Gli eterni interrogativi esistenziali della specie umana sciorinati in parodia con licenza d'abuso in grandangolare e primo piano. Al piglio della favola surreale si diverte a dissacrare ed a farsi sberleffo dei patetici luoghi comuni in cui spesso l'umano tende a cadere, allorché il culto del credo trascende fino a distorcere la realtà instillando nella mente sicumere ancor più fuorvianti. Allegro e vivace, con un cast in karma positivo ed uno stile registico già molto personale. Consigliato agli appassionati del "Nirvana" di Totaro.
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