00:16 - 1917 commenti

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Romanzatissima versione del sequestro Getty avvenuto in Italia nel 1973. Nonostante la confezione patinata il film sconta la mancanza di conoscenza della materia o almeno di un mediatore culturale (e non ci si riferisce alle solite targhe automobilistiche sbagliate), per cui personaggi e ambientazioni possono risultare immaginifici per il pubblico statunitense ma irricevibili per quello italiano, che può bearsi solo di riconoscere un paio di idoli nostrani nelle consuete apparizioni di contorno. Si salva solo Plummer (senior) che ha qualche guizzo nel ritratto del vecchio Paperone. 
MEMORABILE: Le perle di (taccagna) saggezza del magnate sulla differenza fra "come diventare ricchi" e  "come esserlo". 

Giùan 22/07/20 09:34 - 4528 commenti

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Dà la sensazione, che progressivamente si rivelerà epidermica, di volersi aprire a un discorso più ampio (sul potere e la dannazione del denaro), di potersi librare cinematograficamente in volo e invece derapa senza schiantarsi (la guida del pilota Scott è una garanzia), perdendosi tuttavia lungo le regole d'ingaggio del mainstream. Se il peccato mortale è l'appiattimento, a partir da quello linguistico, la parziale redenzione, a livello d'intrattenimento, la procurano, oltre alla regia, la tenacia palpitante della Williams e Plummer, incarnazione dell'horror vacui della pecunia.
MEMORABILE: La Williams scopre che la statuetta del minotauro èuna  patacca; Il taglio dell'orecchio: Lombardi anticipa il personaggio di The nest.

Enzus79 24/05/21 18:32 - 2864 commenti

I gusti di Enzus79

Tratto da una storia vera: il rapimento del nipote del miliardario Getty (uomo molto avaro) nei primi anni Settanta in Italia. Prima parte (con molti flashback) meno interessante della seconda, in cui l'azione dà un'accelerata alla storia con un crescendo della tensione e della suspense. Del cast Michelle Williams è quella che convince di più. Ottimi fotografia e costumi.
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  • Discussione Dusso • 8/01/18 09:16
    Archivista in seconda - 1822 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non mi pareva di aver stravolto nulla, Dusso. Avevo eliminato il "Per quanto mi riguarda" perché è ovvio, essendo un tuo commento.
    Ho messo ambientazione invece di ambiente, ok, e ti assicuro che la prima frase era scritta diversamente, se no non l'avrei sistemata, qui sì forse fraintendendo. C'era un "altrettanto" che deviava e un "non" che non si collegava al resto, ricordo. Poi "rimane in un personaggio" non mi pareva proprio chiarissimo e avevo scritto "interpreta". Forse ho stravolto lì?
    La storia che non si dà troppo da fare non c'era o è stata eliminata per errore (ma mi pare strano, francamente).

    Ad ogni modo guarda ora.


    Si adesso va meglio, beh prima all'inizio del commento avevo scritto il contrario sul fatto che l'ambientazione italiana era ben ricostruita rispetto ad altre pellicole straniere, mentre leggendo si capiva il contrario
  • Discussione Dusso • 8/01/18 09:31
    Archivista in seconda - 1822 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Dusso ebbe a dire:
    Wahlberg rimane in un personaggio che a volte sembra che non si dia troppo da fare per ritrovare il rapito.

    Ciao.
    Scusa se mi intrometto, ma non capisco bene cosa vuol dire "rimane in un personaggio".
    A presto!


    Ciao, sicuramente la forma non è corretta ma intendevo più che interpreta come ha scritto Zender che il suo personaggio "rimane legato"
  • Discussione Zender • 8/01/18 10:00
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dusso ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Non mi pareva di aver stravolto nulla, Dusso. Avevo eliminato il "Per quanto mi riguarda" perché è ovvio, essendo un tuo commento.
    Ho messo ambientazione invece di ambiente, ok, e ti assicuro che la prima frase era scritta diversamente, se no non l'avrei sistemata, qui sì forse fraintendendo. C'era un "altrettanto" che deviava e un "non" che non si collegava al resto, ricordo. Poi "rimane in un personaggio" non mi pareva proprio chiarissimo e avevo scritto "interpreta". Forse ho stravolto lì?
    La storia che non si dà troppo da fare non c'era o è stata eliminata per errore (ma mi pare strano, francamente).

    Ad ogni modo guarda ora.


    Si adesso va meglio, beh prima all'inizio del commento avevo scritto il contrario sul fatto che l'ambientazione italiana era ben ricostruita rispetto ad altre pellicole straniere, mentre leggendo si capiva il contrario


    Infatti era scritto in modo che non fosse chiara la cosa, e siccome avevo sentito dire che appunto la ricostruzione italiana pareva farlocca pensavo volessi rimarcare anche tu la cosa. Ok, perfetto allora. Ho messo "rimane legato", grazie.
  • Curiosità Capannelle • 12/03/18 20:37
    Scrivano - 3471 interventi
    A causa delle accuse di molestie rivolte a Kevin Spacey, Ridley Scott lo ha sostituito con Christopher Plummer rigirando tutta una serie di scene?

    Questo reshoot avrebbe generato extra costi per 10 mln $ su un totale di 40, dovuti non solo al costo delle riprese e allo stipendio di Plummer ma anche, ad esempio, all'extra strappato da Wahlberg che pare sia stato di 1,5 mln per 9 giorni di lavoro.

    Fonte: The week
  • Discussione Caesars • 13/03/18 09:37
    Scrivano - 16796 interventi
    A me pare una follia aver rigirato tutte le scene con Spacey sostituendolo con Plummer.
  • Discussione Galbo • 13/03/18 09:55
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    A me pare una follia aver rigirato tutte le scene con Spacey sostituendolo con Plummer.

    Concordo, la morale bacchettona degli americani ha colpito ancora
  • Discussione Capannelle • 19/04/18 14:00
    Scrivano - 3471 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Caesars ebbe a dire:
    A me pare una follia aver rigirato tutte le scene con Spacey sostituendolo con Plummer.

    Concordo, la morale bacchettona degli americani ha colpito ancora

    Sulla morale bacchettona concordo, però devo dire che Plummer è un valore aggiunto del film.

    @ Markus: quali blooper ti hanno colpito di più? Oltre alla macedonia di macchine delle prime scene a me ha fatto strano l'uso della barriera New Jersey in autostrada. Ma da come scrivi ci deve essere di peggio.
  • Discussione Panza • 19/04/18 16:22
    Contratto a progetto - 5201 interventi
    Ricordo un ombrellone di un ristorante e i segnali stradali in generale che stonavano con gli anni '70, ma credo che siano difetti che saltino agli occhi ad un italiano.
    Ultima modifica: 19/04/18 18:10 da Panza
  • Discussione Markus • 19/04/18 20:02
    Scrivano - 4775 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Caesars ebbe a dire:
    A me pare una follia aver rigirato tutte le scene con Spacey sostituendolo con Plummer.

    Concordo, la morale bacchettona degli americani ha colpito ancora

    Sulla morale bacchettona concordo, però devo dire che Plummer è un valore aggiunto del film.

    @ Markus: quali blooper ti hanno colpito di più? Oltre alla macedonia di macchine delle prime scene a me ha fatto strano l'uso della barriera New Jersey in autostrada. Ma da come scrivi ci deve essere di peggio.


    Tra le varie, le Marlboro light (o come si chiamano oggi) con il nuovo packaging e il codice a barre ben in vista.
  • Discussione Raremirko • 6/07/21 20:31
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Scott rimane sempre e comunque uno dei migliori registi al mondo: sapiente direzione, ottima fotografia, bravi attori (qualcuno pure italiano).
    L'autore, qui all'ennesima trasferta italiana, inquadra bene la trama, peraltro ispirata a fatti veri, spinge a riflettere su vari temi ed intrattiene bene per tutta la durata.