Commedia sentimentale hollywoodiana che si svolge tra la Città Eterna e la lagunare Venezia; naturalmente gli italiani fanno la parte degli abili latin-lovers che conquistano le ragazze d’oltreoceano con chiacchere, galanterie, gite e buona cucina. La confezione, resa ottima da fotografia, location e musiche, supera di gran lunga il risaputo plot con inevitabile happy-end. Dei nostri ci sono Brazzi e – uncredited - una giovanissima Paluzzi al suo esordio.
Aaahhh, il vecchio cinema mainstream della Fox, con tutti gli stereotipi italo-centrici possibili e anche qualcuno di più, con trasparenti di commovente bruttezza, con quel certo tono camp (l'inquadratura dei piccioni in piazza San Marco... ) ma anche con dialoghi rifiniti da professionisti impeccabili, in registri diversi, e la sapiente costruzione culminante nel gran finale al Fontanone. Insomma a suo modo un classico. Corto circuito: a un certo punto risuona "'a femmena bugiarda m'ha lassato", poi immortalata da Totò, Peppino e la malafemmina
Un'Italia strapaesana e gioiosa per queste americanine, niente sindromi di Stendhal o turbamenti dei sensi, ma solo deliziosi batticuori. Aggraziata love-story interpretata con professionalità, che certo dice molto sugli americani e sul loro modo di vedere l'Italia, e molto poco sulla realtà dell'Italia degli anni '50. Rossano Brazzi è più che credibile come latin lover (sempre per gli americani...).
Grande successo all'epoca la storia di queste tre ragazze americane a Roma (con gita fuori porta a Venezia) che riescono, dopo gli inevitabili ostacoli ed equivoci, ad unire l'utile al dilettevole in previsione matrimoniale. La cornice è da un depliant turistico, gli stereotipi sugli italiani imperano, i personaggi risultano bidimensionali e l'epilogo prevedibilissimo ma lo spettacolo è sopra la media rispetto le sue tante imitazioni grazie alla buona confezione, la regia esperta di Negulesco, il garbo di interpreti come Webb e McGuire, protagonisti della sotto-trama più brillante.
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DiscussioneDaniela • 17/09/18 03:08 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Vedendo questo film è impossibile non pensare alla triste storia di una delle protagoniste.
Modella di riviste di moda, Maggie McNamara esordì sullo schermo col botto nel ruolo di Patty ne La vergine sotto il tetto di Preminger accanto a partner prestigiosi come Niven e Holden. Nonostante i guai con la censura per il linguaggio spregiudicato, il film ebbe grande successo e la sua fresca interpretazione le fruttò una candidatura all'Oscar come migliore attrice protagonista.
L'anno seguente, altro successo di pubblico con questo Tre soldi nella fontana ma da allora la sua carriera sembrò arenarsi. Comparve in ruoli minori in altri due film di una certa importanza e poi in alcuni episodi di serie tv, come Ai confini della realtà (stagione 5 ep.13), prima del ritiro definitivo nel 1964.
Completamente dimenticata dal pubblico, morì suicida nel 1978, a 50 anni d'età.