Tre colpi che frantumano - Film (1973)

E' il film che ha portato alla ribalta internazionale il colosso Yang Sze Stotoka alias Bolo Yeung (nonostante qui non sia lui l'attore protagonista). Ha letteralmente tolto la scena a Michael Chan Wai-man, tant'è che nelle copie in vhs o dvd figura solo il suo nome. Il film è piuttosto mediocre, le uniche sequenze da vedere riguardano gli ultimi trenta minuti (quando cioè entra in scena Bolo, un colosso al servizio di un giapponese che naturalmente compie dei soprusi in un villaggio di pescatori Cinesi). Violento.

È un film che ricordo con piacere. L'eroe Sonny Chan (Chang Tung Man) all'inizio si nasconde e si mette al servizio degli oppressi, ma senza usare la violenza, solo con la generosità. Nella parte finale esploderà come un vulcano. Notevoli le figure dei cattivi: l'erculeo Yang Sze che fa sfoggio del suo imponente fisico e il suo capo Fong Yau. Il film è diretto da un esperto del genere arti marziali, Corey Yuen. Peccato che la pellicola in lingua italiana abbia i colori sbiaditi.

I primi 30 minuti sono di una noia pazzesca. Poi entrano in scena duri e violenti combattimenti, nei quali si mette in mostra il mitico Bolo Yeung (che possiamo osservare in una performance simile anche nei Tre della operazione drago). Film gradevolissimo, peccato non sia stato editato in video digitale previa ripulitura, vista la qualità orrenda del vhs italiano.

Lotta proletaria a colpi di kung fu contro l'iniquità dei padroni sfruttatori per questo stracultissimo gongfupian "socialista" (a suo modo) di enorme culto in tutto il mondo, soprattutto per la presenza breve ma intensa a dir poco del grande (in tutti i sensi) Bolo Yeung, memorabile per la sua brutalità e le sue (poche) battute da antologia che anticipano certo Schwarzenegger. Il clima poveristico dell'operazione aggiunge fascino neorealista al tutto e sembra di assistere a un lavoro a quattro mani firmato da Ken Loach e Bruce Lee. Un piccolo grande capolavoro del genere.