The founder - Film (2016)

The founder
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Founder
Anno: 2016
Genere: biografico (colore)
Note: La storia di Ray Kroc, che ha portato i fast-food McDonald's a diventare il fenomeno che oggi conosciamo.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ray Kroc (Keaton) non è McDonald ma è colui che è diventato, McDonald; non è l'inventore del fast food ma è colui che l'ha portato a una dimensione internazionale. Non sono differenze da poco; è così anzi che il film traccia il solco tra il genio e l'uomo d'affari. Ray, modesto piazzista di frullatori, scopre che un ristorante di San Bernardino, California, ne ha ordinati ben sei e decide di andare a vedere come sia possibile. E lì conosce i fratelli McDonald, Mac (Carroll Lynch) e Dick (Offerman), che hanno saputo ideare qualcosa di assolutamente innovativo: un ristorante dove si ordina e si ottiene quanto chiesto in pochi secondi, non più dovendo attendere chissà quanto. Come fanno? Oggi...Leggi tutto tutti lo sanno, ma per l'epoca era una rivoluzione vera, nella quale Ray s'imbatte quasi casualmente intuendone subito l'enorme potenziale e coinvolgendo i due fratelli, sulle prime restii e diffidenti. E' una storia vera (i cui reali interpreti vediamo scorrere sui titoli di coda, come è ormai d'uso fare), una delle tante che mostra quanto l'accortezza nel business a questo mondo venga premiata ben più del talento puro. E' la perseveranza a premiare, come ci spiega proprio Ray, non il genio! Qualcosa di simile, con un racconto che si concentra sulle problematiche legate al rapporto tra i soci e alla crescita difficile di un fenomeno gigantesco, lo avevamo visto in SOCIAL NETWORK. Ma Hooker non è Fincher, e pur potendo disporre di un attore fenomenale come Michael Keaton (quantunque spesso un po' sopra le righe) non sempre riesce a evitare che la storia si sgonfi, che si riduca a semplice narrazione dello sviluppo progressivo del business senza possedere vero respiro cinematografico. Le vicende sentimentali appaiono posticce (e concluse sbrigativamente con ovvietà), gli ostacoli incontrati da Ray non sempre comprensibili, le soluzioni facilitate, molte situazioni modificate artificiosamente per colpire (riuscendovi di rado). Keaton però, vero motore del film, rende bene l'instancabile entusiasmo del protagonista, il suo spostarsi da una parte all'altra del Paese per capire dove migliorare e infine il suo cinismo nell'affrontare gli attriti con i due soci, che per contratto dovrebbero avere l'ultima parola su tutto. Sono proprio i complessi rapporti tra Ray e i fratelli McDonald a dare linfa vitale al film, altrimenti appiattito su una descrizione di maniera, vitaminizzata da un montaggio prevedibilmente serrato ma non sempre capace di restituire la forza dell'idea. Forse l'esasperazione nel carattere di Kroc imposta da Keaton a lungo andare appesantisce l'opera, impegnata a spiegare come s'è sviluppato (ma senza entrare troppo nello specifico) il fenomeno McDonald's. Il finale - paradossale nelle sue conclusioni - lascia comunque il segno. Corretto, per lunghi tratti piacevole, THE FOUNDER segue la formula dei biopic attuali senza pensare a frantumare inutilmente la cronologia naturale degli eventi. Non entusiasma però, e potendo disporre di un protagonista così può essere una colpa.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/01/17 DAL DAVINOTTI
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Galbo 31/05/17 08:13 - 12372 commenti

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Può un panino diventare il simbolo della nuova "chiesa" americana ? Sì, secondo il protagonista di The founder che insegue un sogno (peraltro non frutto di una sua idea) con grande determinazione. Tra candore e cinismo, l'ennesima declinazione del sogno americano, in un film che esalta la figura del protagonista senza tacerne le ambiguità e le scorrettezze, forse un po' didascalico ma godibile e interpretato da un grande attore.

Dega88 15/01/17 21:38 - 15 commenti

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Il film parte bene, con un buon ritmo, ma il tutto comincia lentamente a crollare nella seconda parte, quando cominciano a cadere a fiocchi i giudizi personali di chi sta raccontando la storia e si impegna a far passare lo strano concetto del "chi compra è un ladro". Al di là di questo messaggio forzato la regia funziona abbastanza bene, la fotografia è molto buona e ottima l'interpretazione di Keaton. Probabilmente 15 minuti in meno avrebbero aiutato a mantenere alta l'attenzione dello spettatore. Una visione comunque la merita tutta.

Markus 15/01/17 18:21 - 3680 commenti

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Il film traccia velocemente e senza troppo andare nei dettagli la vita di Ray Kroc, ovverosia colui che, intuendo il genio dei fratelli McDonald di San Bernardino in California e le potenzialità del loro primo fast food, è riuscito a creare un impero. Da un'idea che funziona a macchina per far quattrini. Una storia americana che a tratti (e specialmente nella prima parte) entusiasma per poi deviare verso passaggi eccessivamente repentini e con una leggera enfasi nei personaggi, talvolta caricaturali. In ogni caso biopic di estremo interesse.

Rambo90 18/01/17 22:59 - 7661 commenti

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Uno straordinario Keaton fa da motore per un film interessante: ben diretto, con la giusta fotografia e un ritmo discreto, ma che vive soprattutto della scintilla negli occhi del suo interprete. Quella scintilla che ci fa capire bene chi sia Kroc e quale sia la sua ambizione. Bene anche il resto del cast, la colonna sonora, con qualche rallentamento nel finale ma nel complesso da vedere, fosse solo per gustare la magnifica performance del protagonista. Notevole.

Puppigallo 20/01/17 22:29 - 5252 commenti

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Inutile cercare buoni, o cattivi. Qui si parla solo di affaristi e onesti e sprovveduti “sempliciotti” con un’intuizione geniale. La pellicola scorre senza particolari intoppi, mantenendosi vitale grazie alla performance del protagonista e dei due ristoratori, che non sanno proprio con chi hanno a che fare (e forse persino lui stesso: pare infatti che improvvisamente scatti qualcosa). Anche i personaggi di contorno fanno la loro parte, determinando la riuscita di una pellicola, non certo eclatante, ma che raggiunge sicuramente lo scopo.
MEMORABILE: I fratelli spiegano il loro percorso (il test sul campo da tennis); "Se il mio avversario sta affogando, io mi avvicino e gli verso l'acqua in bocca".

Redeyes 23/01/17 08:01 - 2442 commenti

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Biopic che accattiva fin dalle prime scene, per quanto il personaggio di Kroc tenda molto allo stereotipo. Dopo una prima mezz'ora d'indirizzo, con un Keaton in gran forma, il motore inizia a perdere colpi. Va riconosciuta alla pellicola, tuttavia, la capacità di evidenziare l'assenza di scrupoli di Kroc senza per questo relegarlo a mero speculatore ma mettendone in luce la strepitosa capacità imprenditoriale. Il binomio sempliciotti-affarista funziona e pur con una durata un po' gravosa il film si lascia apprezzare.
MEMORABILE: L'innovativo metodo Mac.

Minitina80 3/02/17 19:58 - 2976 commenti

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È una pellicola indubbiamente insolita, in grado di suscitare numerosi interrogativi tanto sulla natura dell’operazione quanto sul reale interesse che può generare. Per chi non è americano o avvezzo a quel tipo di gastronomia la curiosità non deve essere poi tanta, per quanto MacDonald’s sia un marchio diffuso a livello mondiale e il simbolo di un’intera cultura alimentare. C’è Michael Keaton, sempre convincente e motore trainante di un film di nicchia forse destinato a essere dimenticato presto.

Saintgifts 14/02/17 11:09 - 4098 commenti

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I due archi dorati alle spalle di Ray Kroc (Keaton) nella locandina lo fanno assomigliare a un angelo in un bel completo color crema. Kroc non è un angelo, ma nemmeno un diavolo; è il degno rappresentante di una numerosissima schiera di businessmen americani che hanno contribuito a diffondere nel mondo l'idea che, se ne hai le capacità e sei perseverante, puoi fare qualsiasi cosa. Il fascino degli anni '50 così descritti sono già metà della riuscita del film, la bravura di Keaton, dei comprimari, il ritmo e la storia stessa, fanno il resto.
MEMORABILE: I fratelli McDonald; La storia dell'uovo e della gallina; Il ristorante coi due archi.

Ryo 14/02/17 15:31 - 2169 commenti

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Da non amante della famosa catena di fast-food, ho visto questo film sospendendo il giudizio e facendomi catturare dalla curiosità che ruota intorno alla nascita della multinazionale. Se tutto ciò che viene raccontato è vero sono felice di non esserne mai stato un cliente. La trama, ben ritmata e da un crescendo sempre in divenire, riesce a irritare per le scelte ingiuste di Kroc. Bella la ricostruzione anni 50. Geniale la "danza" della catena di montaggio. Bravissimo Keaton: si fa odiare talmente tanto che non vedevo più l'attore.

Daniela 20/02/17 21:59 - 12606 commenti

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La (ir)resistible ascesa di Ray Kroc da venditore di frullatori con pochi clienti e poche prospettive fino alla creazione del franchise McDonald’s, passando attraverso l'incontro/scontro con i due fratelli ideatori del sistema fast food. Rappresentazione ambigua, e non solo perché si guarda bene dal mettere in discussione i principi dell'azienda, ma per l'insistere sul valore della perseveranza (leggi: determinazione schiaccia-sassi) come superiore a talento, genio ed istruzione. Per fortuna, se il contenuto è discutibile, la confezione è buona come pure le prove di Keaton, Offerman e Lynch.
MEMORABILE: La messa a punto del sistema sul campo da tennis

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Lou 26/02/17 00:59 - 1119 commenti

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L'idea originale del fast-food, introdotta dai fratelli McDonalds negli anni '50, finisce nelle mani dell'arrivista senza scrupoli Ray Kroc, ex venditore di frullatori, che la trasformerà nel business di successo che tutti conosciamo. Keaton è credibile nei panni di un personaggio non geniale, ma capace di perseguire il suo obiettivo con ossessiva perseveranza. Un film interessante, che mostra un altro esempio di come all'origine di storie di successo ci siano spesso comportamenti scorretti e spregiudicati.

Capannelle 26/03/17 00:46 - 4394 commenti

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Buon film in pieno perché scorre bene in equilibrio tra il racconto dei fatti che hanno caratterizzato una tipica storia americana e una regia che valorizza i protagonisti senza enfatizzare o drammatizzare più del dovuto. Le battute a effetto di Keaton danno il ritmo all'opera e molto si gioca sui caratteri contrapposti dei contendenti (i fratelloni e l'affarista). Efficaci anche le note musicali. Hancock conferma le qualità messe in campo nei precedenti biopic.

Mutaforme 21/12/17 18:38 - 415 commenti

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Qualcuno probabilmente si aspettava un film critico, tipo Super size me. The Founder invece non è una critica alla catena di hamburger più nota del mondo, piuttosto rappresenta la storia di come un comune mortale con un po' di coraggio sia riuscito a creare un impero. Francamente dopo la visione ho avuto voglia di mangiare un Big Mac, il che dimostra quanto abbia trovato affascinante la descrizione dei dettagli che hanno portato alla creazione del noto brand. Il buon Keaton sta bene nella parte.

Nando 4/01/18 18:08 - 3806 commenti

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L'intuizione di un modesto rappresentante di frullatori diventato il creatore della nota catena di fast food americana. Un Keaton monumentale per una storia totalmente a stelle e strisce in cui si evidenzia come il sogno americano venga affidato alla perseveranza. Valide le ricostruzioni dell'epoca e appropriati gli altri interpreti. Certo il messaggio che arriva alla fine non è del tutto corretto, ma...

Tarabas 2/01/18 09:27 - 1878 commenti

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"Qualche volta devi essere un figlio di... se vuoi trasformare i tuoi sogni in realtà". Così cantava Mark Knopfler nella canzone ispirata alla biografia di Kroc. Prova gigantesca di Keaton, che regge quasi da solo un film efficace e avvincente, con una bella ricostruzione d'epoca. Molti vi leggeranno una critica del capitalismo senza cuore, a parer mio è la storia (americanissima) di un uomo che ha visto in un piccolo ristorante qualcosa che nessun altro riusciva a vedere, prima e meglio di chiunque altro.

Piero68 8/05/18 08:32 - 2955 commenti

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Ennesimo film sul sogno americano e sulla sua realizzazione. Solo che questa volta non solo la sceneggiatura è interessante e la narrazione si segue con un alto interesse, ma l'american dream riguarda nientemeno che la creazione del franchising McDonald's e Kroc, il suo fondatore, impersonato da un Keaton che ultimamente non sbaglia un colpo. Apprezzabile anche la buona ricostruzione degli anni 50. Interessante anche perché alla base della nascita del fast food più famoso del mondo c'è una sorta di truffa che rende il tutto più intrigante.

Muttl19741 8/09/18 13:34 - 162 commenti

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Film biografico sulla vita e le gesta dell'imprenditore Ray Kroc, interpretato da un sempre in forma Michael Keaton. Molto curata la ricostruzione, i costumi e gli ambienti dell'epoca. Keaton a parte, risulta di livello la recitazione degli altri personaggi che insieme danno spessore al film, che, di per sé altro non sarebbe che un interessante documento della storia dell'acquisizione e dell'ascesa della famosa catena di fast food.
MEMORABILE: C'è un lupo nel pollaio e lo abbiamo invitato noi.

Pessoa 14/02/19 23:30 - 2476 commenti

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Biografia parzialmente autorizzata (e piuttosto tardiva) del creatore del più grande fenomeno nella storia della ristorazione. Questo film ci spiega che uno dei più bei sogni americani ha i suoi incubi e non sembra decisamente uno spot della catena. Keaton mena le danze con cinismo, bene anche la Dern e Offerman, confezione rigorosa con una regia non priva di estro. Il piglio quasi documentaristico della sceneggiatura prepara meglio i colpi di teatro. Ritmo buono, merita la visione.

Jandileida 6/09/19 16:47 - 1558 commenti

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Buon biopic dal taglio classico che ha però almeno due pregi che gli conferiscono una certa dignità: in primo luogo la mancanza di quell'odore di santità che sempre promana dai protagonisti di questo tipo di pellicole; in secondo l'interpretazione di Keaton, che dà il meglio di sé interpretando questo cinico "stupratore" del vero sogno americano, pronto a tutto pur di vedere trionfare il proprio ipertrofico ego. Non dispiace nemmeno la ricostruzione ambientale e Hancock confeziona la storia con leggerezza e ritmo. Riuscito.

Domino86 21/03/20 17:37 - 607 commenti

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La storia di come è nata la famosissima catena di fast food, da guardare per capire e seguire con interesse le origini del tutto. Racconto decisamente molto cronachistico, una mera esposizione dei fatti e degli avvenimenti come forse è giusto che sia. Il signor Kroc proprio non piace, anche se oggi è a lui che bisogna dire grazie per avere il MacDonald.

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Thedude94 10/03/20 01:50 - 1084 commenti

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Classica storia americana di successo imprenditoriale - messa in scena modestamente da Lee Hancock - che ha dalla sua buone prove attoriali, in particolar modo di Keaton, sempre brillante e ben in parte. Il montaggio è buono, non rallenta il film, che però in alcuni punti dimostra di essere abbastanza piatto, forse per via di una regia non troppo brillante. Nel complesso non così male, anche se qualcosa in più da un punto di vista emotivo dei protagonisti ci si poteva attendere.

Xamini 24/01/20 12:07 - 1244 commenti

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La colonna portante di ogni colazione vitaminica secondo Jules di Pulp Fiction; il sogno americano secondo Ray Kroc, ossia l'uomo che ha portato l'hamburger in tutto il mondo. In questo biopic che ne racconta l'ascesa ha le fattezze di un Michael Keaton in grande spolvero, vera anima e corpo del lungometraggio. La vicenda è costruita sui contrasti con i fratelli McDonald, originali detentori del marchio, schiacciati dall'abilità e dalla mancanza di scrupoli del nostro. E, pur senza la classe di altri film analoghi (The social network), funziona.
MEMORABILE: Gli archi dorati che diventano ali nella locandina, un accenno al passato di Keaton.

Pigro 14/02/20 13:40 - 9624 commenti

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Local o global? Piccolo o gigante? La vera storia dell’incontro tra i geniali inventori del metodo McDonald’s e il fondatore dell’impero del fast food passa in breve dalla narrazione del sogno americano alla rappresentazione di un’industria arrembante e spregiudicata, che divora l’eccellenza per trasformarla in merce. Ottimo il ritratto dell’avido e visionario protagonista (molto calzante Keaton), a metà tra pervicace e vittorioso eroe e cinico sfruttatore. Bella la ricostruzione storica dei rampanti anni 50 made in Usa.

Anthonyvm 13/01/21 15:16 - 5615 commenti

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Anche la storia che sta dietro elementi apparentemente poco interessanti della quotidianità (i fast food in questo caso) può coinvolgere e appassionare se narrata nel modo giusto. Hancock, aiutato dall'ottima performance di Keaton, ritrae con spietata ironia uno degli imprenditori di maggior successo del ventesimo secolo, fra la lodevole ambizione degli inizi e lo spregiudicato arrivismo in tempi successivi. Perfetti il setup (gli frustranti insuccessi, l’incontro coi fratelli) e il terzo atto (la negatività del protagonista divampa), un po' lento e ripetitivo il centro. Da vedere.
MEMORABILE: La storia (con flashback in stile film muto) della fondazione del primo McDonald's; L'hamburger con lattuga; La triste sorte dei fratelli McDonald.

Giùan 12/06/21 09:11 - 4528 commenti

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Di seducente ambiguità, non sostanziata da una problematicità capace di portare fino alle estreme conseguenze le sue premesse. Hancock si inserisce in uno dei filoni dorati del cinema americano contemporaneo, quello del biopic a fosche tinte, trovando nel-lo (sc)Kroc(one) di un Keaton infido e biascicante (ma attenti la voce originale del "fondatore" sui titoli di coda raccapriccia ben più) l'immagine perfetta di un sogno i cui poli speculari sono frustrazione e annichilente perseveranza. Il giudizio è esplicito, resta il mistero del fascino di tanta grigissima meschinità super size.
MEMORABILE: I fratelli McDonald di Offerman e Carroll Lynch.

Enzus79 28/06/21 18:44 - 2864 commenti

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Tratto da una storia vera, quella dell'imprenditore Ray Kroc, e della sua acquisizione della catena di fast food McDonald. Ben confezionato, anche se durante la visione i dubbi che sia raccontato tutto a trecentosessanta gradi non mancano. Comunque ben diretto da Hancock e soprattutto ben interpretato: Michael Keaton più di una spanna sopra gli altri del cast.

Didda23 28/08/23 10:44 - 2424 commenti

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Un'opera corretta, che rispecchia gli stilemi del genere di riferimento ma che non ha momenti cinematografici indimenticabili (in tal senso le scene madri sono poco incisive). Si segue con interesse per la potenza della storia in sé e per la bella prova di Keaton (attore troppo spesso dimenticato prima della riscoperta di Iñárritu). Nel mentre si apprezzano l'impeccabile ricostruzione ambientale e la solidità dei dialoghi. Classico prodotto hollywoodiano, formalmente inattaccabile ma privo di quel briciolo di "cuore" che gli avrebbe consentito di raggiungere una qualità diversa.
MEMORABILE: Le prove disegnate sul suolo per la sistemazione dell'ambiente lavorativo; La performance al pianoforte; La stretta di mano.
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