The loveless - Film (1981)

The loveless

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per il suo lungometraggio d'esordio Kathryn Bigelow sceglie un cupo american graffiti in cui sfogare il proprio amore per la messa in scena più elegante e per i silenzi che si sciolgono in musica. Molto di questo si troverà ancora nel BUIO S'AVVICINA, ma già lì si comincerà a intravedere il desiderio della regista di uscire dai canoni del cinema d'autore fine a se stesso che qui al contrario impediscono al film di spiccare il volo. Vance (Dafoe, anche lui per la prima volta o quasi sul set) percorre le deserte strade americane in sella alla sua Harley Davidson. Siamo a fine Cinquanta, con i frigo rossi della Coca Cola, le auto cromate,...Leggi tutto il look da GREASE e un sottofondo musicale rock d'altri tempi che sembra non smettere mai: avvolge le immagini dai colori confetto in cui si muovono personaggi in giubbotto di pelle e sguardo da duri. Vance è uno di loro, di quelli che con le moto si fermano in un'officina lungo la strada per ripararle. Non sarà una sosta di pochi minuti e ci darà la possibilità di conoscere i non troppi protagonisti, comunque sempre in secondo piano rispetto ai paesaggi e alle scenografie, che reclamano la loro predominanza attraverso forti contrasti cromatici capaci di restituire al meglio l'immagine di una vecchia America legata a un immaginario ben preciso. Si respira l'aria della tranquilla periferia ritratta tra una stazione di servizio e un'officina fuori mano. Sarà l'entrata in scena di una sedicenne sbarazzina dai capelli cortissimi (Kanter) a dare finalmente la svolta a una storia che stava lentamente arenandosi, seguendo parole prive di consistenza, concetti vuoti e piccole ripicche. Con lei c'è invece da scandagliare un passato torbido e incestuoso, che per un attimo riesce a scalfire persino la ruvida scorza di Vance. O forse è solo un'impressione, perché quello appena può non ci mette molto ad approfittare del libertinismo della giovane senza rendersi conto delle reazioni di chi non vede certo di buon occhio un rapporto simile. Ci si prepara al rendez-vous dell'ultima parte, in cui tra un drink e uno spogliarello (con mutandoni e calze marroni, visto oggi non il massimo dell'eccitazione) la Bigelow può immergersi finalmente in quell'atmosfera noir dalla quale partirà per impostare il suo prossimo futuro da regista di successo. Era ora, vien da dire, perché fin lì si era faticato a seguire le poco esaltanti avventure di Vance e dei suoi a fare bisboccia tra bar e officina. I ritmi sono a dir poco blandi, i brevi break con qualche corpo nudo comunicano poco. Certo, ci si può consolare soffermandosi a osservare la qualità della messa in scena, ad apprezzare l'attenzione con cui la Bigelow compone le inquadrature, ma la fruibilità resta bassa, anche per colpa di dialoghi ben poco pregnanti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/05/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/03/18
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Mascherato 4/05/08 00:45 - 583 commenti

I gusti di Mascherato

Nel 1982 l'esordiente Kathryn Bigelow è una pittrice pollockiana prestata al cinema. La sua provenienza è palesata dal fatto che, a differenza degli adrenalinici film per i quali è diventata famosa (Point Break e Strange Days su tutti), qui inanella una serie di quadri di ispirazione hopperiana. Bei quadri, ma quadri. L'omaggio a Il selvaggio è del tutto pretestuoso.

Rebis 28/11/11 15:52 - 2337 commenti

I gusti di Rebis

L'esordio che da Kathryn Bigelow non ci si aspetterebbe: l'azione che oggi contraddistingue il suo cinema qui è congelata in una regia contemplativa, pittorica, cromaticamente hopperiana, che coglie prospettive, scorci di una stasi: l'inquieto, minaccioso immobilismo della provincia americana - per potenza atmosferica in anticipo su Twin Peaks. Le sequenze, giustapposte come quadri, vagamente interconnesse fra loro, esplorarano le dinamiche di un gruppo di bikers i cui gesti e sguardi suggeriscono una tensione pulsionale maggiore di quanto la stilizzazione delle immagini non dica. Promettente.

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  • Homevideo Rebis • 28/11/11 15:49
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Dvd Eagle italiano squallidissimo, con formato sbagliato 4/3 (anche se sul retro è riportato 1.78:1) contro l'1.85:1 originale (stando a imbd e ai trailer che circolano in rete). Qualità video medio bassa. Zero extra. Almeno c'è l'audio originale con i sottotitoli italiani...