Turbamento di una minorenne - Film (1974)

Abbastanza spinto per l'epoca, ma anche abbastanza micidale per l'epoca medesima. Edificante narrazione di biondina che resta scioccata dal sapere che la madre pratica il sesso. Si innamora e infine si sposa con un ragazzo di colore, in una delle scene più misere nella storia del cinema della penisola danese (e di molte altre penisole).

Perfino nell'emancipata Danimarca una relazione con un nero suscitava sdegno, al tempo; una pessima idea è pure quella di far studiare la figlia in un collegio svizzero e lasciarla rimpatriare senza preavviso. In ogni caso personaggi e ambiente hanno un forte impatto scenico: si dimostra anche come molte droghe anziché allargare la mente la rendano più limitata, al punto da trasformare nel più beceri reazionario chi le consuma. La ragazza ne esce schifata, ma una volta fatto quanto basta per farsi scivolare via l'amarezza, prende la decisione migliore.

Non è tanto la trama a colpire, quanto la sua attualità, in ordine agli accadimenti, unitamente alla spregiudicatezza (per l'epoca) del narrato. Se una figlia torna a casa inaspettatamente e trova la madre a letto, può finire disorientata e disgustata al punto da scivolare in una relazione omosessuale? Affidiamoci alle immagini, alle nudità, alla sessualità di una madre solo apparentemente repressa e dimentichiamo le implicazioni di genere e allora sì che il film bucherà lo schermo.