Sir Gawain e il Cavaliere Verde - Film (2021)

Il film che ha colpito favorevolmente la critica americana si presenta con una notevole caratterizzazione visiva ma è narrativamente sotto le aspettative. Il viaggio infatti che porta Galvano (Patel) ad affrontare fantasmi, giganti e altri ostacoli è più una ricerca dell'io interiore che un'avventura epica. Lo straordinario lavoro di fotografia e accentuazioni cromatiche non basta a imprimere forza e anche il cast di livello alla fine rende meno di quanto avrebbe potuto. Opera magnetica per certi aspetti, compassata e tediosa per altri.

Un Artù decadente e una Tavola Rotonda lontana dai vecchi fasti fanno da contorno a un'avventura non certo al cardiopalma. Comunque, nonostante il racconto non brilli per grandi trovate, procedendo a medio-bassa velocità, l'atmosfera che si viene a creare e la buona interpretazione del protagonista fanno sì che lo spettatore riesca a sopportare i vari momenti di quiete senza sonnecchiare. Essi infatti sono in qualche modo giustificati dal voler creare una sorta di sogno-incubo a occhi aperti in cui il protagonista sembra sprofondare opponendo poca resistenza. Nel complesso non male.

La leggenda del cavaliere della tavola rotonda sfidato dal misterioso uomo-albero decapitato per uno strano gioco si trasforma qui in un sofferto viaggio iniziatico, pensoso e meditativo, sulla responsabilità e il destino, nonché sulla crescita verso la maturità. Un fantasy controcorrente, fatto di silenzi e di ampie oasi di contemplazione introspettiva, dove l’azione e gli effetti speciali cedono il passo alla fascinazione della storia e soprattutto al ritratto di un protagonista anti-eroe, specchio della fragilità umana dei nostri tempi.

La rilettura del famoso romanzo cavalleresco da parte di Lowery (autore di una pregevole storia di fantasmi, di cui riprende lo stile) non convince del tutto. L'intento forse è di adattare ai nostri giorni la figura dell'eroe che qui è un vigliacco piuttosto impacciato, ma così si perde il senso di alcune situazioni (il bacio del Lord, le "tentazioni" della Dama). I momenti pesanti e tediosi sono però compensati dalle splendide immagini della natura irlandese e da un notevole gusto pittorico. Vikander sprecata ma c'è un bravissimo Sean Harris come Re Artù. Imparagonabile a Excalibur.