The prince - Tempo di uccidere - Film (2014)

Action simile nello spunto a Io vi troverò (padre alla ricerca della figlia scomparsa, ovviamente ex criminale ed ex marine), molto povero nella confezione ma con un ritmo abbastanza sostenuto. Non c'è molto che risalta, se non la performance sopra le righe di Willis (il villain di turno), mentre Patric è legnoso e imbolsito e Cusack davvero sprecato. Molte sparatorie, poca sostanza.

Per chi non può proprio fare a meno del cinema americano “muscolare”, con tanta azione e poche idee, può andare bene questo film in cui elemento centrale è il classicissimo giustiziere solitario, uomo apparentemente tranquillo e dimesso che minacciato negli affetti diventa una scheggia impazzita. Simile a moltissimi altri del genere, ha il limite di non presentare alcuna idea originale ma di procedere per abusati cliché e utilizzare un gruppo di attori imbolsiti che si impegnano il minimo indispensabile. Inutile.

Povero babbo, buonino da 20 anni dopo il ritiro dalla professione di killer (ha provocato la morte di moglie e figlia del boss vero bersaglio), deve rimettersi in campo per salvare la figlia tossica... Action di sconfortante banalità: accumulo di stereotipi messi in scena senza estro, fotografia itterizzante, prestazioni attoriali al minimo sindacale. Patric alla serie B è abbonato, Cusack sembra sotto sedativi, il coreanino sta lì per bellezza, le ragazze in pericolo sono tremende. E Willis? Dannato McClane, è per colpa sua se continuo a perdere tempo con filmucci da due lire come questo.

Stupisce come, ancora oggi, si producano pellicole di tale sconcertante banalità, con il "solo contro tutti" (Seagal e Van Damme ci hanno costruito la carriera) taciturno, mite ma implacabile, qui interpretato da Jason Patric, francamente poco espressivo come vuole la tradizione del genere. Alla debolezza della trama si aggiunge l'inutilità della presenza di Cusack (in un ruolo incomprensibile) e Willis, totalmente sprecato. Sparatorie e scontri fisici a volontà, ma... che noia! Cameo di 50 Cent.

Action debole e col sapore del b-movie. Alla faccia dei 18 milioni di produzione e del cast rispettabile messo a disposizione. Il maggior colpevole è sicuramente la regia: incapace di dare una direzione al cast per non parlare della legnosità e dell'impaccio da cui non riesce a tirarsi fuori nemmeno per un attimo. Senza contare che nemmeno con qualche tatuaggio di scena Patric può passare per un pericolosissimo killer malavitoso, visti i chili di troppo e la faccia da bamboccione che si ritrova. Sceneggiatura ai minimi storici. Willis in declino.

Scadente action dalla breve durata (unico pregio), che rispecchia molte pellicole similari con il solito ex killer redento in cerca della figlia rapita. Ritmo abbastanza convenzionale con abituali sparatorie realizzate in ambienti neutri. Cast notevolmente imbolsito, con Patrick convenzionalissimo, Cusack non pervenuto e Willis modesta comparsa.

In casi come questo sorge sempre una domanda retorica: come mai i tanti che sparano su un solo uomo mai riescono a colpirlo (tutt'al più lo feriscono, con pronta sutura riparatrice) mentre l'uomo solo colpisce tutti? Siamo di fronte al solito professionista, oltretutto inferocito per la figlia in pericolo, cui nessuno può resistere. Nomi noti nel cast per cercare di dare un po' di lustro a una pellicola che non offre nulla di nuovo e che ricicla il vecchio malamente. Risolutezza e spietatezza nelle esecuzioni unici punti di forza.