Quest'ultima fatica di Joel Schumacher si traduce in un thriller assolutamente privo d'inventiva: il plot è risaputo e anche i vari snodi narrativi sono ampiamente prevedibili, ma nonostante ciò riesce a generare un pizzico di tensione e a tener desta l'attenzione dello spettatore fino alla fine. Una delle opere meno memorabili del regista statunitense, ma gli attori si impegnano (compreso il tanto bistrattato Cage) e il film si segue con piacere.
All'inizio sembra il remake di Secuestrados con ricca famigliola rapinata in villa da una banda di mascherati, con tutto più di lusso come avviene in questi casi, poi prende una strada maggiormente incentrata sulle traversie delle due star in campo (Cage al suo peggio, Kidman non al suo meglio), fino all'epilogo convenzionale. Schumacher è un artigiano che a volte sballa e a volte ci azzecca, qui sta nel mezzo, ma non si tratta di una "aurea" mediocrità, piuttosto di una variazione banale ed effettistica di un soggetto noto.
Film su famiglie sequestrate in casa da bande di rapinatori, con annesse variazioni sul tema, ne sono stati prodotti parecchi. Nel genere si cimenta Joel Schumacher, di solito discreto "artigiano" cinematografico. Il risultato è senza infamia e senza lode: il film si può vedere e nel complesso è ben realizzato ma non lascia nulla nello spettatore e si limita a riprendere gli archetipi narrativi del genere, rendendosi a volte fastidiosamente prevedibile. La prova del cast è dignitosa ma nulla di più.
Invasione domestica, sequestro di famiglia, clima di terrore e general tenzone psico-fisica a chi regge meglio lo stress del chiuso e dei minuti contati. È notorio, Schumacher li sforna come un panettiere Girmi questi thriller ad alta gradazione acetica: un ballo di San Vito compulsivo di rivelazioni frastornanti e colpi di scena delle cento pistole (della serie "Non sono tuo padre, sono tua madre!"...) Più che un veicolo per Baudo-Cage, Perego-Kidman e tutta la cianfrusaglia antagonistica, una mega-reclame per l'interior designer, artefice di interni tanto opulenti e moderni quanto vuoti e inutili(zzati).
MEMORABILE: Gli interni iper-tech e gli arredamenti milionari della maxivilla del commerciante di diamanti Cage.
Schumacher è un regista che solitamente apprezzo, purtroppo stavolta aveva a disposizione uno script banale e piatto, che nemmeno con la sua esperienza può essere salvato. Noioso, senza guizzi per risollevarlo dal già visto e con poca azione. Si salvano la fotografia dell'altro veterano Bartkowiak e la Kidman, che si impegna in una recitazione passabile, mentre Cage e gli altri sono sotto la mediocrità. Evitabile.
Poteva essere un onesto b-movie basato su un canovaccio classico, ovvero la rapina in casa con famiglia presa in ostaggio, se non fosse che Schumacher rende il tutto inverosimile con uno stile roboante all'americana, fatto di mille inseguimenti, scazzottate, sparatorie, montaggi concitati, confezionando un prodottucolo banale che non sorprende né narrativamente (pochissimi i colpi di scena) né come intrattenimento. Brava la ragazzina, brava la Kidman, implausibile il finale. Schumacher rimane un mestierante che non riesce mai a emergere.
Nonostante il soggetto abusato, il film riesce a essere interessante almeno per i 3/4 della sua durata. Questo grazie sicuramente a Schumacher, (regista abile e avvezzo al genere, capace di ricreare la giusta tensione) e a un cast non solo buono sulla carta ma anche ottimamente amalgamato nel contesto. I dialoghi serrati tra Cage e Mendelsohn sono il piatto forte e, finalmente, Cage ricorda di essere un attore e sforna una delle migliori interpretazioni degli ultimi anni. Qualche caduta verso il finale, ma è fisiologica. Kidman sottotono.
MEMORABILE: Cage a Mendelsohn: "Tieni a bada i tuoi uomini! Lui ha appena detto il tuo nome!"; Le masturbazioni mentali di Gigandet.
Una famiglia benestante viene presa in ostaggio da un gruppo di delinquenti pronti a tutto pur di riuscire a intascare un grande bottino. Se si riesce a superare il fatto che, per tutta la durata dell'opera, guardiamo gente che minaccia pistola alla mano quella che dovrebbe essere l'allegra famigliola, possiamo allora sopravvivere. Altrimenti si rischia di rimanere fagocitati nel nulla assoluto di una sceneggiatura poverissima. Desolante vedere come attori del calibro di Cage e della Kidman siano costretti a "subire" questi copioni.
Senza infamia e senza lode, questo thriller dello specialista Schumacher funziona più per le dinamiche psicologiche che emergono tra i protagonisti che per la suspense (le scene d'azione sono piuttosto prevedibili). Certamente vedere un'attrice del calibro di Nicole Kidman in un film del genere, molto più televisivo che cinematografico, influisce positivamente sulla riuscita complessiva del prodotto.
Ultimo film diretto da Joel Schumacher: lunga notte di violenza durante un sequestro di due coniugi in un villa. Tutto sommato apprezzabile e convincente, con momenti che rasentano l'adrenalinico, almeno nella prima parte, perché nel prosieguo sembra tutto velocizzato e si cade nello scontato: peccato. Nicolas Cage conferma di essere verso il viale del tramonto...
La difficoltà di sviluppare soggetti che trattano rapine in casa non è affatto facile da superare. Creare una tensione duratura potrebbe non bastare e si rischia la monotonia dopo una manciata di minuti. La differenza è data dall’abilità di creare colpi di scena in grado di sorprendere e indirizzare lo sviluppo in angoli nascosti di cui si ignorava l’esistenza. Schumacher riesce in parte nell’intento, dosando le scelte con oculatezza e lasciando che vengano fuori nella seconda parte. Peccato per la scarsa credibilità della polizia, volutamente inerme per non intralciare i fatti.
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