ATTENZIONE AGLI SPOILER
Mettiamo subito in chiaro una cosa: Michod gira da dio, il suo outback è zozzo, disperato, senza buoni o cattivi, branco di animali in un mondo allo scatafascio di cane mangia cane (Pearce è uno psicopatico ancora peggio della banda di delinquenti a cui dà la caccia, anche sè, soprattutto, dal dialogo con la grandma senza una gamba, che smercia giovani marchettari con la "pelle morbida come quella dei polsi" "
Stai cominciando a essere scortese" e alla fine, davanti al vecchio sul letto dopo la sparatoria, ha flebili barlumi di umanità), la fotografia della bravissima Natascha Breil è meravigliosa, la musica di Anthony Partos ipnotica, martellante e minimale, i grandi spazi australiani sono sempre una gioia per gli occhi, l'atmosfera è putrida e opprimente, spizzichi di grandissimo cinema (Pearce allo store cinese all'inizio, che, seduto al banco, dove dilaga una canzonetta cinese, non si accorge dell'incidente d'auto che si vede dalla finestra alle sue spalle) e due attori monumentali (Pearce e Pattinson)
Però, però, alla fine, sembra che il film giri a vuoto, su sè stesso, e manchi di quella fiammata che lo trasformi in un gran film
Alcune volte mi e parso un pò banale (la liberazione di Pearce da parte di Patterson nel campo militare, la sparatoria all'hotel stile
L'uomo nel mirino, l'affezione che si fa strada pian piano tra i due) e , a film finito, quando scorrevano i titoli di coda, ho avuto la forte sensazione di aver assistito ad un buon film certo, ma senza particolari sorprese o travolgimenti, come se Michod mi abbia raccontato una storia già vista mille volte (anche se narrata coi controcosi) e poi ti chiedi "tutto qui?".
Ci sono momenti di grande pathos (Pearce nello squallido bordello di giovani ragazzi, il dialogo con la grandma seduta sulla poltrona che vuole sapere il suo nome, il tormentone "
Cerco la mia macchina con tre uomini a bordo", il nano: "
O 300 dollari americani o fuori dai coglioni!" e bang!, cervella sul muro, tutta la parte nella casa isolata della dottoressa -con una scena , molto più soft, stile
Una lucertola dalla pelle di donna, nello stanzino coi cani abbandonati nelle gabbie-, l'inseguimento iniziale con Perace alle costole dei tre balordi che le hanno fregato la macchina, gli spaventapasseri umani crocifissi lungo la strada).
Un pò western crudele e allucinato, parecchio
Mad Max (in versione più intimista), tanto "gangster movie" (la sparatoria finale nella casa ha forti sapori ferrariani/scorsesiani)
Non si avverte la vena "postatomica", perchè potrebbe essere la Nigeria o qualche parte dell'africa profonda dove ci si scanna per niente e la vita umana vale 0, ma questo non sarebbe necessariamente un male.
Quello che non mi ha convinto e proprio la sceneggiatura (alla fine è un road movie come tanti altri che manca di quell'ingrediente che ti sbalordisce) e, nel finale, dopo la classica sparatoria, si scopre perchè Pearce teneva alla sua auto, tanto da girare mezza australia con gran spreco di sangue e si rimane ancor più basiti
Non ci ho visto poi tutta stà gran violenza (a parte il nano col cervello schizzato sul muro ) senonchè , magari, più psicologica e sottile (la confessione di Pearce che dice di aver uccisio la moglie con il suo amante e di averli sepolti, e che soffre perchè nessuno lo ha cercato ed e rimasto impunito)
L'abbruttimento del genere umano e ben reso, tra freak e parecchi immigrati, ma già visto in altri film.
Quelle strade assolate e spoglie quasi surreali, quei silenzi, quell'allucinato score , mi hanno ricordato
The Hitcher (e di
The Hitcher prende pure la fermata all'hotel-là era un dinner-dove la Leight finiva tranciata in due legata tra un camion e l'altro- quì Pattinson che uccide inconsapevolmente una ragazzina, e ha uno scontro a fuoco con un militare)
Ottimo Pattinson in una specie di
Rainman e granitico Pearce, nonchè Michod che ha talento da vendere
Notevole la forte carica omoerotica velata che si respira per tutto il film
Ma si esce dalla visione con un fastidioso senso di incompiutezza, di già visto, di qualcosa che non addenta fino in fondo che manca di quella fiamma viscerale che ti travolge, come se Michod ti metta in attesa di qualcosa che non avverrà mai e la chiusa finale (sorpresa nel baule annessa) e più deludente che altro
Un buon film lo è, tecnicamente ineccepibile, ma regala poche vere emozioni.
Un
Mad Max un pò più realista e disperato, ma senza la forza travolgente del capolavoro milleriano (che nel genere ha fatto più proseliti di
Psycho nel thrller)
Alla fine , un "gangster movie on the road" alla luce del sole, che mi ha lasciato parecchi dubbi e lievi entusiasmi.
Scena cult: Pattinson si alza di buon mattino e và a farla calandosi le braghe e accovacciandosi. Quasi ad un passo dalla cultissima sequenza analoga (ma più esplicita) di
Nel corso del tempo