The wrath of God - Film (2022)

Horror argentino prodotto da Netflix basato interamente sulla suggestione; le parti più propriamente d'orrore e grafiche, centellinate, sono solo secondarie alla sensazione funebre e di disagio che avvolge l'intero lavoro, una cappa di lutto e di forze inspiegabili che ricordano da vicino Il sacrificio del cervo sacro. L'ispirazione (là Euripide, qui la "Lex Talionis") porta a risultati simili e Schindel si dimostra regista abile nel creare le giuste atmosfere, coadiuvato da un cast ben scelto e da una fotografia di classe; tolto il senso di déjà vu, il suo effetto lo fa comunque.

Dodici anni prima, una studentessa scioccata da un tentativo di approccio da parte del famoso scrittore per cui lavorava ha denunciato l'uomo con tragiche conseguenze. Ora lo accusa di essere responsabile di una catena di morti sospette... Incentrato su una presunta vendetta legata alla biblica legge del taglione, un thriller argentino in grado di catturare l'interesse grazie a una messa in scena che ben restituisce il clima di opprimente mistero ma nella quale la gestione degli inserti temporali risulta troppo frammentata e l'epilogo lascia perplessi nella sua voluta ambiguità.

Thriller argentino che ricostruisce una storia di vendetta o presunta tale dopo una vicenda di molestie sessuali per la quale il protagonista paga un alto prezzo. L’autore è abile nel rappresentare una situazione di estrema ambiguità e di perenne inquietudine legata alla morsa che il personaggio femminile sente stringersi intorno a sé. Da questo punto di vista l’epilogo, benché non eclatante, è coerente con la storia e risulta verosimile. Ottimo il lavoro degli attori. Un buon film.

Uno scrittore di successo, ombroso e piuttosto tetro, viene accusato dalla sua writer di molestie; da qui una catena di azioni e reazioni distrugge le rispettive famiglie. Thriller argentino con qualche pretesa di autorialità che soffre in primis di un confuso andirivieni temporale che toglie mordente alla causalità dei fatti, con in più una pseudo verniciatura biblica che distoglie dalle ragioni profonde di una crudeltà mentale diffusa. Una bella ricerca fotografica tra interni ed esterni di una Buenos Aires ventosa e piovigginosa, ma in generale non emoziona né avvince.

Robusto thriller argentino dai meccanismi ben congegnati. La narrazione è composta di vari flashback che servono a riportarci alla prima scena. La trama è tipica di un vengeance movie ma sono interessanti i modi e i tempi coi quali ci viene raccontata. Kloster, lo scrittore accusato dalla protagonista di averle sterminato la famiglia, ha un che di luciferino, eppure niente lo collega direttamente alle disgrazie. È solo paranoia? Molto buone le interpretazioni, ottima la regia "invisibile", doppiaggio discreto. Hitchcockiano.

Opera assai grezza forse destinata agli amanti delle telenovele; tutto è approssimativo: si inizia con alcuni flashback malamente eseguiti e si prosegue con un protagonista qui monoespressiva; si salva la ragazza vittima di una avance che è fresca e delicata. Non manca l'incursione della IA che rappresenta il cottage sulla spiaggia della famiglia. Sorprende nei titoli finali che il film sia ripreso da un'opera letteraria. Regia mediocre, fotografia che pare amatoriale. Ampiamente evitabile.