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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/02/08 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 17/02/08 11:28 - 12372 commenti

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Agli albori delle spedizioni colonialiste nel continente americano (nel 1607) il capitano John Smith viene imprigionato da una tribù di indigeni, innamorandosi della figlia del capovillaggio. Trasposizione cinematografica della storia di Pocahantas, già realizzata da Disney in una versione animata, The New World mostra i temi del cinema di Terrence Malick che realizza immagini forti e suggestive dal punto di vista visivo in un film che è sopratutto un'elegia della natura realizzata con i lenti ritmi del grande cinema di narrazione.

Cotola 25/02/08 23:46 - 8998 commenti

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Come sempre i film di Malick sono una vera gioia per gli occhi: anche in questo caso, infatti, ad interessare non è tanto la storia, che è vera ed è già stata portata sul grande schermo dalla Disney con Pochaontas, ma le immagini di rara bellezza e splendore. Merito della magistrale regia di un cineasta che non smette mai di stupire e che continua, per fortuna, a fare film personali e fuori dalle mode, caratterizzati da un ritmo lento, dilatato e pur tuttavia avvolgente, affascinante ad ammaliante. Chi ama il regista lo apprezzerà di sicuro.

Saintgifts 22/12/09 23:27 - 4098 commenti

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Malick riesce a trasmetterci con questa storia d'amore tutto ciò che l'amore fa provare, gioia, dolore, sofferenze che il cuore sembra non reggere e felicità che non si vorrebbe finissero mai. Il percorso è lungo e i cambiamenti tanti e profondi. La principessa è nata principessa e ha vissuto da principessa la sua breve, intensa, speciale vita, dall'incontaminata natura del nuovo mondo all'eleganza esteriore del vecchio mondo. L'ultima inquadratura è riservata agli alberi e al cielo, alberi che continuano a crescere anche se un ramo si spezza.
MEMORABILE: Tutti i pensieri fuori campo di Pocahontas.

Pigro 10/02/10 09:14 - 9623 commenti

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Storia di Pocahontas in stile Mallick: riprese pittoriche, montaggio ellittico-ermetico, voci interiori poetiche, natura magnifica e debordante. Al regista non interessa l'incontro-scontro tra culture né una corretta ricostruzione storica. Il film è semplicemente un racconto d'amore tra due (guardacaso) bellissimi, ben condito di languide immagini romantiche. Il nuovo mondo è questo: l'amore che ci strappa dalle consuetudini alla scoperta dell'altro. Un vero poema barocco: fascinoso ma retorico ed estenuante.

Giùan 13/06/11 11:28 - 4528 commenti

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Che il cinema di Malick sia in grado di spiazzare e, in tutti i sensi, di farsi attendere non è questione da discutere. Allo stesso modo, il fatto che col passar dei film (e degli anni) il suo discorso sulla Natura madre che avvolge le vicende individuali (la passione a 3 tra Pochaontas e i suoi due amanti) e la Storia si faccia sempre più estremo è da apprezzare; c'è tuttavia qualcosa che stona, in The new world, e che lo rende bozzettistico, come se gli mancasse la spina dorsale. Certo è che non c'è chi sappia riprender meglio lo stormir delle fronde.

Ford 8/06/11 21:23 - 582 commenti

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Malick tira uno schiaffo in faccia all'abituale spettatore di storielle d'amore, girando a modo suo una delle più classiche storie d'amore contrastato con quella contrapposizione passione/dovere che tanto piace a chi cerca film da lacrima facile, resa insopportabile e lenta con questa Pocahontas che quando comincia a pensare in inglese non si ferma più. Bello è bello, facile non è facile, di certo non ho gran voglia di rivederlo, ma come si può condannare un film del genere? Il mio struggimento è quasi Malickiano.

Satyricon 6/01/12 17:56 - 147 commenti

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Non disdegno la fantastica fotografia né tantomeno l'apologia di Malick, nella quale prevale a ben vedere il suo stile narrativo filosofico introspettivo, che lascia parlare le azioni più che le parole. Nonostante sia meno pesante di The tree of life, alla lunga stanca, come stanca sempre lo stesso messaggio che vuole dare, la natura in simbiosi con l'essere umano. Un po' troppo ridondante.

Raremirko 29/01/12 23:19 - 577 commenti

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La long version di 144 minuti (15 in più rispetto a quella short) arricchisce un'opera già di per sè esaltante, completa, sublime. Si cita La sottile linea rossa nelle rilassanti inquadrature relative alla maestosità della natura, gli attori son grandiosi (da citare anche Savage e Studi, il primo memore de Il cacciatore, il secondo spesso impegnato in ruoli simili) e lo stile di Malick è inconfondibile. Di gran lunga meglio di Pocahontas della Disney, è un film un po' sdolcinato ma maturo ed ineguagliabile. Da un progetto durato più di 30 anni.
MEMORABILE: Le melense ma romantiche scene d'amore; Le sequenze di battaglia (molto rischiose e dure da realizzare); La graduale metamorfosi sociale della ragazza.

Nancy 2/03/12 02:55 - 774 commenti

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Malick ci preannuncia il suo devoto amore per la Natura ("Madre", come la chiama la ragazza nel film), che sfocerà poi in Tree of life, raccontandoci la storia di quella stessa Pochaontas narrata qualche anno prima dalla Disney; e cosa potrebbe essere più azzeccato di questo per celebrare la natura? Le immagini, di una bellezza evocatrice e contemplativa, si sposano alle parole, spesso sussurrate interiormente, senza alcun movimento delle labbra, come il vento quasi costantemente in sottofondo. Ottimi Farrell e Q'orianka Kilcher. Ottimo film.
MEMORABILE: "L'amore: lo negheremo quando verrà a trovarci?"

Cloack 77 14/10/12 17:31 - 547 commenti

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Uno stile inconfondibile, personaggi delineati anche nel più profondo del loro inconscio e immersi in una natura padrona e bellissima. Tutto ciò per dire che, così come nei film di Malick amore e natura sono fondamentali, altrettanto fondamentale è il suo cinema. Un cinema che riesce a rendere grande perfino Colin Farrel (tanto che nel periodo in cui non compare la storia appare spenta e noiosa).

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Matalo! 7/01/13 18:17 - 1378 commenti

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Lapidatemi pure. Trovo che Malick sia un regista sopravvalutato, anche se non privo di meriti. Ma la sostanza della sua filosofia é così profonda? E, soprattutto, la forma é così profonda? Trovo irritanti i pensieri in voce off; non mi vergogno di dire che ricordano i Baci Perugina post-Moccia. Le tematiche ci son tutte ma è idilliaca la messinscena di questo contrasto tra purezza nativa e civiltà, con una Pochaontas bella e brava e il soldato imbelle (segue recupero). Musiche e foto languide da documentario de luxe.

Nando 9/01/13 15:54 - 3806 commenti

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Trasposizione cinematografica della favola di Pocahontas narrata con stile asciutto provvisto di riprese e scenografie naturali di grande impatto visivo. La storia, benché semplice, appare accattivante e pronta allo slancio emotivo. Buono il cast e musiche appropriate, per quanto abbastanza ruffiane.

Mickes2 14/07/13 22:19 - 1670 commenti

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Anticamera di Tree of life. Il Nuovo mondo per ritrovare un Nuovo se stesso. 1607, Virginia, colonizzati e colonizzatori: mondi agli antipodi dove il possesso, la prepotenza e la menzogna si scontrano con l’altruismo, la fratellanza e la trasparenza. E in mezzo allo scontro, fatale e irruento, una storia d’amore, di scoperta e interazione sublimata dal lirismo e dall’astrazione visionaria tratti distintivi di un autore capace di ammaliare ma che qua non trova il respiro intenso e percettivo di altre opere. Più estenuante che abbagliante.
MEMORABILE: La meravigliosa Q'orianka Kilcher.

Furetto60 20/10/14 08:39 - 1192 commenti

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Opera soffusa, intimista (spesso i protagonisti parlano in prima persona raccontando i propri stati d’animo), a tratti poetica e sottolineata, in questo, dall’accurata fotografia alla ricerca di tramonti strappacuori e paesaggi da cartolina. E’ evidente la cura quasi maniacale dei dettagli nella ricostruzione storica – la lingua, i costumi, gli utensili, le abitazioni – eppure, a risultato finale, rimane un lavoro forse troppo lento (non a caso ne è proposta anche una versione condensata).

Ginestra 25/06/15 14:04 - 53 commenti

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Che sorpresa Malick! Finalmente un film che parla veramente, con emozioni reali e personaggi che non si dimenticano. Scordatevi le immagini stucchevoli del noiosissimo Tree of life e fate un tuffo nel passato in un mondo dimenticato, forse solo sognato dove diventa possibile l'incontro con una civiltà lontana dove l'uomo e la natura sono tutt'uno. Poi c'è veramente tutto, in questo bel film di Malick: l'amore, l'inganno, la passione e la rassegnazione serena alla vita vera. Non c'era proprio bisogno di The tree of life...
MEMORABILE: I monologhi di Pocahontas.

Rufus68 13/11/17 23:22 - 3818 commenti

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Un film imperfetto, a tratti facile nel suo manicheismo di fondo. Malick, però, è uno dei rari cineasti sopravvissuti a garantire un respiro epico alla narrazione: la delineazione del Nuovo Mondo, nella prima parte, coi suoi toni panici, è un capolavoro (con qualche perdonabile eccesso new age). La seconda parte (il Nuovo Mondo di Pocahontas: l'Occidente) risulta, invece, più legnosa e prosaica. La Kilcher è decisiva nell'infondere al personaggio un candore memorabile; discreto Bale, passabile Farrell con quell'aria da cagnolone bastonato.

Puppigallo 18/10/18 18:02 - 5250 commenti

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Malick riesce indubbiamente a trasportare lo spettatore nel Nuovo Mondo, così com'era, prima che tutto cambiasse per sempre. C'è poesia nelle immagini, nei gesti di lei, nel quieto vivere della tribù, dove parole come invidia, possesso, vendetta non esistono. Mentre come faccia oscura della medaglia, ci sono i cosiddetti civilizzati, con armi, armature e ignoranza, pur considerandosi intellettualmente superiori, "evoluti". I tempi sono quelli giusti, quando si parla della tribù. Ma il resto è assai più convenzionale. Andrebbe comunque visto, anche solo per le scene di vita degli indigeni.
MEMORABILE: L'innocenza della ragazza, che si ripercuote nei gesti, nelle espressioni e nel voler imparare ciò che, partendo dalle parole, potrebbe contagiarla.

Paulaster 14/12/21 10:08 - 4373 commenti

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Colonialista inglese viene catturato dagli indigeni ma l’amore per una ragazza lo salva. La qualità delle immagini è il fulcro della vicenda e funzionano più come in un film d’avventura che per descrivere l’epoca del ‘600. Appena superato il problema della comprensione degli idiomi reciproci, la sceneggiatura diviene oltremodo stucchevole con i commenti fuori campo. Protagonisti belli e imbronciati più adatti a un romanzetto rosa, considerato lo scarso coinvolgimento. Il ruolo di Bale serve solo per allungare la durata.
MEMORABILE: La costruzione del fortino; L’indigena che prova per la prima volta gli abiti civili.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 30/10/09 10:32
    Scrivano - 5591 interventi
    La sceneggiatura del film fu ultimata alla fine degli anni 70',ma il film alla fine venne fatto solo nel 2004 !!

    Fonte:imdb
  • Homevideo Galbo • 24/07/11 23:54
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Disponibile il Blu Ray con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store.it)

    Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 5.1 Dolby Digital: Inglese
    Dolby TrueHD 5.1: Italiano
    Sottotitoli Italiano
    extra
    Speciale "Il nuovo mondo" (documentario in dieci parti)
    Trailer
  • Discussione Nancy • 2/03/12 02:58
    Fotocopista - 147 interventi
    E' un peccato che nella sessione "cast" della scheda non sia citata l'attrice principale che interpreta Pochaontas-Rebecca, Q'Orianka Kilcher: oltre ad essere in scena per quasi tutto il film dà un'interpretazione secondo me molto bella e struggente.
  • Discussione Zender • 2/03/12 08:06
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma quale peccato... Ho reinserito tutto il cast, con Pocahontas anche in seconda posizione. Grazie della segnalazione Nancy.
  • Musiche Clamarcap • 27/02/13 22:41
    Galoppino - 5 interventi
    Della colonna sonora fanno parte il Preludio dell'Oro del Reno di Richard Wagner e il Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore KV 488 di Wolfgang Amadeus Mozart. L'unico brano che potrebbe sembrare coevo della vicenda narrata in realtà non lo è: il coro «Melt Earth to Sea», tratto dalle musiche per il masque di Ben Jonson Oberon, the Faery Prince, è stato composto in anni recenti da Peter Holman, uno studioso specializzato nella storia della musica inglese del primo periodo barocco. In effetti, durante la sua permanenza presso la corte britannica Pocahontas assistette davvero alla rappresentazione di un masque di Jonson: non si tratta però di Oberon, scritto alcuni anni prima, bensì di The Vision of Delight.
    Ultima modifica: 3/03/13 23:16 da Clamarcap