The wolf of Wall Street - Film (2013)

The wolf of Wall Street
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Wolf of Wall Street
Anno: 2013
Genere: biografico (colore)
Note: La storia di Jordan Belfort.
APPROFONDIMENTI: Gli ascensori al cinema
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In pochi riescono a sfruttare meglio di Scorsese la lunga durata: le tre ore diventano necessarie per calarci completamente nella storia e nei personaggi, per condurci nell'abisso di avidità e perversione che obnubilano la mente di Jordan Belfort. Non una complessa storia di intrecci finanziari alla WALL STREET ma la navigazione a vista in una vita sregolata affogata nella cocaina e negli acidi, l'ascesa di Belfort (attualmente ancora in vita) al trono di finanziere indipendente di successo per farci conoscere da vicino gli eccessi di chi può. DiCaprio, che già nel CELEBRITY di Woody Allen...Leggi tutto aveva interpretato un personaggio sorprendente simile, si getta anima e corpo al servizio di un regista che resta unico e inconfondibile, che rievoca le stilizzazioni di CASINO' divertendosi ad autocitarsi con deliziosi ralenti su bicchieri che si rovesciano e pillole in volo. Il lavoro su scene e montaggio è ancora di quelli che non lasciano indifferenti (certo, non siamo ai livelli di CASINO', ma lì si rasentava il divino), la sceneggiatura colpisce nel segno indugiando in gag da vero cinema comico vivacizzando il film molto più del previsto, mentre il prologo ci consegna uno squalo della finanza tanto folle e megalomane da far invidia a Gordon Gekko, un Matthew McConaughey sensazionale che è davvero un peccato non poter rivedere in seguito; poi si cede la scena alla coppia DiCaprio/Hill, con il secondo ormai rodato per ruoli da partner di lusso di scervellati assortiti: compagno di droghe, adoratore dell'eccesso come massima realizzazione di potere acquisito, è l'alter ego perfetto di un leader comunque insostituibile e naturalmente molto più carismatico. Merito dell'ottima caratterizzazione di DiCaprio, certo, forse non ancora ai livelli dei migliori di sempre a Hollywood ma da tempo ritagliatosi un ruolo da primattore in virtù di partecipazioni di lusso in film di primissimo piano. Le traversie con mogli che lo capiscono a metà prima e con l'FBI più incorruttibile poi ne ampliano le porzioni di vita analizzata, consentendoci di valutare la complessità del personaggio in quello che è un vero e proprio ritratto a tutto tondo, di uno spessore (relativo) che si coglie inconsciamente mentre se ne seguono le vicende. La grandeur scorsesiana insomma è rispettata, il ribadire lo stile riconoscibile che ha fatto di Scorsese uno dei maggiori cineasti contemporanei ci consente di amare THE WOLF OF WALL STREET al di là delle sue imperfezioni, di qualche divagazione superflua (i troppi discorsi per caricare i suoi dipendenti), di qualche zoppicamento che nella seconda parte fa parzialmente avvertire il peso di una durata non indifferente. Un divertissement di qualità, senza la profondità di sguardo che forse le ambizioni suggerivano ma pur sempre uno spettacolo di alto livello, godibile e con un bel numero di passaggi realmente esilaranti o memorabili.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/01/14 DAL BENEMERITO JANDILEIDA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/01/14
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Jandileida 11/01/14 19:32 - 1565 commenti

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Meglio chiarirlo subito: non è un film sulla crisi. Siamo nello scorsesiano più puro: la mitopoiesi del "bravo ragazzo", antropologia di un mondo, quello della finanza predatoria, che non differisce poi molto, per metodi e finalità, da quello di Jimmy e Henry. Originale? Non troppo, specie nel finale. Da vedere? Certamente, perché Martin filma le sue storie come pochi e ancora non ha perso il gusto del racconto. Di Caprio finalmente mi ha sorpreso in positivo: il film è praticamente lui con il resto del cast a fare da contorno. Comunque una spanna sopra Stone.

Furetto60 25/01/14 20:50 - 1194 commenti

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Film riuscito (3 ore che non pesano) che fa pensare a Wall Street e al suo protagonista, ma il rimando è limitato; qui si pone l'accento su un'umanità che ha un solo credo: fregare il prossimo e godersi la vita a base di abuso di droghe, sesso e lusso. Evidente il contrasto con gli agenti dell'FBI e il resto del mondo. Un primo tempo a manetta, follemente divertente e adrenalico, drammatico il secondo. Di Caprio sfoggia una delle sue prove migliori in un ruolo difficile con monologhi di spessore.
MEMORABILE: Mio padre diceva sempre che i nodi prima o poi vengono al pettine; Ooo ooo oo UH!

Greymouser 18/01/14 20:40 - 1458 commenti

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Alla fine, ci sono due aspetti che colpiscono. Il primo è un evidente automanierismo del regista, in quanto la parabola disegnata sul "tycoon" DiCaprio non è dissimile - al netto della diversità tematica - di quella un tempo riservata al Ray Liotta dei Bravi ragazzi. Il secondo è che il film dura quasi 3 ore, ma finisce che sembra appena iniziato, grazie ad una direzione brillante e nervosa come ai bei tempi del nostro Martin: non una pietra miliare assoluta della sua carriera, ma pur sempre un notevole tassello del suo immenso talento.

Kinodrop 25/01/14 00:38 - 2948 commenti

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Storia complessa sul rampantismo finanziario newyorkese in voga negli anni '80, cucita addosso a un Di Caprio fin troppo onnipresente. Scorsese vuole strafare, mischiando autocitazioni (Quei bravi ragazzi, Casinò) con momenti alla Tarantino senza verve. Ne esce un film estremamente lungo e con scene ricorrenti che alla fine sottraggono interesse ottenendo l'effetto opposto e che non giustificano le 3 ore di durata. Nonostante la grande profusione di mezzi e il mestiere del regista, non si sfugge all'impressione di un manierismo artificioso.
MEMORABILE: Gli effetti di psicofarmaci scaduti che generano momenti trash sfiorando il grottesco.

Markus 25/01/14 10:23 - 3687 commenti

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La finanza e la speculazione della seconda metà degli anni Ottanta e Novanta (il film è ambientato in quegli anni) vista non più attraverso uffici asettici, uomini d'affari di ghiaccio e la pochette intrisa nel Drakkar noir, ma quella che forse Scorsese sa essere un'oggettività, tanto da ricostruire la storia dell'ex broker Jordan Belfort. L'arte del raggiro, di dar false speranze di diventare ricchi, sesso, droga e personaggi al limite del grottesco. Un cinismo veritiero e divertito in tre ore di vicenda che scorre via veloce.

Mickes2 25/01/14 21:49 - 1670 commenti

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Ritratto fiammeggiante, misantropo, caricaturale, disumanamente cinico e orgiastico di un mondo nel quale Jordan Belfort è l’eroe, per sé e gli altri. Pecore e lupi per una miscela inarrestabile di commedia nera grottesca e pura comicità demenziale, dove il racconto antropologico si interseca a quello famigliare e d’indagine. I goodfellas della finanza tra selvaggio capitalismo e perversione, denaro e droga come doni dell’Olimpo dove nel ghigno brulica tutto il carosello fetido e aberrante di un macrocosmo spietato e follemente (auto) distruttivo.
MEMORABILE: Il colloquio con McConaughey; La prima telefonata al penny-stocks; Gli incontri con la combriccola; Le mutandine mancanti...; “Vendimi questa penna”.

Mtine 26/01/14 23:14 - 224 commenti

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Quando un autore nel fare un film plagia smaccatamente se stesso, qualcosa non va. The wolf of Wall Street sarebbe anche un'ottima opera per un qualsiasi regista di medie pretese, ma da un grande come Scorsese ci si aspetta ben altro. E invece il film pecca incredibilmente di presunzione, a partire dalla durata assolutamente spropositata, passando per la ridondanza di scene di sesso, spesso assolutamente superflue e per una storia tutto sommato fiacca e ripetitiva. A tratti godibile, ma piuttosto opaco.
MEMORABILE: DiCaprio sotto l'effetto delle Lemmon 714.

Harrys 27/01/14 16:31 - 687 commenti

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Il manifesto del post-moderno cinematografico. Scorsese rielabora Casinò e Quei bravi ragazzi esaltandosi in un'estetica formulata in chiave evoluzionistica, come solo la matrice poteva essere in grado di concepire. Estremo e ammiccante nella persistente rincorsa su sé stesso alla ricerca del frangente cult che, adornato da deliri da suburbia scanzonata, malcela una struttura destabilizzante tra pulp, innovazione in senso lato e dileggio al salotto canonico. Un home run di rara ponderazione artistica scagliato direttamente dalla terza età. ****

Viccrowley 28/01/14 09:24 - 814 commenti

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C'è tutto Scorsese in questo nuovo gigantesco opus che racconta l'ascesa e la caduta di un ambizioso broker nell'America a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta. Lo sfarzo della messa in scena, gli eleganti movimenti di macchina, un cast imponente e un linguaggio metafilmico che strizza l'occhio all'opera scorsesiana passata. La struttura richiama quella di Quei bravi ragazzi, che qui viene decostruita e virata in toni da commedia grottesca, immersa in uno scenario opulento e misto tra slapstick e dramma dove molti sono i perdenti e pochissimi i vincitori.
MEMORABILE: Il viaggio in aereo; Il primo incontro tra DiCaprio e Hill; La chiacchierata con McConaughey; La festa nella casa sulla spiaggia.

Magnetti 29/01/14 21:23 - 1103 commenti

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Per il mio gusto The wolf of Wall Street è uno dei più bei film che abbia mai visto. Con un approccio divertente, esagerato, demenziale e imprevedibile (la scena dell'effetto della droga scaduta su tutto) si racconta la vita di un truffatore che porta nel "lavoro" la filosofia del cazzeggio delle confraternity universitarie (alla Animal House). Scorsese sceglie un registro inaspettato, un po' come il calciatore destro che tutt'un tratto segna gol magnifici di sinistro. Tre ore che volano e di cui ringrazio il regista. Di Caprio eccezionale.
MEMORABILE: La riunione sull'opportunità di portare in ufficio il gioco del tiro al bersaglio con i nani.

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Xamini 30/01/14 00:30 - 1252 commenti

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Non ha la tragicità di un Tony Montana, perché ha gli occhi chiari di un DiCaprio che ha incontrato i fratelli Coen, ma il carisma è quello. A dirigere la riduzione cinematografica della vera storia di questo broker trascinatore assiso al dio denaro è il maestro Scorsese, capace ancora una volta di costruire un ritmo che non cede mai - su una lunghezza di tre ore tre - soprattutto per merito di un tono che si fa spesso e volentieri leggero, lieve, addirittura grottesco e ci impegna non già nell'analisi e nella dissertazione sull'eccesso e lo sfacelo, ma in una manciata di grasse risate nel bel mezzo di quella che alla fin fine è una biografia. Niente affatto poco.
MEMORABILE: Il Lemmon 714 e le sue conseguenze

Bizzu 30/01/14 01:36 - 217 commenti

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Scorsese ha visto Blow e ne ha fatto il remake versione Wall Street. Come se non bastasse, confeziona tutto in 3 ore di scene ripetute allo stremo (mi piacerebbe sapere quanto durerebbe meno senza tutte quelle inutili tirate di cocaina e scene che sembrano prese da filmacci tipo Una notte da leoni). Io l'ho trovato veramente mediocre, senza profondità, insomma il classico film per riempire i multiplex: in sala il pubblico era in visibilio a ogni tirata di coca o ragazzotta nuda. Pecoreccio.
MEMORABILE: Il gruppo di broker che regredisce a un livello quasi animale con le grida, i gesti tribali...

Cotola 31/01/14 23:37 - 9043 commenti

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Puro Scorsese (basti vedere il montaggio più che frenetico ed il modo di mescolare musica ed immagini) questo film sull'alta finanza (ma non solo) e le sue degradazioni. Se in piccola parte lo si può "accusare" di ripetitività è anche vero che le tre ore scivolano via velocissime senza (quasi) un attimo di pausa. C'è anche grande capacità nel descrivere un mondo folle fatto in buona sostanza di drogati (non solo di stupefacenti), alienati e schegge impazzite. Grande prova di Di Caprio ma Matthew McConaughey ruba la scena a tutti. Uno dei migliori Scorsese degli ultimi anni.
MEMORABILE: Il personaggio di Matthew McConaughey ed i duetti con Di Caprio. La prima telefonata al Penny stocks.

Galbo 1/02/14 19:42 - 12392 commenti

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Torna Scorsese grande narratore, che procede con il pilota automatico per una storia non esaltante (solita ascesa e caduta di un truffatore guascone finanziario) ma raccontata benissimo, sia pure con qualche sbavatura, grazie al solito magistrale lavoro di montaggio e ad un cast che annovera uno stellare Leonardo Di Caprio, alla sua più convincente collaborazione con il regista che dal canto suo "interpreta" al meglio la vicenda collocandola in maniera eccellente nel suo contesto temporale. Godibile anche se non il miglior Scorsese.

Puppigallo 1/02/14 00:04 - 5273 commenti

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Onore a Scorsese, che è riuscito a creare un giocattolone pirotecnico che regge per ben tre ore (non era facile). Questa pellicola è come lo zucchero filato (buona, ma inconsistente). Si possono infatti gustare personaggi piacevolmente macchiettistici (Matthew McConaughey doveva avere un minutaggio superiore) e un protagonista più predicatore che lupo, vista la parlantina e la capacità di convincere chiunque a seguirlo, o a investire facendosi spennare; il tutto irrorato con qualunque cosa tonnellate di soldi possano comprare, legale o illegale che sia. Non lascia il segno, ma funziona.
MEMORABILE: La giornata tipo descritta dal protagonista; Il padre, gentile al telefono e incarognito prima e dopo; Gli effetti ritardati del "farmaco" scaduto.

Jdelarge 1/02/14 01:30 - 1000 commenti

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La parola d'ordine di questo bel film di Scorsese è "eccessivo"; a partire dalla durata (funzionale per coinvolgere del tutto lo spettatore) e dalle scene di sesso e droga spinte ai limiti dell'assurdo, tutto sembra amplificato al massimo. Il risultato più plausibile è un distaccamento "per disgusto" dello spettatore nei confronti del protagonista Jordan Belfort e da tutto il suo mondo perverso. Il film lascia poco di cui parlare, proprio perché l'argomento principale è intriso di mero materialismo. DiCaprio, come al solito, è eccezionale.
MEMORABILE: Jordan Belfort che, vedendo Braccio di ferro mangiare gli spinaci, si fa di cocaina.

Rambo90 1/02/14 01:51 - 7697 commenti

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Tre ore scorrevolissime, divertenti ed esagerate, rette quasi interamente dalla straordinaria performance debordante di DiCaprio, a suo agio nei momenti sfacciati, ma anche in quelli più degradanti. La regia di Scorsese sa imporre un ritmo che rende la visione leggera, mai davvero pesante o tragica (nonostante la lunga caduta del protagonista) e i comprimari fanno il loro mestiere (con menzione d'onore per Rob Reiner). Notevole.

Rullo 2/02/14 18:35 - 388 commenti

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Finalmente Scorsese torna in grande stile con un film ad ampio respiro come non se ne vedevano dai tempi di Quei bravi ragazzi. Jordan Belfort è un uomo che punta ai soldi e fa di tutto per arrivarci, persino sfruttare il sistema azionistico americano con una geniale e illegale operazione milionaria. La pellicola dura 3 ore ma il tempo vola grazie a una sceneggiatura strepitosa (molte scene si basano solo su dialoghi) e a un cast stellare (DiCaprio immenso, idem Jonah Hill, piacevole sorpresa). Inutile commentare la regia.
MEMORABILE: I discorsi di Jordan; I vari festini presenti nel film; Jonah Hill appena vede Margot Robbie.

Deepred89 3/02/14 02:33 - 3706 commenti

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Sembra di vedere il primo tempo di Casinò dilatato e portato all'eccesso, con cocaina, milioni e donne (più o meno spogliate) un po' ovunque. Eccesso che riesce a dipingere perfettamente un particolare contesto e che rende godibile una sceneggiatura con svariate cadute nel deja-vu e momenti di grottesco un po' tirato per le lunghe. Sopra a tutto ciò una regia sfolgorante e una bella selezione di hit musicali che non rifugge gli snobbatisimi (nei rispettivi paesi) Umberto Tozzi e Plastic Bertrand. Di Caprio ottimo mattatore. Spassoso.

Capannelle 3/02/14 09:01 - 4411 commenti

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Dopo cinque anni di attesa Scorsese riceve il via libera e mette in scena una sfilza di eccessi frullati e riproposti senza vergogna per quasi tre ore. E poi scopri che è tutto vero. DeCaprio che passa dal tenerone Gatsby a questa macchina drogata di tutto, Hill che gli fa da (ottima) spalla accettando il salario minimo sindacale, gli altri ognuno al posto giusto in questa apologia della depravazione dove sono meglio cento giorni da leone che uno da pecora. Ridondante, eccessivo, maschilista, tutto già visto ma... dannatamente divertente.

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Saintgifts 5/02/14 02:02 - 4098 commenti

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Anche se adeguatamente esagerato, viene mostrato un aspetto vero di un'America (non di tutta l'America) dove il valore massimo è legato al denaro e che ha bisogno di grandi stimoli (e quando non bastano le parole si usano le droghe) per riuscire in campi dove nulla si produce. Credo sia questo l'unico merito di un film che, in una confezione di superlusso, intrattiene per una durata esagerata, doppiando e triplicando scene non necessarie, forse per autocompiacimento, perdendo di vista ogni logica di spettacolo, senza inventare o reinventare nulla.

Tarabas 6/02/14 16:33 - 1878 commenti

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Tema: anziani che pensano di ringiovanire turpiloquiando come i giovani. Svolgimento: Scorsese prende una cantonata senza pari, girando una specie di Wall Street Pie che racconta male una storia vecchia di 30 anni, sostanzialmente identica a quella di Wall Street. Solo, la prolunga con inutili e ripetitive scene trash a base di sesso (di plastica), droga, grame autocitazioni. Il tutto per imbastire modeste gag demenziali che, sarò snob, non mi fanno ridere. Che sia "basato" su una storia vera è irrilevante. Cinema=vita-tempi morti. Qui ballano 2 ore su 3.

Luchi78 7/02/14 11:39 - 1521 commenti

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Come ci racconta le storie Scorsese... in fondo la bravura del regista sta tutta qui: ti prende una storia che a leggerla su un giornale farebbe solo ribrezzo, la trasforma in uno strabiliante racconto colmo di eccessi e ti tiene incollato alla poltrona per tre ore che volano via come se fosse appena una. Lo stile è sempre unico; non l'apice del regista ma quanto basta per rendere funambolica anche l'immagine di una pasticca su un tavolo. Di Caprio vince e convince, rende il suo personaggio amabile quanto strafatto. Da videoteca.

Rebis 7/02/14 19:46 - 2337 commenti

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La lunghissima, esilarante sequenza dell'overdose da Quaalude vale i 179 minuti di sbornia-cinema che ci sta intorno: un cocktail spumeggiante emulsionato in un montaggio trascendentale (ottimo il lavoro di Thelma Schoonmaker), che dilaga su una popolazione di comprimari tratteggiati ad arte - straordinario McConaughey - su cui troneggia - mefistofelico e riscattato Johnny Sims - Leonardo DiCaprio; una fiumana di dialoghi sagaci, orge, gag a profusione. Opera monster, squilibrata, straripante, sviluppata per addizione, lascia un dubbio soltanto: ma Scorsese non lo aveva già fatto questo film?

Stuntman22 17/02/14 19:21 - 126 commenti

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Malgrado la consueta tendenza alla diluizione, la classe di Scorsese è come al solito innegabile e si concede anche qualche parata di squinzie ben poco vestite e appaganti per gli occhi. Magnifici costumi, anche se gli abiti maschili (stupendi), più che anni Ottanta hanno uno stile da anni Duemila (eccezion fatta per i pantaloni con tripla pince). Grande DiCaprio, ma troppo stiracchiata e interminabile la scena delle convulsioni al club. Vedibile senza noia e con appagamento.

Pumpkh75 14/02/14 17:37 - 1749 commenti

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Sul fatto che Scorsese dipinga (quasi) sempre dei grandi affreschi non ci piove e anche stavolta la pellicola è rilevante nel suo strabordante e fracassone incedere. Qualche difetto, però, c’è: la durata è eccessiva, non tanto intrinsecamente quanto perché disseminata di passaggi deboli (vedi il naufragio) e alla lunga la sovraesposizione di pasticche, seni e candele sodomite tende a stancare. Perfetto il cast, specie quello di contorno e molto bravo Di Caprio, sebbene sia ora, a quarant’anni, di cambiargli il tono del doppiaggio. Valido.
MEMORABILE: 10000 dollari per uno scalpo; Jonah Hill onanista e stordito alla festa di compleanno.

Nancy 16/02/14 17:24 - 774 commenti

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È sempre Scorsese e la sua firma si vede potente su tutto il film, a partire dal montaggio frenetico fino alla soundtrack, ma qualcosa non funziona: un DiCaprio riproposto nel suo ruolo di mattatore truffaldino, una lunghezza estenuante di tre ore, un po' di ripetitività specie nella prima parte e la totale mancanza di una qualsiasi prospettiva riflessiva che tende a giustificare ancora di meno la durata stessa della pellicola. Almeno una scena, quella dell'overdose, da antologia, ma il resto rimane accartocciato su sé stesso.

Paulaster 18/02/14 10:26 - 4417 commenti

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La sbornia adrenalinica di Wall Street ritrova nuova linfa nella storia di dipendenze di Jordan Belfort. Scorsese propone alcuni spunti di classe, inquadrature puntigliose, dovizia di particolari. Smisurato nella durata e nell’uso degli effetti digitali (la tempesta su tutto) rende la parabola del protagonista piatta in diverse occasioni, lo fa parlare troppo addosso e non ridesta emozioni moralistiche o sociali. Di Caprio regge la scena come il migliore piazzista, però sembra che gli manchi l’anima. Hill in parte.
MEMORABILE: McConaughey che spiega le regole di Wall Street; La vendita della penna; Il rapporto con Venice.

Cangaceiro 3/03/14 12:46 - 982 commenti

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Dal malaffare mafioso a quello dei colletti bianchi: è la parabola discendente di Scorsese che qui sbaglia parecchie cose confezionando un'opera ipertrofica, interminabile (braccio di ferro coi distributori per mantenere la durata originale) e con tanto fumo e poco arrosto. Si esagera col sesso (tra gay, orge e sadomaso non manca proprio nulla) e con lo spazio concesso al buffone Hill; va bene ridere, ma regalargli mezzo film è troppo. Meritava di più il placido contraltare morale Chandler. DiCaprio in forma recita selvaggiamente di gusto. Sfacciatissimo.
MEMORABILE: Hill: "Se avessi avuto un figlio ritardato? L'avrei portato in campagna, aperto la portiera della macchina e detto vai, adesso sei libero!"

124c 20/03/14 12:52 - 2918 commenti

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Leonardo di Caprio si cala, stavolta, nei panni di un broker di Wall Street, che era in attività fra gli anni '80 e gli anni '90, e chiede a Martin Scorsese di dirigerlo. Il risultato è un film drammatico, con sprazzi da commedia pulp, dove abbondano sesso, droga e rock and roll. Di Caprio ci offre una buona interpretazione (ottimi i suoi monologhi, specie sotto effetto della droga), lo seguono a ruota l'occhialuto Jonah Hill e Matthew McConaughey (questi fa solo un cameo, che però, è tutto da guardare). Bellissima Margot Robbie.

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Ryo 31/03/14 16:47 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Stupefacente. Un Leonardo di Caprio sempre più bravo e alquanto versatile in questa pellicola-capolavoro ispirata alla vita di Jordan Belfort, broker americano di successo. Ottima la sceneggiatura, ottima la regia con dei buoni ritmi, salti temporali, discorsi del protagonista allo spettatore, guardando in camera e sequenze da videoclip anni 90. Tristezza e rabbia potrebbero essere suscitate dal tema trattato, ma la sceneggiatura non cerca minimamente di vittimizzare il protagonista; anzi, lo mostra con totale crudezza e distacco, per quello che è e che ne è stato. Un nuovo gioiello di Martin Scorsese.
MEMORABILE: Le pasticche con effetto ritardato; Il tentativo di fuga con la bimba; Il padre di Jordan.

Didda23 19/05/14 10:36 - 2426 commenti

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Ripetitiva e ciclica, l'opera di Scorsese mette in scena l'essenza più becera dell'arrivismo all'americana tramite una sequela di scene madri indimenticabili. Montaggio da urlo, dialoghi da far perdere il fiato, un'interpretazione - quella di Di Caprio - stratosferica, regia baciata dal divino. Interessanti i discorsi motivazionali che, purtroppo, non si discostano di molto dalla realtà. La breve comparsata di McConaughey entra di diritto nella storia del cinema. Scorsesiano fino al midollo (e il mio Io cinefilo non può che esaltarsi).

Giùan 1/07/14 15:02 - 4559 commenti

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In maniera non dissimile dal Moretti di Habemus papam, Martin trincera la propria creatività artistica recuperando i topoi del suo stile in una solo apparente palingenesi cinematografica, che rivela invece la propria grandezza appunto all'insegna della continuità e della dilatazione. Belfort è infatti l'esasperazione di tanti "eroi" scorsesiani (a cominciar dal Murray di uno dei suoi primi corti), il cui superomismo non conosce più freni etici o "crisi" mistiche, offrendosi anima e corpo alla dionisiaca trascendentalità del denaro e della seduzione.
MEMORABILE: Lezioni di vita al ristorante con McConaughey; Le urla di papà Belfort (Rob Reiner); Il dialogo sui nani.

Redeyes 7/07/14 07:57 - 2449 commenti

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Straripante. Un cocktail di pubi depilati, silicone, droghe e dollari a fiumi. Scorsese dirige 180 minuti di pura aria fritta, raggirandoci attraverso e con il suo gigioneggiante protagonista. DiCaprio continua a macinare performance deliziose, Hill (smarcato, seppur non del tutto, dalle commedie adolescenziali) regge il confronto ma si ha la sensazione che Matthew (che va a mille in questo momento) sfugga dalle scene troppo celermente. Si arriva alla fine eccitati da tanto lusso e un pochetto stanchi, ma il vecchio Martin non ha fallito, anzi.

Daniela 24/07/14 18:30 - 12660 commenti

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Il paraspielberghiano Hugo è stato una parentesi, per fortuna Scorsese è sempre lui: lo dimostra con questo formidabile ritratto di un campione del capitalismo finanziario, super piazzista di fumo, drogato di coca, sesso, lusso, soldi, che trova nell'eccesso l'unico suo limite. Di Caprio superlativo in un personaggio repellente, alcune caratterizzazioni di gran classe, dialoghi da antologia, sequenze di allucinata potenza, ed ecco che tre ore passano d'un soffio, anzi l'epilogo sembra giungere anche troppo presto, con il venditore che, in mancanza d'altro, continua a vendere se stesso.

Delpiero89 6/09/14 19:04 - 263 commenti

I gusti di Delpiero89

Ennesima pellicola biografica per il grande Martin Scorsese, questa volta alle prese con Jordan Belford, avido broker truffatore. Non si può dire che manchi la qualità. Il film è ben diretto, ben scritto e recitato (ottimo Di Caprio) e non si può sottovalutare la ricchezza di certe immagini. Ciò detto, è evidente che qualcosa manchi, soprattutto ripensando a certi capolavori precedenti del regista. Non tanto le tre ore (legittime) quanto la ridondanza e la prevedibilità generale del film, lasciano più di un dubbio. Spassosissimo McConaughey.

Modo 23/11/14 00:18 - 949 commenti

I gusti di Modo

Scorsese ci regala un'altra opera mostruosa. La sua mano pennella ancora immagini variopinte: si passa dalla normalità all'eccesso in uno schiocchiare di dita. Imponente, pomposo, frenetico e isterico. Di Caprio entra nella parte magnificamente e il contorno è essenziale alla riuscita. Il tema trattato è già visto ma non è certo il punto focale. Il bello sta nel lasciarsi trasportare scena dopo scena, come solo i grandi registi sanno fare.

Digital 6/01/15 10:46 - 1257 commenti

I gusti di Digital

Per sentirle si sentono, le tre ore complessive. Tuttavia si deve fare un plauso a Di Caprio, il quale fornisce un'ottima performance nel ruolo del cupido broker frequentemente "sballato" (bellissima la scena di lui che cerca di tornare a casa con la Ferrari). La regia di Scorsese pècca unicamente nell'essere un tantino prolissa (qualche minuto in meno avrebbe giovato), per il resto è facile tesserne le lodi: sono note le qualità del nostro, dietro la macchina da presa. Ripetitivo, sovrastimato, ma godibile.

B. Legnani 11/02/15 22:24 - 5532 commenti

I gusti di B. Legnani

Può nel 2014 un film durare tre ore? Per me no, benché si tratti di uno spettacolo sopraffino, con un attore eccezionale (talmente eccezionale che fa sparire quasi tutti quelli che gli stanno intorno) e una regìa che è - fin troppo banale dirlo - di grandi mestiere e classe. Non si è probabilmente avuto il coraggio di limare qua e là e, anche se il film è velocissimo (qua e là fin troppo), le tre ore pesano e si arriva in fondo stancucci anzichenò. Si sente "Gloria", di Bigazzi-Tozzi, che all'epoca stupì persino von Karajan...
MEMORABILE: La prima telefonata dall'ufficio di Long Island.

Xabaras 25/01/15 18:42 - 210 commenti

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Un po'meglio di Shutter island, ma ancora non ci siamo. Scorsese sembra aver smarrito la sua genialità, annaquata in tre ore (troppe forse) passate a descrivere l'ascesa e il declino dell'affammato broker Belfort. Certamente lodabile la pregevole performance di Di Caprio, ma alla lunga distanza si rilevano tutti i difetti di un racconto ripetitivo (sesso e droghe che si alternano in maniera piuttosto opaca) e (possiamo essere franchi) poco coinvolgente. Più che in altri film del regista è poi veramente arduo simpatizzare per un protagonista così disonesto.

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Piero68 18/02/15 16:30 - 2957 commenti

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Alla quinta collaborazione Scorsese e Di Caprio si conoscono talmente bene che l'uno sa bene cosa vuole l'altro ancor prima di aprire bocca. E questo ovviamente giova non poco al film, che già di suo è valido sotto ogni aspetto. Scorsese torna a fare Scorsese e rispolvera dialoghi e gestualità enfatizzati al massimo, voce narrante fuori campo ecc. Insomma, ennesimo piccolo capolavoro per uno dei pochi registi in giro che ancora riesce a imporre le scelte a produttori e distributori. Bene tutto il cast ma sorprendentemente incisivo Hill!
MEMORABILE: "Steve Madden!"; Il canto di "guerra" stile indiano di Mark Hanna al ristorante, con tanto di pugno battuto sul petto.

Nando 10/02/15 01:06 - 3814 commenti

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Una lunga maratona cinematografica in cui si analizzano certi ambienti ricchi dediti alla dissolutezza. Un valido affresco in cui, nonostante le quasi tre ore, difficilmente alberga la noia. Ritmo serrato tra nudi patinati (comunque un bel vedere), situazioni improvvise (la burrasca con il natante) e infine un finale tendenzialmente tranquillo. Di Caprio offre una grande interpretazione e Scorsese rimane un regista di razza.

Hackett 12/02/15 08:03 - 1867 commenti

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Quando un film di quasi tre ore che parla di Wall street riesce a essere avvincente e leggero significa che siamo davanti a un regista eccezionale. Non è certo una novità, ma ancora una volta il talento di Scorsese si esalta nel raccontare storie sulla carta ordinarie rendendole emozionanti e godibili. Regia frizzante, ottime interpretazioni e ritmo incalzante.

Homesick 28/06/15 16:50 - 5737 commenti

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Nella verità di McConaughey sulla ricchezza fugace, astratta e illusoria proveniente dal capitale finanziario ribolle l'essenza di un'opera prolungata per tre ore con fiumi di turpiloquio, gag pseudocomiche dall'effetto deprimente e la monotonia di sordide orge di sesso, droga, alcol e perversioni. In qualche dialogo animato e nel montaggio frenetico - lo conducono voce fuori campo, sguardi in macchina, flashback e flashforward -, l'esimio Scorsese ritrova la bussola perduta, ma lo sfacelo è ormai senza rimedio. Di Caprio a briglia sciolta con un clownesco affabulatore, marcio sino al midollo.
MEMORABILE: Le parole di McConaughey; le mimiche di DiCaprio durante la telefonata dimostrativa; l'incontro sullo yacht con i poliziotti e quello con lo svizzero.

Lou 19/09/15 01:01 - 1121 commenti

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D'accordo che per descrivere efficacemente lo squallido personaggio di Jordan Belford non si possa che enfatizzare gli eccessi di una vita sregolata e corrotta, però la sensazione è che il grande Scorsese stavolta abbia un filo esagerato, dando troppo spazio a ripetute e ridondanti scene di sesso e droga per provocare nausea e disgusto verso il personaggio, ma anche col risultato di generare noia e stanchezza. Bravo DiCaprio, sempre più a suo agio in ruoli con personalità ipertrofica e incontrollata, anche se tutto sa di già visto.

Scarlett 16/01/16 02:03 - 307 commenti

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Un sottovalutato Di Caprio in stato di evidente grazia rende credibile un mastodonte di minutaggio targato Scorsese. Quadro fedele di un'epoca di speculazioni finanziarie che ricalca un'America corrotta moralmente dagli eccessi monetari. Avido e arrivista, il protagonista si destreggia in una trama prossima alla commedia che segue risvolti a tinte più fosche. Niente da eccepire e da aggiungere, l'eccellenza viene mostrata dal fatto in sé di non sentire il peso della lunghezza del film, ed è una menzione d'onore.

Rocchiola 20/01/16 14:30 - 966 commenti

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Da quando Scorsese ha sostituito il suo attore feticcio DeNiro con di DiCaprio, ha intrapreso una parabola discendente inarrestabile. Questo film, noioso come i precedenti girati con DiCaprio, è una versione di Wall Street condotta secondo l'etica e l'estetica di Porky's. Manca totalmente quella visione rigorosa e tragica che rendeva l'immoralità già presente nei suoi film di mafia qualcosa di più di un semplice sfogo goliardico. Lo stile è simile a quello dei suoi capolavori ma i risultati sono diametralmente opposti. Recitazione innaturale.
MEMORABILE: Il nudo di Margot Robbie; Il cameo di McConaughey; In negativo la scena con effetti digitali dell'affondamento dello yacht del protagonista.

Jep21 9/03/16 18:22 - 31 commenti

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Storia vera, una delle tante di "ascesa-caduta" nello sfrenato mondo della finanza Usa anni '80. Scorsese riesce a rendere necessaria e godibile la durata "king size" del film. Storia affascinante, eccessiva, sopra le righe a tinte forti, insomma "anni '80" come lui e pochi altri sanno fare: perfetto DiCaprio e il suo partner Hill, come sempre facce azzeccatissime per i ruoli; eccellente cameo di McConaughey e ci si "folgora"con la bellezza di Margot Robbie. Un gran film, né "trash" né troppo "impegnato", così come non si sa più fare in Italia.
MEMORABILE: "Mio padre mi diceva che non è così che si vive nel mondo normale... ma chi ci voleva stare nel mondo normale?"

Magi94 29/09/17 22:53 - 952 commenti

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Interminabile sequenza di dialoghi straripanti, scene trash che dovrebbe divertire e invece infondono insofferenza (si veda la lunghissima sequenza di Di Caprio paralizzato) e una sceneggiatura che poteva ridursi a un sesto della durata. Poche le cose da salvare: la recitazione di Di Caprio che (aggiungo, per una volta) è eccezionale e perfettamente in parte, la scena con McConaughey che parla con efficacia della vacuità finanziaria nel bel mezzo di un mare di vacuità cinematografica, la scena nella banca svizzera. Il resto è un teatrino inutile.

Minitina80 21/11/17 08:16 - 2984 commenti

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Concepire tre ore di pellicola permettendosi il lusso di raggiungere dei picchi invidiabili e di non perdere quasi mai il giusto ritmo è onore di pochi cineasti. Scorsese mostra le conseguenze nefaste di un uso improprio dei luoghi sacri della finanza, eretti sulla dissoluzione e l’arrivismo. Ci si concentra sugli eccessi esasperando il lato goliardico e festaiolo ricorrendo a tutti i mezzi di cui il cinema dispone. Di Caprio ha raggiunto ormai una maturità artistica per cui non resta che ammirarlo con tutta la devozione che gli è dovuta.

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Il Dandi 28/01/18 13:26 - 1917 commenti

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Dall'autobiografia di Belfort ci si aspettava la storia del vero Gordon Gekko (e per cinefilia non si può far a meno di citare direttamente), ma basta il montaggio frenetico del primo minuto per realizzare che ci troviamo di fronte a un gonzo-movie (Paura e delirio a Wall street?) eccessivo, che forse non durerebbe tre ore se non fosse diluito dalla perenne grande abbuffata di sesso di gruppo. Perfino scene drammatiche (l'overdose al telefono) risultano dubbiamente goliardiche. Di Caprio è all'apice, Scorsese no: peccato non si siano incontrati.
MEMORABILE: La mimica sessista di Di Caprio durante la vendita telefonica in viva-voce (poi dice perché uno attacca quando chiamano i call center).

Alex1988 30/07/18 19:30 - 728 commenti

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Follia (creativa) allo stato puro. Lo Scorsese dei tempi d'oro ritorna alla grande, dopo il mezzo fiasco di Hugo Cabret, esplorando, stavolta, l'infernale mondo di Wall Street attraverso gli occhi di Jordan Belfort, autore del libro da cui è stato tratto il film, interpretato da un Di Caprio al meglio. I virtuosismi di regia scorsesiani non raggiungono i picchi di Quei bravi ragazzi o Casinò, ma la qualità è sempre eccelsa. Insomma, broker e gangster si somigliano molto...

Bubobubo 14/01/19 18:35 - 1847 commenti

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Eccessivo, debordante, sfacciato e per nulla lontano dalla realtà che intende rappresentare. Dura tre ore, ma non ci si accorge del tempo che passa: il ritmo è frenetico, le situazioni si impilano l'una sull'altra in una continua e grottesca frizione tra comico e drammatico (a tratti un po' troppo, come nell'episodio del naufragio e del successivo salvataggio), il parco attoriale tagliato su misura (ahem) per una maratona così impegnativa. Plauso al brutto anatroccolo Hill, l'unico capace di contendere la ribalta all'istrione DiCaprio.

Ira72 7/02/19 09:26 - 1313 commenti

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"Il lupo perde il pelo ma non il vizio" e, soprattutto, i vizietti. Belfort è strepitosamente interpretato dal fenomeno Di Caprio. Spregiudicatezza e corruzione la fan da padrone in questo film di ben tre ore che paiono (quasi) una manciata di minuti. Gli accadimenti si susseguono con ritmo incalzante e brioso, vuoi per una biografia davvero sopra le righe, vuoi per il talento indiscusso di Scorsese e a una cast di tutto rispetto. Spassosi anche gli ammiccamenti alla telecamera. Uno su tutti: "Tanto non capireste niente!"
MEMORABILE: "L'anno in cui ho compiuto 26 anni ho guadagnato 49milioni $, il che m'ha fatto molto incazzare perché con altri 3 arrivavo a un milione a settimana".

Enzus79 26/03/20 23:30 - 2895 commenti

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Ascesa e caduta del broker americano di Wall Street Jordan Belfort. Storia poco appassionante e che anche a causa della durata eccessiva (tre ore) annoia un po'. Martin Scorsese sembra discostarsi dal suo cinema di sempre e "immergersi" in un'altro che forse non gli va a genio. Leonardo Di Caprio è da applausi. Film che comunque merita una visione.

Domino86 23/04/20 08:54 - 607 commenti

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Quando Leonardo Di Caprio e Martin Scorsese lavorano in coppia il risultato è sempre ottimo e anche questa volta non deludono le aspettative del grande pubblico. Film gestito in maniera magistrale in tutto il suo svolgimento, bravissimo Di Caprio nel ruolo non facile dell'eccentrico Belfort. E' il Dio denaro al centro di tutto, che tanto dà e tanto toglie; ma l'avidità dell'uomo non ha limiti. Pellicola decisamente lunga che però vola via in un batter d'occhio.

Il ferrini 1/09/20 14:24 - 2357 commenti

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Ascesa e caduta di un broker senza scrupoli splendidamente interpretato da DiCaprio, qui anche produttore. Il film, nonostante il notevole minutaggio, scorre velocissimo grazie a un montaggio insolitamente dinamico per Scorsese e a una serie di gag agrodolci davvero ben congegnate. Meravigliosa e letale la Robbie, quasi esordiente ma già capace di impadronirsi della scena, perfetto Jonah Hill, habitué della commedia. Impeccabile la ricostruzione degli anni '80, regia e fotografia delle grandi occasioni. L'ennesimo affresco memorabile di un grande cineasta.
MEMORABILE: La telefonata in cui DiCaprio vende la sua prima penny stock; "Me la scopai alla grande, per undici secondi".

Silvestro 24/01/21 15:32 - 361 commenti

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Un film di una potenza espressiva davvero clamorosa! In particolare nella prima ora e mezza la pellicola è magnetica e riesce a tenere lo spettatore incollato alla sedia. La seconda parte è meno esplosiva, ma nel complesso il livello rimane altissimo! Un Di Caprio eccezionale (meritava senza dubbio l'Oscar), alcune scene cult che entreranno negli annali del cinema, una descrizione del capitalismo feroce e icastica; questo e tanto altro in una pellicola indimenticabile che rappresenta uno dei migliori film del XXI secolo!
MEMORABILE: Di Caprio che salva dal soffocamento l'amico in stile "Braccio di ferro".

Giufox 30/04/21 09:38 - 324 commenti

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In un film che fa degli eccessi le virgole con le quali punteggia il suo magnetico discorso, il limite è proprio la tendenza al carnevalesco dell'attore che dà vita a Belfort (magnate della finanza cupido e fanatico, che nutre il suo universo col sorriso e vi attrae una folta fauna di avidi affaristi). Per raccontare le sfumature istrioniche del nuovo Rothstein, si poteva far ricorso a un interprete diverso, più feroce, capace di restituire la viscerale amarezza di fondo del racconto senza digrignare i denti. Un azzardo? McConaughey: il monologo docet. Ma è solo un azzardo.
MEMORABILE: Il monologo di Hanna/McConaughey al ristorante; L'incontro con Donnie; Il viaggio in aereo; Il party in ufficio con nani e soubrettes.

Anthonyvm 17/12/21 02:42 - 5686 commenti

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Quando un film riesce a tenere incollati allo schermo dal primo all'ultimo istante, di fatto propinando per poco meno di tre ore un giro perpetuo sull'ottovolante del trinomio money, sex and drugs, c'è poco di cui potersi lamentare. Scorsese rispolvera la frenesia esaltante di capolavori quali Quei bravi ragazzi o Casinò, facendo affidamento su uno script solido quanto brioso, fra dialoghi da antologia e spietate detonazioni di humour (l'effetto ritardato delle pillole scadute). DiCaprio non ha forse il fisico più adatto per la parte, ma la sua vitalità è da applaudire. Eccellente.
MEMORABILE: L’indimenticabile McConaughey; Masturbazione in pubblico di Donnie; Lo stato della Ferrari bianca dopo la "paralisi cerebrale"; I federali in ufficio.

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Bullseye2 9/04/23 14:34 - 396 commenti

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Sarabanda sfrenata all'insegna dell'iperrealismo, anti-epica di un amorale mostro contemporaneo affamato di potere, soldi, sesso e droga. Scorsese riesce ancora a mostrare di essere un grandissimo regista nonostante gli anni e la fine della New Hollywood; DiCaprio è assolutamente degno dei grandi attori che hanno reso magnifico il cinema statunitense degli anni Settanta, interpretando il suo Belfort come un criminale simpatico e detestabile allo stesso tempo, cosa rara. Tre ore che sembrano durare tre minuti e nelle quali c'è tutto il disfacimento morale dei nostri tempi.

Gordon 8/02/24 10:45 - 261 commenti

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Uno spaccato volutamente hollywoodiano, ma comunque credibile, della rampante Wall Street di fine anni '80 (l'edonismo reaganiano di dagostiana memoria). Di Caprio si rivela perfetto nella parte - non a caso questo film l'ha reso una fabbrica di meme - e la regia di Scorsese molto leggera, a tratti spassosa, nonostante la monotonia delle vicende. Proprio per questo, anche chi non si immedesima con questi squali attende trepidante il finale per vedere, un po' come in Colombo, come cadrà Fetonte.
MEMORABILE: Il colloquio tra Di Caprio e l'agente FBI, che tornerà a casa in metro.
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  • Discussione Capannelle • 19/10/16 23:45
    Scrivano - 3509 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    ..come Scorsese cimentarsi anche con tale genere di pellicola (mai regista è stato più completo e versatile di lui, spaziando da qualsiasi genere al meglio delle possiiblità, documentari inclusi)..
    Kubrick? Parliamo di due mostri sacri ovviamente.
    Ultima modifica: 19/10/16 23:50 da Capannelle
  • Discussione Daniela • 20/10/16 11:24
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Credo che nell'ambito dei grandi registi Kubrick quanto a versatilità, intesa come capacità di passare da un genere all'altro, non lo batta ancora nessuno.
    Considerato che tempo fa Scorsese indicò come suo film preferito in assoluto 2001 Odissea nello spazio, sarei molto curiosa di vedere come se la caverebbe con la fantascienza...
    Ultima modifica: 20/10/16 11:25 da Daniela
  • Discussione Galbo • 20/10/16 11:46
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Credo che nell'ambito dei grandi registi Kubrick quanto a versatilità, intesa come capacità di passare da un genere all'altro, non lo batta ancora nessuno.
    Considerato che tempo fa Scorsese indicò come suo film preferito in assoluto 2001 Odissea nello spazio, sarei molto curiosa di vedere come se la caverebbe con la fantascienza...


    Non credo lo sapremo mai
  • Discussione Daniela • 20/10/16 14:10
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Mai dire mai... dopotutto con una "storia incredibile" si è cimentato (con la regia di un episodio che purtroppo non sono riuscita ancora a reperire), anche se non si trattava di fantascienza ma di mistero
  • Discussione Tarabas • 20/10/16 14:13
    Segretario - 2069 interventi
    Mi pare onestamente del tutto fuori dalle sue corde.
  • Discussione Didda23 • 20/10/16 14:16
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Per me potrebbe girare qualsiasi cosa...
  • Discussione Kanon • 20/10/16 14:25
    Fotocopista - 835 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Credo che nell'ambito dei grandi registi Kubrick quanto a versatilità, intesa come capacità di passare da un genere all'altro, non lo batta ancora nessuno.
    Considerato che tempo fa Scorsese indicò come suo film preferito in assoluto 2001 Odissea nello spazio, sarei molto curiosa di vedere come se la caverebbe con la fantascienza...


    Anche Ridley Scott ha spaziato con discreta disinvoltura tra vari generi raggiungendo spesso lodevoli traguardi.
  • Discussione Daniela • 23/10/16 03:06
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Per me potrebbe girare qualsiasi cosa...

    Già mi immagino Di Caprio in un corpo a corpo con un alieno...dopo tutto, se è sopravvissuto ad un orso...

    x Kanon

    Giusto, anche Ridley Scott ha collezionato un buon numero si generi, peccato che la sua filmografia assomigli al tracciato di un sismografo impazzito, con picchi altisimi e cadute in verticale
    Ultima modifica: 23/10/16 11:53 da Daniela
  • Discussione Galbo • 23/10/16 12:01
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Scorsese è un genio assoluto (il mio regista preferito), ma con la fantascienza non ce lo vedo proprio...
  • Musiche Samuel1979 • 29/03/19 13:05
    Addetto riparazione hardware - 4187 interventi
    C'è la meravigliosa "Spoonful" eseguita da
    Howlin'Wolf.