The Limehouse golem - Mistero sul Tamigi - Film (2016)

The Limehouse golem - Mistero sul Tamigi
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Limehouse Golem
Anno: 2016
Genere: thriller (colore)
Note: Da un romanzo di Peter Ackroyd (1994)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da un romanzo di Peter Ackroyd un thriller inglese ambientato nella Londra del 1880, di cui Limehouse è una zona. Vi si aggira una sorta di Jack lo Squartatore chiamato il Golem, che non fa poi molto di diverso rispetto al suo più celebre collega: ammazza prostitute allargando però il raggio anche a studiosi e altri personaggi. Sulle sue tracce l'ispettore Kildare (Nighy), che sul muro della stanza dell'ultimo delitto rinviene una frase contenuta in un'opera di De Quincey. Recatosi in biblioteca scopre che, sulle pagine del libro, proprio il killer ha lasciato una serie di frasi empie e disegni inequivocabilmente ascrivibili al golem! Bisogna risalire a chi, nella data esatta riportata su quelle...Leggi tutto stesse pagine, era in biblioteca. Si ha così il primo gruppo di quattro sospetti, tra i quali figura persino Karl Marx, il filosofo! Contemporaneamente si seguono le disavventure di Lizzie Cree (Cook), teatrante accusata di aver ucciso il marito con un cordiale avvelenato. Sarà un caso che quest'ultimo fosse anche nella lista dei sospettati della biblioteca? Fioccano i flashback della vita di Lizzie, nel frattempo rinviata a processo con l'accusa di omicidio: le sue prime esperienze a teatro assieme al celebre commediante Dan Leno (Booth), i giorni assieme a suo marito... Le due vicende s'incrociano e – anche a causa dei tanti flashback piazzati in mezzo a sorpresa – un po' di confusione la si genera. Il film è comunque condotto da Juan Carlos Medina con apprezzabile accuratezza (poco riflessa da una fotografia talvolta pacchiana nella scelta di luci e chiaroscuri) e la direzione del cast è buona, con un Bill Nighy perfetto nel ruolo dell'ispettore comprensivo nei confronti della donna e meno con gli altri, aiutante incluso. La ricostruzione è discreta, nonostante qualche rigurgito digitale evitabile, la sceneggiatura della quotata Jane Goldman regge le intricate diramazioni da giallo puro cercando di mescolarle con innesti che favoriscano il thriller. Si esagera con le rievocazioni del passato di Lizzie lasciando troppo spazio alle esibizioni sul palcoscenico e ai “dietro le quinte” (laddove l'ocra degli interni si fa ingombrante e artificioso), si fatica nel ricollegarsi a omicidi di settant'anni prima coi quali esistono pretestuosi collegamenti e in questo la regia non sempre trova la capacità di organizzare sensatamente il tutto. Dietro la coltre di fumo in cui si naviga tra un flashback e un interrogatorio si individua il filo che costituisce l'essenza dell'indagine, preparatoria a un valido colpo di scena finale compreso di corsa contro il tempo. Che alla base ci sia un romanzo interessante lo si intuisce, ma la realizzazione tende a perdersi in divagazioni prolisse e andirivieni temporali che finiscono coll'appesantire inutilmente la narrazione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/10/17 DAL DAVINOTTI
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Daniela 12/12/17 09:00 - 12662 commenti

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Un commissario indaga su una serie di efferati delitti e nello stesso tempo si interessa al caso di una giovane attrice sotto processo con l'accusa di aver avvelenato il marito... Giallo reso piacevole dalla trama complessa che riserva un buon colpo di scena nel finale e dalla prova del cast guidato da Nighy perfetto per il ruolo. Per contro, la narrazione indulge troppo negli andirivieni temporali e nelle ricostruzioni alternative, risultando talvolta farraginosa, e la fotografia piuttosto manierata non rende sempre un buon servizio alla gustosa ambientazione nella Londra vittoriana.
MEMORABILE: Un sospettato illustre: Karl Marx

Myvincent 13/12/17 09:00 - 3741 commenti

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Un assassino si muove indisturbato nella Londra d'altri tempi, scegliendo le sue vittime apparentemente a caso e smobilitando l'ingegno di Scotland Yard. Ad una buona, ricca ricostruzione dell'epoca e degli ambienti teatrali, non corrisponde un prodotto sufficientemente intrigante, annegato in una trama contorta e un forsennato montaggio. Così alla fine, anziché catturare l'attenzione, la fa disperdere in mille rivoli e il suo disvelamento fa solo sbadigliare.

Cotola 2/01/18 00:17 - 9043 commenti

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Thriller che si avvale di una buona ricostruzione dell'Inghilterra di fine Ottocento, ma che, narrativamente parlando, paga lo scotto di una sceneggiatura un po' confusionaria per colpa dei troppi andirivieni temporali. La tensione poi è smorzata dal troppo spazio fornito alle performance teatrali dei protagonisti: c'è persino il tempo per un paio di momenti musicali. Buono il colpo di scena finale, intuibile solo pochissimo prima del suo disvelamento. Più misterioso l'ultimo accadimento che però può avere un suo perché. Non male.

Taxius 7/03/18 18:01 - 1656 commenti

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Nella Londra vittoriana una nota attrice viene accusata dell'omicidio del marito, a sua volta accusato di essere un pericoloso serial killer e tra sospetti e indizi il nostro investigatore deve scagionare la donna prima che venga impiccata. Interessante giallo/thriller dalle atmosfere molto cupe e misteriose con uno svolgimento scorrevole e diversi colpi di scena niente male. Bellissimi i costumi e la ricostruzione della Londra dell'epoca. Nel complesso un buon film.

Von Leppe 19/06/18 12:33 - 1262 commenti

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Allettante l'idea, anche se già vista, di un giallo inglese che si rifà a tematiche simili alla vicenda di Jack lo Squartatore. E in effetti la trama non sarebbe male, ma è messa in scena in modo piuttosto scadente, smorzando il mistero con troppi antefatti e con soluzioni che creano confusione nell'indagine. Bill Nighy ha l'aspetto adatto per apparire in questi film ambientati nel passato - qui nella parte di un ispettore non molto scaltro - e la confezione non è affatto male.

Pumpkh75 20/07/18 20:51 - 1749 commenti

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Si bazzicano i dintorni già battuti di Jack lo squartatore ma i motivi per rallegrarsi non mancano, dall'esaltazione del teatro popolare dell’epoca alla raffigurazione con colpevoli diversi dei vari omicidi, dalla constatazione che la ricerca a tutti i costi della fama non conosce periodo storico alla prova uniformemente soddisfacente dei tre protagonisti. Non si lesina con il sangue e il doppio finale dapprima è inatteso, poi si lascia interpretare senza seccature: sicuramente un buon film.

Gugly 8/08/18 19:26 - 1187 commenti

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Sulle orme di Jack lo Squartatore ma con più pretenziosità: il giallo si incrocia con il racconto sul teatro di vaudeville (o meglio, il famoso Grand Guignol, che ha dato vita a un modo di dire); a volte gli incastri e i flashback sono troppi e l'inserimento di Marx appare forzato, ma il gore non manca e il colpo di scena non è (troppo) telefonato. Rieccoci di nuovo qui, con un film godibile!
MEMORABILE: Carl Marx può essere un serial killer?

Lupus73 1/02/20 12:27 - 1494 commenti

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Il gothic (il Golem, Jack lo Squartatore) come involucro formale per un giallo dalle valenze metaspettacolari: il cinema che inscena il teatro, o il teatro che diventa cinema, lo spettacolo come "mattatoio" per un pubblico morboso che vuole "il sacrificio" e l'attore che sacrifica "ipotetiche vite" (o la propria). Sceneggiatura a volte farraginosa, ma confezione visiva e montaggio sobri e migliori di alcuni film simili in cui il tutto viene esasperato (Sherlock Holmes di Ritchie). Troppe pretese non raggiunte a pieno, ma si lascia guardare.

Didda23 10/08/22 09:18 - 2426 commenti

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Un'opera meritevole soprattutto per quanto concerne la buona ricostruzione ambientale della Londra di fine Ottocento e per la caratterizzazione del protagonista (un valido Nighy); peccato che la sceneggiatura nello sbrogliare il bandolo della matassa (la caccia al Golem, un simil Jack lo squartatore) si perda in inutili lungaggini narrative con non sempre chiarissimi flashback. La regia appare solida anche se manca di un tocco veramente personale, soprattutto nelle scene madri. Il finale, con colpo di scena, risolleva le sorti di una pellicola non sempre brillante nello sviluppo.
MEMORABILE: Le esibizioni a teatro; Il libro in biblioteca; Il rapporto fra Nighy e la Cooke.

Minitina80 6/11/23 23:20 - 2984 commenti

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Modesto horror a cui manca originalità e un pizzico di anima nera per arrivare a metà. Siamo nella Londra vittoriana e si sentono le influenze e le ombre di un qualcosa che è stato già detto e messo in scena con risultati più brillanti. La narrazione si fa ben presto stagnante e non consente di apprezzare il colpo di scena risolutivo perché ci si arriva con il fiato corto. Tra l’altro non si capisce cosa ci faccia Karl Marx, buttato lì in un contesto che assolutamente non gli appartiene. Soltanto Bill Nighy se la cava in maniera egregia, nonostante possegga un viso da antagonista.

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