Tromperie - Inganno - Film (2021)

Tratto da un romanzo di Philip Roth, il film è sicuramente ben fatto e presenta diverse buone qualità. Ha una solida regia, scorre via senza intoppi - pur essendo molto verboso -, regala qualche bel momento ed il cast è tutto all'altezza del compito assegnatogli. Cosa gli manca? A parte il guizzo che lo elevi rispetto alla media, cosa sempre più frequente nelle pellicole contemporanee, la capacità di avvincere davvero lo spettatore e di emozionarlo. E forse anche quella di creare personaggi, per carità non certo mal fatti, che sappiano restare nella memoria. Freddino, ma buono. 

La linea sottile tra realtà e immaginazione viene descritta attraverso brevi capitoli e l’uso misurato dei dialoghi. Desplechin evita l’effetto teatrale usando una regia elegante, sfruttando i primi piani e variando gli umori strada facendo; più giocoso nelle seduzioni e più riflessivo nei problemi. Nei momenti di intimità della Seydoux si notano somiglianze con Bertolucci (senza morbosità però). Alcune sezioni son meno interessanti, soprattutto quando il protagonista ostenta il suo ruolo di vittima (nel processo) o non nasconde i suoi tradimenti coniugali.

Uno scrittore in voga e le sue variegati amanti, molte delle quali finite male dopo la chiusura del loro rapporto. Il diario di un uomo che fa di queste esperienze un motivo per creare best seller, alla faccia della privacy e dell’amore vero. Il regista insiste sul profilo intellettuale ricavandone un’opera fredda, autocompiaciuta, stilisticamente noiosa, immersa in un’ambiguità narrativa chiaroscurale. Riassumendo, una specie di Woody Allen drammatico e naturalmente senza la componente ironica/umoristica del celebre regista americano. Tanto dispiegamento per poco, tutto sommato.

Uno scrittore americano di successo e le donne della sua vita impegnati in un confronto ininterrotto, quasi come un flusso di coscienza, sono al centro di questo film fedele nello spirito al romanzo di Roth da cui è tratto e girato con indubbia cura, ma incapace di emozionare anche nei momenti più drammatici: pur affidati ad attrici di valore, i personaggi femminili sembrano solo proiezioni dell'ego sconfinato del protagonista e, in assenza di un filtro in chiave ironica o satirica, si rischia di affogare in mezzo ad un mare di chiacchere, per quanto raffinate. Tedio in agguato.