Se dovessi fare un esempio del "film mediocre perfetto" proporrei questa pellicola sci-fi, piena di buoni propositi ma impotente sul piano della tensione narrativa e dell'immaginazione visuale. Smorto come il rosso sbiadito dei panorami marziani, è un film che si fa seguire con la stessa attenzione con cui seguiremmo il quinto telegiornale di giornata. Il vuoto d'idee porta a numerosi copia-incolla da altri film di genere anche recenti. Noioso.
Ultimi giorni per davvero sul pianeta rosso per un gruppo di terrestri a caccia di scoperte che si riveleranno perniciosissime. Nasce come scientific e si trasforma nell'ennesimo infection-movie, bolso e scolorito. Difficile capire la motivazione di operazioni così insipide, dove la carenza di mezzi questa volta è un ulteriore elemento a sfavore.
La Universal finanzia al risparmio una specie di risposta anglo-irlandese al Gravity della Warner, rimettendosi alle facce non proprio lusinghevoli di Koteas e Schreiber, entrambi imbucati in un survival-horror spaziale semplicisticamente eretto sulle fondamenta di Alien, La cosa, Mission to Mars e tutto il cinema virale d'assedio. Pagato lo scotto invalidante della nulla originalità, il film riesce se non altro a ottimizzare oppressivamente la "marzianità" delle desertiche location giordane, ottenendone il massimo rendimento sia climatico che estetico.
MEMORABILE: La visibilità zero nel buio pesto notturno e durante le sferzanti tempeste di sabbia.
C'è qualcosa nella parte iniziale e in quella finale, qualche minima empatia con i personaggi e spazio da apprezzare. Ma il resto è noioso e risaputo, non riesce a distinguersi come tensione, coreografie di lotta o senso del ritmo. Da una parte sai che segui strade già battute ed è inutile cercare confronti impietosi, dall'altra però non riesci a proporre novità di rilievo sia come trama che come protagonisti.
Alla vigilia del rientro sulla Terra dopo una missione di sei mesi sul Pianeta rosso, un gruppo di astronauti si imbatte in una forma di vita: un batterio infettivo che trasforma i morti in simil-zombi aggressivi. Originalità prossima allo zero per un film di ordinaria amministrazione marziana (al risparmio), che spreca due buone chances: una ambientazione naturale piuttosto suggestiva e la presenza di un bravo attore come Liev Schreiber nel solito equipaggio di psicolabili assemblato in simili occasioni (il più squilibrato ed inaffidabile del gruppo? lo psicologo).
Non esente da cliché ma tuttavia divertente. La commistione fra la fantascienza spaziale alla Martian e un virus zombie alla World war Z è interessante e il regista ha l'accortezza di non mostrarci troppo, lasciando più spazio alle dinamiche interne del gruppo. Il più grosso debito è senz'altro quello verso Alien, ma vi si possono cogliere un mare di altri riferimenti e forse questo è anche il suo limite, perché dopo una prima parte tesa e dinamica si procede su binari piuttosto consueti. Location suggestive e attori in parte. Buono.
MEMORABILE: L'infezione di Koteas (migliore attore del film), legato sul lettino.
Il lato positivo è che vederlo si può, senza eccessivi malesseri dovuti alla pochezza della sceneggiatura. Quello negativo, però, è che evitarlo risulta un'opzione altrettanto praticabile. Lo zombatterio Marziano mancava alla ormai sconfinata lista di intrusi da un altro mondo (anche se qui i veri intrusi sono gli esseri umani). Comunque, gli attori sono potabili; e può almeno contare su un inizio e una chiusa dignitosi, pur restando mediocre nella sua totalità.
MEMORABILE: La tempesta in arrivo; Ecco le due frasi che portano alla catastrofe "Andrà tutto bene". "Starai bene"; "Non ricordo più il nome di mia figlia".
Sulla falsariga di Fantasmi da Marte ecco un altro zombie-movie marziano. Questa volta è un batterio malefico a far rivivere degli sventurati astronauti morti, proprio a poche ore dal rientro in orbita dopo mesi di missione. La graduale distruzione di base e componenti della squadra sarà inevitabile fino al prevedibile finale. Oltre a una discreta fotografia e un decoroso cast c'è davvero poco da salvare, in questo film privo di originalità.
Un misterioso virus alieno comincia a diffondersi tra un gruppo di astronauti in missione su Marte trasformandoli in feroci zombi assetati di sangue. L'idea di girare uno zombie movie su Marte con un pugno di attori non era male e quindi lascia l'amaro in bocca vedere come l'idea sia stata mal gestita dal regista; il film infatti, oltre a essere girato al risparmio, è piattissimo e noioso e con un cast sprecato quanto mal gestito. Pellicola mediocre che si fa si vedere, ma anche dimenticare piuttosto in fretta.
Sulla carta si sarebbe dovuto disquisire di famelici zombi marziani e invece ci si incaglia nelle prevedibilità assortite, nella bravura sprecata di Schreiber, nella vaga e indotta reminiscenza di Space vampires, dal quale un profugo sembra qui approdato senza ben capire cosa combinare. Se afflati di solitudine e desolazione, va ammesso, scompigliano i capelli, guardando al risultato finale la possibilità che nella valutazione vadano a confondersi con povertà e carenze intrinseche è tutt’altro che peregrina. Premesse stuzzicanti, esiti deludenti. Alla deriva.
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HomevideoBuiomega71 • 5/03/17 13:25 Pianificazione e progetti - 23993 interventi