The glamorous life of Sachiko Hanai - Film (2003)

Lucy ante-litteram in modalità pink-eiga: al posto della droga le passa per la testa una pallottola, e grazie a essa la polvere da sparo cosmica di tutto il sapere universale, che verrà significativamente convogliato nella vagina, pietra filosofale per eccellenza ed eccedenza. In mezzo ad amplessi scanditi da quotes filosofici, fanta-satira della politica internazionale e del yakuza-movie e un’improntitudine weirdotronica niente male. La ciambella è tuttavia di buco stretto, e a non convincere è l’immobilità smottata qua e là da sterzate narrative che paiono fatte così-tanto-per.

Una professoressa sui generis riceve una pallottola in testa da un tipo losco, ma invece della morte la attende una nuova vita. Eccessivo come solo un certo tipo di cinema asiatico sa essere, il film va preso un po' per quello che è. Kyôko Hayami ci mette anima e (soprattutto) corpo, ma la sceneggiatura le permette solo di mettersi in luce per la carica erotica che emana. Tanta confusione e poca sostanza.

Film folle e weirdissimo che conferma tali giudizi anche a una seconda visione. Qualcosa di indescrivibile, con eccessi formali, erotici e di script; un pinku eiga all'ennesima potenza, indecifrabile e aperto a varie interpretazioni. Ci son anche critiche all'America di Bush, tra le altre cose. Vale la pena vederlo per il suo essere unico e per il fatto che, nonostante tutto, non annoia. Ineffabile e indimenticabile.