Tre nipoti e un maggiordomo - Serie TV (1966)

Il titolo spiega già tutto: tre nipotini, vezzosi e petulanti, precisi precisi come i bimbi perfetti e birichini delle pubblicità, sono accolti dallo zio ricco e dal suo maggiordomo dal cuore d'oro e dalle mille risorse. Serie tv per mamme e bambini, marmellatosa e cincischiosa. Un classico della tv, anche per l'innegabile simpatia dei tre piccoli protagonisti e dell'imponente servitore. Zuccheroso.

Tra i primi telefilm di produzione americana trasmessi dalla televisione italiana (ma un po' dopo la sua realizzazione), Tre nipoti e un maggiordomo è il classico prodotto per famiglie. Attori adulti di grande simpatia e bravura, un cast "junior" scelto con grande cura, storie piuttosto esili e zuccherose ma di sufficiente leggerezza per un consenso generale, sono gli ingredienti per un sicuro gradimento del pubblico che non tardò ad arrivare.

Insomma. C'e da dire che la serie non è invecchiata benissimo; il buon mestiere degli attori è indubbio ma le storie, oltre a essere troppo simili episodio dopo episodio, risultano troppo dolci, diventando talvolta indigeste. Ha perso un po' di smalto, con gli anni.

Gli anni 60, con le sue sit-com americane tutte buoni sentimenti che oggi sembrano noiose e sorpassate. Anche questo "3 nipoti e un maggiordomo" non fa eccezione. Telefilm della mia infanzia che, ahimè, è invecchiato velocemente. Benchè la trama parli di tre orfanelli adottati dallo zio e dal barbuto e grosso maggiordomo, l'adolescente Cissy non ha mai interessato tanto quanto i gemellini Jody e Buffy, che rubavano la scena anche a Brian Keith e Sebastian Cabot, lo zio e il maggiordomo.

In questa serie la melassa scorre a fiumi, i buoni sentimenti e soprattutto, i buoni insegnamenti, sono all'ordine del giorno e le storie sono quello che sono. Ma bisogna ammettere che i personaggi sono simpatici (soprattutto i due bambini e il barbuto maggiordono, il signor French). Anche lo zio se la cava bene, mentre la terza nipote (già sviluppata) sembra piazzata lì solo per attirare dagli adolescenti in su. Comunque, nel complesso, non è male, pur risultando decisamente datato per le nuove generazioni.

Sono cresciuto a pane e Tre nipoti e un maggiordomo: lo guardavo molto anche se non era tra i miei telefilm preferiti. Già allora trovavo un pò stucchevoli (sebbene bravi) i due bambini perfettini e sempre sorridenti, mentre mi stavano simpatici lo zio e il maggiordomo. A tutt'oggi confermo le mie impressioni di allora segnalando anche una confezione molto colorata e lussuosa (chi ha avuto la fortuna nella vita di avere un maggiordomo a tempo pieno, per di più come French, alzi la mano). Trovo, infine, che sia un telefilm invecchiato bene.

Tre nipoti (un adolescente e due bambini) sono adottati - beati loro - da un vedovo miliardario (vicenda ripresa al pari dal successivo telefilm Arnold) che ha un simpatico maggiordomo in casa. In effetti il titolo racconta già di per sé molto della serie che per certi versi è stata pionieristica, nel suo zuccheroso stile. Buoni sentimenti e vicende scacciapensieri cui nessun bambino nato negli Anni '70 è potuto sfuggire grazie alle estenuanti messe in onda.